In questi giorni incontra un certo successo in rete un vigoroso appello al consumo di pop corn e birra sul divano insieme a Andy Capp, che recita “Le Massonerie Gesuite e la Finanza Ebraica hanno rotto la tregua e dichiarato guerra alla Mafia e alla ‘Ndrangheta . Solo Conte pensava che non sarebbe accaduto. Le “Mafie rispettabili” non vogliono spartire il Recovery Fund con gli ex partners malavitosi. Stavolta sarà lotta all’ultimo appalto . Preparate i pop corn perchè assisteremo a un reality game show epocale dal quale l’Italia potrebbe uscire in fin di vita”.
Anna Lombroso
Segno evidente che è alta la vigilanza se la cospirazione si identifica nella demoplutocraziagiudaicomassonica, nello Ior e nei Soprano, meno accorta quando si tratta dell’esplicita azione di attori che ormai sempre più sfrontatamente si alleano per conseguire i loro interessi privati.
E d’altra parte è comprensibile: guardare da divani & sofà o dal desk il concatenarsi sospetto di eventi oscuri attribuibili a entità maligne talmente inafferrabili e diaboliche da sfuggire al controllo e perciò incontrastabili, che rispondono a regole ormai promosse a leggi naturali atte a produrre effetti imprevedibili e fatali, è più comodo e assolutorio che cercare la verità, guardare dietro al sipario e agire conservando lucidità, dignità e autodeterminazione.
In fondo si tratta dello stesso trattamento riservato ai fenomeni climatici, ai terremoti, all’inquinamento, in modo da esonerare dalle colpe speculatori, cordate del cemento, avvelenatori e, insieme a loro, qualche costume individuale del quale pentirsi una volta l’anno festeggiando Greta e raccogliendo lattine, quando il vero reato collettivo e personale è sopportare senza ribellarsi le macchinazioni vere consumate ai nostri danni.
Non a caso stiamo ancora facendo i conti con le ipotesi più strampalate sulla fuga dal laboratorio del virus, sui Frankenstein che lo hanno allevato e poi scatenato, sull’indole ermetica e sfingea dei cinesi volta a serrare segreti innominabili entro le mura delle città proibite, appoggiando decodificazioni aberranti con tecnicalità e teorie di biologia molecolare incomprensibili per chiunque non sia uno specialista per fare in modo che l’accertamento della verità, alla lunga superfluo, diventi così inaccessibile e esclusivo da permettere soltanto il dispiegarsi della fantasia orrifica.
Così, chi ha dedicato uno sforzo di comprensione ed interpretazione di quella che è davvero una manifestazione “naturale” e fisiologica, la volontà e capacità di esaltare un’emergenza al fine di piegarla a vantaggio di una élite per favorire l’attestarsi di un dominio sovrano trasversale di pochi sui prossimi 10 miliardi di terrestri, è stato ed è arruolato nelle file dei ridicoli complottisti, patetici eversori e grotteschi peracottari.
Come succede sempre l’occupazione militare dell’immaginario spetta a chi accusa di cospirazionismo e ridicolizza ogni pensiero critico, lo trasforma in patologia da sottoporre a Tso, in modo da allontanare i sospetti della cause e dagli artefici delle malattie economiche, sociali, morali.
E difatti sarebbe ora di dire apertamente che i complotti esistono, che ne abbiamo visti e conosciuti di ogni genere, grandi e minori, che la loro rivelazione non è sempre frutto di deliri paranoici o dell’almanaccare di distopici, uno dei quali si chiamava Marx, uno Freud, uno Nietzsche, uno Benjamin, uno Orwell e uno Deleuze, e l’elenco potrebbe essere lungo.
E non sono convincenti quelli che assimilano il sospetto che spesso siamo vittime di una qualche macchinazione di chi detiene il potere, alle nuove superstizioni che promuovono Bill Gates al ruolo di divinità demoniaca, persuadendoci a mettere insieme le facilitazione che offre il pronto consumo di informazioni e conoscenze grezze e non accertate con la sfiducia nei media in odor di regime, consolidando la convinzione che tutto quello che non è esplicito, evidente, sottoposto a pubblica ostensione e propagandato, sia opaco, segreto e dunque sospetto e ingannevole, ma anche la certezza che in ragione di ciò è ineluttabile e incontrastabile, si tratti della cospirazione giudaico-bolscevica, del Bilderberg, del Nuoov Ordine Mondiale o delle Due Babilonie.
Quando poi la storia che non insegna niente dimostra ampiamente che l’ideologia nazista si è servita del complotto per fondare la sua azione politica, o che la potenza guardiana del mondo ha utilizzato il maccartismo per legittimare oscurantismo interno e guerre di conquista e predatorie sotto la bandiera della crociata anticomunista.
Ma guardandoci in casa e a casi recenti, come chiamereste se non col la terminologia epica della cospirazione la trattativa Stato-mafia, l’azione mossa da istituzioni esterne contro la Grecia colpevole di voler applicare uno strumento democratico di pronunciamento popolare, l’imposizione in Italia di una figura commissariale il cui ruolo prevaricante è stato autorizzato dalla nomina a senatore a vita e dopo, in questi giorni, il secondo atto di questa definitiva soppressione di democrazia quando un liquidatore non ha dovuto nemmeno sottoporsi a quel passaggio istituzionale per essere validato, in modo da togliere di torno l’ipotesi azzardata di andare al voto, col rischio di promuovere un ceto che era preferibile comprare piuttosto che eleggere.
E che dire della presa di Capitol Hill, che chiunque fosse il burattinaio ha prodotto l’intesa implacabile delle major, la decisione irrevocabile di sospendere le app sgradite dai Google Stores, di censurare e cancellare le pagine dell’avversario e pure di fermargli le carte di credito, in linea perfettamente con la sostituzione della comunicazione istituzionale grazie al sopravvento dei social. Come de dovesse farci più paura il cretinetti con le corna in testa quando l’informazione e le relazioni in rete sono nelle mani di un unico gruppo omogeneo e strutturato.
O del fatto che la maggioranza degli italiani creda che una ditta che non è in grado di soddisfare la richiesta dei suoi prodotti, abbia invece razionalmente curato la qualità dei suoi vaccini in numero di miliardi di unità, che prima ancora sia stata indotta la persuasione che la salvezza passasse per quelle prodigiose dosi, raccomandate come presente di San Valentino, e non in protocolli di cura e terapie da applicare senza richiedere il ricovero in ospedali che – è lecito azzardare – da anni sono sottoposti alla progressiva dismissione a alla riduzione drastica della qualità dei servizi e del personale per via della macchinazione ordita dal settore privato.
Se un complotto è davvero riuscito e ha avuto successo è consistito nell’accreditamento del nemico invisibile, così ineluttabile e irresistibile che ha concesso il ricorso a leggi speciali, alle sanzioni, al coprifuoco, allo stato di eccezione, alla militarizzazione delle città, perfino alla opportuna semantica e all’epica bellica come doveroso appello all’unità contro l’agente straniero, forse cinese, forse con varianti nigeriane, inglesi, venete in saòr e milanesi allo zafferano si è insinuato nelle nostre vite, responsabile della rovina economica di interi settori, della morte precoce di una generazione, della rottura di patti affettivi e familiari.
E cosa ne dite di un gruppetto di “decisori” con i loro scherani e lobbisti istituzionali che si riuniscono su un panfilo per decidere di svendere le imprese di una nazione in modo da ridurre la sua competitività e promuovere l’esproprio di sovranità? Della combinazione della minaccia del Covid e delle promesse del Recovery per demolire perfino lo scheletro dell’edificio democratico, imponendo condizioni che condannano il Paese a una definitiva subalternità?
Non vi pare ci siano sufficienti elementi per sospettare di una cupola dominante della quale fanno parte l’oligarchia occidentale e, al suo servizio, stampa, scienza, partiti e movimenti, opinione sempre meno pubblica? e, in più. la cospirazione attiva dei cretini?
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