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Secondo un articolo pubblicato dal Guardian l’Italia, appena rima dello scoppio dell’epidemia Covid-19, ingannò l’OMS dando un report falsato sulla preparazione del proprio sistema sanitario di fronte a un’eventuale epidemia, il tutto ad appena tre settimane prima del primo focolaio di Codogno.
Ogni anno, i paesi vincolati dal Regolamento sanitario internazionale (IHR), un trattato internazionale per combattere la diffusione globale delle malattie epidemiche, sono tenuti a presentare un rapporto di autovalutazione all’OMS sullo stato della propria preparazione nel fronteggiare una eventuale emergenza sanitaria.
L’Italia ha intrapreso il suo ultimo rapporto di autovalutazione il 4 febbraio 2020. Nella sezione C8 del rapporto, visto dal Guardian, dove i paesi indicano la propria capacità complessiva a rispondere a un’emergenza sanitaria pubblica, lo scrittore del documento ha registrato l’Italia nel “livello 5” , che indica il più altro stato di preparazione.
La categoria afferma che il “meccanismo di coordinamento della risposta alle emergenze del settore sanitario e il sistema di gestione degli incidenti di un paese collegato a un centro operativo di emergenza nazionale sono stati testati e aggiornati regolarmente”.
Peccato che sia emerso che l’Italia non aveva aggiornato il suo piano pandemico nazionale dal 2006, un fattore che potrebbe aver contribuito ad almeno 10.000 decessi per Covid-19 durante la prima ondata e che è un elemento chiave in un’indagine su presunti errori da parte delle autorità condotta dalla Procura di Bergamo, duramente colpita durante i primi giorni dell’epidemia.
Il documento di autovalutazione è stato consegnato alla Procura di Bergamo come ulteriore prova di una causa civile intentata dalle famiglie delle vittime del Covid-19 a dicembre contro esponenti politici di spicco per presunta negligenza criminale nella gestione della pandemia. A questo punto esistono forti responsabilità da parte di chi ha completato questi documenti e di chi, politicamente , li ha protetti. La procura di Bergamo ha, a propria disposizione tutto quello che è necessario per comprenderne le responsabilità.
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