Sequestrata l'azienda nel Milanese. I dipendenti vivevano in un clima di soggezione lavorando per oltre 9 ore al giorno senza pause nè riposi.
milano.repubblica.it
La Guardia di finanza di Magenta ha sequestrato l'azienda
florovivaistica 'Vivai Zazzera' di Inveruno, nel Milanese, e ha
arrestato il titolare, Sergio Zazzera, per "caporalato" su oltre 100
lavoratori in esecuzione di un'ordinanza nell'inchiesta del pm di Milano
Donata Costa. Disposta anche la misura dell'obbligo di firma per una
dipendente amministrativa. Le indagini hanno consentito di scoprire un
"articolato sistema di sfruttamento dei lavoratori con cui il titolare
della ditta", ora ai domiciliari, aiutato "nelle condotte illecite da
due impiegate, era arrivato a ridurre il costo del lavoro a quasi 3 euro
all'ora", rispetto "ai 13 euro circa previsti in osservanza delle norme
vigenti".
Oltre 100 dipendenti, stando alle indagini, hanno vissuto "in un costante clima di tensione e soggezione, lavorando per oltre 9 ore al giorno e in assenza di pause, riposi settimanali e ferie retribuite". Il tutto, spiegano gli investigatori, "approfittando della loro situazione di bisogno", perché molti lavoratori erano "cittadini extra-comunitari e giovani alla prima esperienza lavorativa".
Oltre all'esecuzione dell'ordinanza, la Procura ha anche notificato oggi la chiusura delle indagini nei confronti di Zazzera e delle due impiegate. Alle indagini della finanza si sono affiancati pure i controlli amministrativi dei funzionari dell'Ispettorato territoriale del Lavoro di Milano-Lodi e dell'Inps che hanno portato alla quantificazione di oltre un milione di euro di contributi previdenziali dovuti, riqualificando i contratti di lavoro del personale e "disconoscendo le agevolazioni di 'coltivatore diretto' del titolare". I lavoratori venivano reclutati per un periodo "di prova" di 20 giorni senza pattuizione di alcun compenso o orario prestabilito, a cui seguiva sistematicamente l'instaurazione di un rapporto di lavoro che, anziché subordinato, veniva "indebitamente formalizzato come 'prestazione di lavoro occasionale', consentendo ingenti e illeciti profitti al titolare, in spregio di tutti i diritti riconosciuti ai lavoratori".
Il sequestro dell'azienda riguarda, in particolare, 13 immobili e beni per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro e 10 conti correnti riconducibili alla ditta individuale. Ed è stato nominato un amministratore giudiziario per permettere la continuazione dell'attività aziendale nel rispetto delle normative.
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