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Questo giugno New York City eleggerà un nuovo sindaco. Tanti
democratici vogliono succedere a De Blasio. Nella metropoli americana
più nota e forse amata al mondo, Trump è una parolaccia. La squadra di
pretendenti è grande e variopinta. Tra i possibili sindaci, Raymond
McGuire di Wall Street, che potrebbe essere il secondo sindaco di colore
di NYC. Al centro della campagna elettorale di fatto già in corso, ci
sono la pandemia, i problemi razziale interni e un piano di ripresa
economica per la ‘Grande mela’.
Perché New York, per nascere come tale, 347 anni fa è costato un mucchio di soldi.
Le guerre anglo-olandesi
Il 19 febbraio 1674 viene siglato il trattato di Westminster che pone fine alla III guerra anglo-olandese. L’origine dei conflitti risaliva al 1651, a quando l’Inghilterra era ancora governata da Oliver Cromwell.
La piccola colonia sul fiume Hudson
I primi a raggiungere l’attuale territorio di New York furono gli
olandesi nel primo decennio del XVII secolo. La principale ricchezza il
cui commercio in Europa era particolarmente lucroso era la pelle di
castoro e ben presto si sviluppò un piccolo insediamento militare e
commerciale. Dieci anni dopo ad interessarsi della zona furono anche i
‘pellegrini’ inglesi approdati con il «Mayflower», ma per difficoltà
nella navigazione preferirono fermarsi più a sud, a Cape Cod e nella
zona dell’attuale Boston. Tuttavia, per la posizione strategica alla
foce del fiume, per le condizioni climatiche favorevoli (cioè l’assenza
di ghiaccio nei mesi invernali) e per il fatto che la baia poteva
ospitare numerose navi e pontili di scarico, un certo interesse rimase.
Per
difendersi quindi sia dai nativi e sia dagli inglesi, gli olandesi tra
il 1625 e il 1628, costruirono due piccole fortificazioni per
controllare la baia e l’accesso al fiume. In quegli anni fu anche
concluso il primo trattato tra i nativi americani (ossia la tribù dei
Lenape) e i coloni europei: fu pagata ai nativi una piccola somma di
denaro per la concessione dei terreni, ma dal fatto nacque anche la
leggenda che l’isola di Manhattan fosse stata scambiata con perline o
altri oggetti di scarso valore.
Prima la conquista militare poi i soldi
Nel 1664 però una piccola flotta inglese penetrò nel porto di Nieuw Amsterdam provocando lo scoppio della II guerra anglo-olandese che si sarebbe conclusa nel 1667 con la cessione agli olandesi di parti di territorio indonesiano e delle Molucche e l’occupazione della foce dell’Hudson, America.
Nieuw Amsterdam, Nieuw Orange e poi New York
III guerra anglo-olandese, nel 1673 gli olandesi ripresero possesso
di Nieuw Amsterdam, che era stata occupata dagli inglesie da loro
ribattezzata New York. Il nuovo nome olandese divenne allora Nieuw
Orange e la città, che in precedenza era stata solo un territorio
amministrato dalla Compagnie delle Indie, divenne a tutti gli effetti
suolo olandese con la nomina ufficiale di un governatore. In un certo
senso troppo tardi, perché alla fine della guerra la città tornò
nuovamente inglese, mentre l’Olanda mantenne invece i suoi possedimenti
in Estremo Oriente e in Sud America.
Già dal 1625 però, esattamente
un secolo dopo che il navigatore italiano Giovanni da Verrazzano aveva
compiuto le prime esplorazioni nella baia, una città di concezione
europea era stata comunque fondata nel Nuovo continente ed era diventata
in breve tempo un centro commerciale e strategico della massima
importanza, tanto da essere contesa a lungo da due potenze. Soprattutto,
in momento in cui l’’Europa era messa a ferro e fuoco dalle guerre di
religione e dall’intolleranza, stava nascendo un modello nuovo di
convivenza sociale che ancora esercita attrazione.
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