domenica 3 gennaio 2021

La prevenzione vaccinale può essere più pericolosa del covid? Vaccinarsi è un atto di fede?

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Sommario
Introduzione
Vaccini sperimentali e mancata applicazione del principio di precauzione
Effetti avversi ed acuti
Il Potenziamento della malattia
Il peccato antigenico originale
La mutagenesi inserzionale e le alterazioni epigenetiche
La attivazione di processi oncogeni
Reazioni di autoimmunizzazione
Ricombinazione
Il potenziale infiammatorio del vaccino
I quattro grandi potenziali pericoli del vaccino anti covid per Bhakdi
Moderna riconosce la possibilità di “effetti collaterali sistemici”
Petizione per la sospensione degli studi sul vaccino
Occhio alla temperatura
L’attacco alla Costituzione e la presunzione dell’obbligo vaccinale


L’attacco alla Costituzione
Mille medici e mille avvocati per la Costituzione
Il codice di Norimberga e quello di Orviedo
Ricatto sul lavoro e minaccia di licenziamento
Organismi geneticamente modificati. Dalle piante, agli animali, all’uomo

CRISPR e altre tecnologie per l’editing genetico mirato
Conclusioni
Informazioni insufficienti dalle case farmaceutiche?
Dal telepass al covidpass
Intanto c’è chi ci guadagna
Ammissione esposto analisi vaccini di Corvelva

Introduzione

Vaccini sperimentali e mancata applicazione del principio di precauzione sommario
Il vaccino della Pfizer-Biontech e della Moderna sono vaccini a mRNA formulati con nanoparticelle lipidiche, modificati con nucleosidi, che codificano per la glicoproteina spike di SARS-CoV-2, il virus che causa il COVID-19. Non si tratta di vaccini tradizionali a virus attenuati. Si è scelto di utilizzare una terapia genica di nuova concezione dandogli l’appellativo di vaccino. Si tratta di un approccio sperimentale che trasforma le cellule del corpo in fabbriche di proteine ​​virali . Viene, infatti, fornita alle cellule umane solo l’informazione genetica virale (un frammento del virus), utile alla costruzione della proteina spike del virus, a livello dell’apparato ribosomiale delle cellule umane (1). Vedi qui come funziona nel caso di vettore plasmide.
La sperimentazione anche per la tempistica con cui è stato realizzata è stata per ora assai parziale. Di fatti i produttori ammettono che essa deve ancora concludersi (vedi punto 14 Faq AIFA). Nonostante le rassicurazioni dei produttori, e degli enti regolatori non esistono dati certi. Quando mancano dati certi su efficacia e sicurezza la legge imporrebbe l’uso del principio di precauzione.
Sappiamo che data l’alta mutabilità del sars cov-2, come per molti altri coronavirus, la terapia vaccinale risulta inutile e con grande probabilità, come vedremo, assai controproducente. Il vaccino porta nel 95% dei vaccinati alla formazione di anticorpi specifici per l’antigene vaccinale originario e scarsamente specifici per l’intera popolazione virale in continua evoluzione (2).
Detto in altri termini, i vaccini a contrasto dei coronavirus non danno immunità esattamente come nel caso dell’influenza che può essere presa tante volte.

Di seguito i primi dati non proprio rassicuranti delle vaccinazioni nel Regno Unito riportati dal CDC. Ai 3150 casi su 112.807 (2,79 %) persone che subito dopo aver ricevuto la vaccinazione sono risultate “incapaci di svolgere le normali attività quotidiane e lavorative o che hanno richiesto cure mediche professionali” vanno aggiunti sei casi di anafilassi su 271001 vaccinati al 19 dicembre (circa 1329 casi rapportati al totale della popolazione italiana). Si tratta di una percentuale che ad oggi procurerebbe tra i 60 milioni di italiani 1.675.428 casi di persone in quello stato di salute. Rimaniamo in attesa dei dati relativi agli effetti avversi nel medio e lungo termine.

Dal Documento: CDC Presentation
Anafilassi in seguito alla ricezione del vaccino m-RNA COVID-19

Se si considera che la grande maggioranza delle persone che contrae il virus non sviluppa sintomi e che oltretutto il concetto stesso di immunità di gregge non si applica a virus di questo tipo, proprio perché fortemente mutevoli ci si chiede quali siano le ragioni atte a giustificare i rischi inerenti alla sperimentazione, direttamente sulla popolazione, di vaccini ogm, in termini di possibili effetti avversi e fatali sul medio e sul lungo periodo, essendo che non sono disponibili dati in grado di fornirci le necessarie garanzia di sicurezza. Gli studi clinici dei vaccini a contrasto del Covid-19 sono stati avviati cinque mesi dopo l’emergere di SARS-Cov-2, aggirando i necessari studi pre-clinici e ignorando i gravi problemi di sicurezza che hanno impedito di mettere a punto un vaccino per il SARS-1. La messa a punto di questo vaccino ha, infatti, goduto dell’opzione Fast Track, una corsia separata, prioritaria, che ha permesso di passare troppo velocemente attraverso i vari controlli di sicurezza che sarebbero stati altrimenti previsti, saltando le verifiche a medio e lungo termine attraverso una procedura accelerata di registrazione (pochi mesi rispetto ai 5-10 anni di sperimentazione previsti dai protocolli tradizionali). In pratica studi preclinici per sondare efficacia e sicurezza sugli animali e studi clinici sull’uomo sono stati svolti contemporaneamente e in un tempo assai ristretto. Si tratta, inoltre, di studi fatti con modalità che non forniscono informazioni in merito all’efficacia e all’eventuale pericolosità dei vaccini ogm. Sono stati scelti, in contrasto con la procedura, modelli animali che non sviluppano la complicazione. Questo impedisce di sapere se l’animale sia o meno protteto dalla complicazione. In più hanno vaccinato gli animali con l’antigene del virus di Wuhan mentre il virus circolante è ormai mutato, com’è nella sua natura, diverse volte. Il potenziamento della malattia è però appurabile solo se si infetta l’animale con un virus circolante. Nel caso della sperimentazione di vaccini su animali rispetto alle prime forme di sars sono stati infettati gli animali vaccinati con virus mutanti circolanti ed è stato visto che non solo gli animali non risultavano protetti ma morivano per le complicanze della malattia provocata dal contagio (3). Solo in Italia, ad oggi, circolano tredici diversi ceppi del virus. La temibilissima reazione di potenziamento avviene quando gli anticorpi si mostrano deboli rispetto al virus che viene contratto. Visto che non è stata indagata la possibilità di potenziamento rispetto ai virus mutati circolanti (challenge test) nulla sappiamo su questa evenienza. Dai test sugli animali sono passati in pochi mesi alle ‘cavie’ umane. I test sull’uomo sono iniziati alla fine di luglio e all’inizio di agosto. Pochi mesi per testare un vaccino di nuova concezione di una categoria mai approvata prima dalle agenzie regolatorie!
Sarebbe stato necessario un monitoraggio a medio e lungo termine, ma negli studi clinici ci si è limitati a 7 e 15 giorni. In quest’intervallo post-vaccinale la scheda tecnica elenca rossori, febbre, indurimento nella sede d’iniezione, inappetenza e come reazione acuta persino l’anafilassi. Nella pratica si sono verificati casi di anafilassi (shock anafilattico) e paralisi di bell ossia paralisi facciale periferica acuta che secondo le faq dell’AIFA si è verificherebbero raramente, in meno di 1 persona su 1000. Raramente… su 60 milioni di italiani 60 mila casi aspettati.

al punto 14 delle Faq AIFA si legge tra l’altro
(…) In generale, le reazioni sistemiche sono state più frequenti e pronunciate dopo la seconda dose. Nei Paesi dove è già stata avviata la somministrazione di massa del vaccino sono cominciate anche le segnalazioni delle reazioni avverse, da quelle meno gravi a quelle più significative, comprese le reazioni allergiche. Tutti i Paesi che avviano la somministrazione del vaccino estesa a tutta la popolazione raccoglieranno e valuteranno ogni segnalazione pervenuta al sistema di farmaco vigilanza delle reazioni averse al vaccino, così da poter definire con sempre maggior precisione il tipo di profilo di rischio legato alla vaccinazione.
In pratica ci stanno dicendo che non hanno avuto tempo e che verificheranno strada facendo gli effetti avversi e acuti a medio e lungo termine e che i profili a rischio sono ancora da definire.
Qualcuno ha già, giustamente proposto, che coloro i quali accettassero di vaccinarsi vadano incentivati economicamente alla stregua di quei volontari, che in fase di sperimentazione di un farmaco si prestano a testarlo su di sé in cambio di denaro.
In altri termini, la fretta con cui si sta procedendo a tappe forzate potrebbe sembrare giustificata dalla necessità di immunizzare una sufficiente percentuale della popolazione ma questa certezza cade quando si legge che la stessa casa produttrice non assicura che il vaccino preservi dalla trasmissibilità del virus da parte dei vaccinati. Il vaccino, infatti, non è sterilizzante, non evita, cioè, l’infezione né la trasmissione del virus. Tutto ciò lascia assai perplessi anche in relazione al fatto che:
– una cura per il covid-19 esiste da marzo scorso. Sono state, infatti, messe a punto cure che utilizzano farmaci tradizionali efficaci nella totalità dei casi trattati se la terapia individuata viene somministrata tempestivamente;
– il covid è a bassa mortalità;
– è possibile fare prevenzione secondo un efficace programma di miglioramento delle difese immunitarie della popolazione. (Vedi ad esempio: https://www.studiesalute.it/salute sezione prevenzione e terapia della dott.ssa L. Bolgan)

Effetti avversi ed acuti (*)

A seguire alcuni degli effetti avversi, acuti, potenzialmente fatali, generabili nelle persone che si sottopongono a vaccinazione ogm (farmaci che sottostanno alle normative ogm) nel medio e nel lungo termine.

Il Potenziamento della malattia sommario
Il Potenziamento della malattia si riferisce al rischio gravissimo di reazione avversa fatale. Il vaccino viene creato per produrre anticorpi, ma non è sterilizzante, cioè non evita l’infezione e la trasmissione del virus. L’efficacia dichiarata al 95% è relativa alla percentuale di vaccinati che formeranno anticorpi vaccinali, ma nessuno garantisce che tali anticorpi siano protettivi. Il virus circolante è infatti mutato molte volte formando quasispecie (2) ma l’antigene usato per il vaccino ha le sequenze del virus di Wuhan. Fino a prova contraria la persona può quindi risultare contagiosa anche dopo la vaccinazione. Si tenga ora presente che gli animali su cui sono stati sperimentati i vaccini contro la prima sars, rispetto a quelli non vaccinati, erano soggetti a complicazioni respiratorie fatali, quando dopo la vaccinazione, venivano infettati con virus circolanti, mutati cioè rispetto al ceppo originario contro cui era stato preparato il vaccino. Fu a causa di queste complicazioni che la sperimentazione preclinica di quei vaccini fu bloccata. Con le parole della dott.ssa L. Bolgan:

quando un soggetto che possiede un livello anticorpale sub-ottimale (in seguito ad un’infezione primaria o a vaccinazione) viene a contatto con un virus simile e si infetta, il suo sistema immunitario favorisce l’infezione e le complicazioni fatali della malattia.
In altre parole, una parte dei vaccinati sono predisposti proprio dalla vaccinazione a manifestare le complicazioni gravi e fatali della malattia dalla quale si vogliono proteggere.

Nel caso dei vaccini ogm la sperimentazione preclinica è stata fatta su modelli animali che non consentono di sapere se la vaccinazione può causare il potenziamento della malattia. Il “potenziamento dell’infezione dipendente dall’anticorpo” è la spiegazione proposta da Halstead per spiegare, nel caso della febbre Dengue, perché una seconda infezione si rivelasse assai più grave della prima. Inoltre, essendo che il virus che causa il covid e quello dell’influenza sono cross-reattivi tra di loro, coloro i quali venissero a contatto, dopo il vaccino, con il virus del covid o con quello dell’influenza potranno essere soggetti a potenziamento della malattia:

la scarsa risposta immunitaria negli anziani li predispone maggiormente all’induzione del potenziamento della malattia polmonare in caso di reinfezione con esiti fatali, meccanismo che potrebbe spiegare sia l’eccesso di morti tra i vaccinati con vaccino antinfluenzale durante l’epidemia d’influenza stagionale, che per COVID-19 per effetto della cross-reattività tra vaccino antinfluenzale e coronavirus. Infine, si deve tenere presente che le similarità tra le proteine espresse dal SARs-Cov-2 e dal virus dell’influenza sono già predittive di questo fenomeno: è noto che la proteina hemagglutinin-esterasi è simile nei due virus e che la proteina spike dei coronavirus condivide caratteristiche comuni con la proteina di fusione della membrana virale di classe 1 dei virus dell’influenza. Negli animali questo fenomeno è noto per la sua pericolosità: in uno studio sui polli sull’influenza aviaria, è stato dimostrato l’aumento della gravità e della mortalità per le complicazioni dell’infezione aviaria nei polli vaccinati con virus attenuato per la bronchite (il virus della bronchite infettiva, IBV, è un gammacoronavirus che presenta omologia di sequenza anche con il SARS-Cov-2) rispetto a quelli non vaccinati a conferma di un effetto potenziante tra i due.

La dott.ssa Bolgan afferma inoltre che la reazione avversa del potenziamento si manifesta con le stesse identiche caratteristiche del covid per cui potrebbe verificarsi anche una sovrapposizione che potrebbe impedirci di discriminare tra un reale danneggiato dal vaccino rispetto ad una persona solo infettata da covid. La reazione avversa e la complicanza coincidendo tra loro rischiano, perciò, di occultare la reale incidenza delle reazioni avverse da potenziamento:

(…) in questo caso gli studi preclinici sono stati fatti con una modalità che non consente di andare a verificare se questi vaccini causano il potenziamento della malattia quindi è un dato che non abbiamo ancora e che non avremo nemmeno quando il vaccino sarà stato messo in commercio per cui il potenziamento della malattia lo sperimenteranno coloro chi si vaccineranno. Chi si vaccinerà nel momento in cui si infetterà con il virus del covid o con il virus dell’influenza, poiché questi due virus sono cross-reattivi tra di loro, si potrebbe manifestare il potenziamento della malattia. In quel momento potremmo capire l’incidenza di questa reazione avversa. L’unico problema è che la reazione avversa ha le stesse identiche caratteristiche del covid per cui potrebbe esserci anche una sovrapposizione e potrebbe anche essere che non siamo in grado di capire chi è un reale danneggiato rispetto ad una persona solo infettata da covid. Quindi anche questa sarà una stima molto, molto difficile da fare. Quindi al momento non ci sono dati né sull’efficacia né sulla sicurezza di questo vaccino.

Tra le reazioni avverse, sono noti (pur non essendo disponibili dati della loro incidenza perché non forniti dalle case produttrici del vaccino) i rischi di anafilassi e le immunopatologie da tempesta di citochine (i mediatori dell’infiammazione) scatenabili dalla possibile reazione di pericolo del sistema immunitario quale risposta all’introduzione di materiale genetico estraneo. L’anafilassi è una reazione avversa fatale che succede quando il nostro sistema immunitario è indotto ad un eccesso di reazione, una reazione esagerata, che piuttosto che proteggere il vaccinato scatena la malattia da cui ci si dovrebbe proteggere in forma grave e fulminante.

Burioni si è mostrato consapevole del pericolo di potenziamento da vaccino della malattia ma curiosamente solo in relazione al sinovac. Tuttavia, dati certi e completi, su tutte le scale temporali, su efficacia e sicurezza del vaccino della P-B non esistono.

Il peccato antigenico originale sommario
Il peccato antigenico originale è un meccanismo che la dott.ssa L. Bolgan riassume così:

quando il vaccinato si infetta con un mutante del virus selvatico diverso rispetto all’antigene vaccinale, il suo sistema immunitario adattativo risponde in maniera non specifica e debole, perché programmato per rispondere in maniera efficace solo all’antigene vaccinale. Ciò comporta che il virus continua a replicarsi nel vaccinato portando ad un’infezione cronica con il rischio di sviluppare uno stato infiammatorio-autoimmune a lungo termine e recidive dell’infezione in forma atipica e resistente ai trattamenti farmacologici, oppure può innescare un’eccessiva reazione infiammatoria (tempesta di citochine) con conseguenze particolarmente pericolose per il vaccinato.


La mutagenesi inserzionale e le alterazioni epigenetiche ↑ sommario

Alterazioni epigenetiche ovvero capaci di modificare l’espressione dei geni; alterazioni epigenetiche, che significa una modifica dell’espressione dei geni. Non mutazioni della sequenza, ma cambiamenti nel modo in cui i geni vengono espressi.

I potenziali effetti immunologici indesiderati includono reazioni immunopatologiche inattese, reazioni autoimmuni, tolleranza a lungo termine, infezioni persistenti e infezioni latenti. Esiste anche la possibilità di trasferire o ricombinare materiale genetico da virus geneticamente modificati o vaccini virus-vettore GE alle singole cellule germinali mirate. Può anche subire integrazione cromosomica o mutagenesi inserzionale, portando a inserimenti casuali di costrutti vaccinali nei genomi cellulari ospiti, con conseguenti alterazioni dell’espressione genica o attivazione di oncogeni cellulari, aumentando così la possibilità di indurre tumori. Romeo F. Quijano

La attivazione di processi oncogeni sommario
Il vaccino ad adenovirus di Oxford viene prodotto utilizzando linee cellulari “immortalizzate” ossia potenzialmente cancerogene. La produzione di milioni di dosi dal vaccino fa necessariamente uso di linee cellulari comportando la presenza di contaminanti presenti nel materiale di partenza: “sangue umano, tessuti umani o animali, banche di cellule o introdotti nel processo di fabbricazione attraverso l’uso di sieri animali quali acidi nucleici nudi, frammenti genomici, retrovirus e altri materiali estranei che comportano rischi potenzialmente gravi”. In particolare le linee cellulari fetali/embrionali possono rilasciare materiale genetico, quale residuo di lavorazione nel vaccino, consistente in dna cancerogeno e virus cancerogeni avventizi. Tale DNA derivante dal processo di ingegnerizzazione essendo di origine fetale ha alte probabilità di integrarsi nel DNA dell’ospite con il rischio di innescare oltre a processi di cancerogenesi, malattie degenerative, in funzione ovviamente della particolare localizzazione genica di queste sequenze estranee eventualmente introdotte con il vaccino. Si veda qui, al min. 6, la posizione della chiesa in merito all’uso di feti umani abortiti.


Reazioni di autoimmunizzazione sommario
Le reazioni di autoimmunizzazione si manifestano nel medio e lungo termine soprattutto con i richiami (4). Si potrebbero avere risposte che peggiorano progressivamente. Come documentato in letteratura il virus forma anticorpi autoimmuni. È cioè possibile accanto alla formazione degli anticorpi contro il virus quella di anticorpi contro le proteine umane. A confermare l’alta probabilità di questi effetti avversi nel lungo termine, gli studi di omologia di sequenze tra le proteine umane (danno multi organo) e quelle del virus.
Un esempio sono le malattie gravi a carico del sistema nervoso. Gran parte delle proteine oggetto dell’attacco autoimmune, infatti, si ritrovano nel sistema nervoso centrale. La mancata sperimentazione non è perciò in grado di escludere l’insorgenza di SLA, sclerosi, e altre patologie gravissime; così come nel caso del rischio relativo all’attacco autoimmune del sistema riproduttivo – Spettro dell’infertilità – in questo caso a preoccupare è la somiglianza tra la proteina Spike del virus con un’altra proteina presente nel nostro organismo che è la sincitina che serve per la formazione della placenta in gravidanza. Le sequenze di aminoacidi sono simili per cui alcuni avanzano il dubbio che si possa avere, dopo il vaccino, una formazione di anticorpi che possano reagire con meccanismo autoimmune con la sincitina provocando impedimento alla gravidanza.

Ricombinazione sommario
Non sono stati presi in considerazione i rischi della ricombinazione di un vaccino a vettore di virus vivo con virus latente circolante o riattivato che potrebbe teoricamente generare un ceppo più patogeno. Il rischio di ricombinazione fu sollevato sin dal 2003 dall’Organizzazione mondiale della sanità con le autorità di regolamentazione rappresentanti l’Unione europea, gli Stati Uniti, la Cina e il Canada.

Per la Food and Drug Administration FDA:

In alcuni casi le linee cellulari utilizzate potrebbero essere cancerogene, cioè formano tumori se iniettate nei roditori. Alcune di queste linee cellulari che formano tumori possono contenere virus cancerogeni che non si riproducono attivamente. Tali virus sono difficili da rilevare utilizzando metodi standard. Questi virus latenti, o ‘silenziosi’, rappresentano una potenziale minaccia, poiché potrebbero diventare attivi nelle condizioni di produzione del vaccino.

Prima di mettere in commercio un vaccino a RNA bisognerebbe assicurarsi che il materiale genetico non si integri nelle cellule umane ed escluderlo non solo teoricamente.
Secondo il prof. Peronne l’RNA virale potrebbe essere trascritto da retrovirus endogeni perché in grado di “produrre un enzima, la trascrittasi inversa, capace di trascrivere all’indietro, da RNA a DNA”. Naturalmente non sappiamo con quale incidenza potrebbe verificarsi questa evenienza mancando test e studi in tal senso. L’argomento della retrotrascrizione è contestato da B. Verrier. Esiste tuttavia un recente studio che documenta la possibilità che il materiale genetico del sars cov 2 possa integrarsi nel genoma umano (vedi https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2020.12.12.422516v1).

Gli eventi rari possono rapidamente diventare importanti nel caso di vaccinazioni di massa. Bhakdi e Reiss nell’appendice al testo del loro volume – affermano che i vaccini ora disponibili contro il Covid non sono stati sottoposti a sufficienti test preclinici, come vorrebbero i regolamenti internazionali. Attaccano il governo tedesco: “In Germania la popolazione respinge la manipolazione genetica del cibo e ora i nostri politici e la società sono in prima linea nello sviluppo di vaccini a base di geni?”.
Secondo la genetista Alexandra Henrion-Caude di Morandini: poiché la farmacodinamica, la farmacocinetica e la genetica (con analisi specificate) non sono state valutate negli studi, siamo in totale mancanza di sicurezza.
Il professor Eric Caumes, capo del dipartimento di malattie infettive di La Pitié-Salpêtrière (a Pujadas), ha espresso forti dubbi sulla sicurezza dei vaccini ogm ribadendo che i soli dati disponibili sono reperibili in forma di comunicati stampa emessi dalle ditte farmaceutiche produttrici.
ROMEO F. QUIJANO, M.D. Professor (Ret.) Dipartimento di Farmacologia e Tossicologia – College of Medicine, University of the Philippines Manila:

 Il fatto che si tratti di una tecnologia di vaccino a RNA completamente nuova mai utilizzata prima negli esseri umani costituisce di per sé un segnale di pericolo che non dovrebbe essere ignorato. Molti dei candidati statunitensi (Moderna, Pfizer / BioNTech e Arcturus Therapeutics) stanno utilizzando questa tecnologia mai approvata prima. L’mRNA esogeno è intrinsecamente immunostimolante e questa caratteristica dell’mRNA potrebbe essere benefica o dannosa. Può fornire attività adiuvante e inibire l’espressione dell’antigene così da influenzare negativamente la risposta immunitaria. Gli effetti paradossali del rilevamento immunitario innato su diversi formati di vaccini a mRNA sono compresi in modo incompleto. I potenziali problemi di sicurezza includono infiammazione locale e sistemica, biodistribuzione e persistenza dell’immunogeno espresso, stimolazione di anticorpi auto-reattivi e potenziali effetti tossici di nucleotidi non nativi e componenti del sistema di rilascio. Un vaccino a base di mRNA potrebbe anche indurre potenti risposte all’interferone di tipo I, che sono state associate non solo all’infiammazione ma anche potenzialmente all’autoimmunità. Un altro potenziale problema di sicurezza potrebbe derivare dall’RNA extracellulare che ha dimostrato di aumentare la permeabilità delle cellule endoteliali strettamente imballate e può promuovere la coagulazione del sangue e la formazione di trombi patologici.

Il potenziale infiammatorio di questo tipo di vaccino sommario
Quando si inietta un RNA, esso è considerato un corpo estraneo molto pericoloso per l’organismo, che cerca di distruggerlo a tutti i costi, provocando una reazione infiammatoria; viene quindi innescata una risposta immunitaria innata che distruggerà l’RNA e persino impedirà la sua traduzione in proteine, spiega Verrier. Ciò che può accadere è una reazione a catena in un individuo incline all’infiammazione. “Una possibile fonte di preoccupazione sarebbe che alcuni vaccini a mRNA inducono una potente reazione di interferoni di tipo I, che sono associati non solo a rischi infiammatori, ma anche potenzialmente a reazioni autoimmuni.

“(…) il problema è legato alle caratteristiche del sars cov-2, un virus che porta con sé il rischio del potenziamento della malattia; questi vaccini hanno quindi l’altissimo rischio di indurre questa reazione avversa. A questo aggiungiamo l’immunopatologia immediata da anafilassi e da tempesta di citochine dovute al fatto che comunque il materiale genetico estraneo che il sistema immunitario riconosce immediatamente scatena una reazione di pericolo. Viene chiamata proprio così, reazione di pericolo, e porta alla formazione di un’alta quantità di mediatori dell’infiammazione ed una immunopatologia che potrebbe essere anche estremamente grave. Questi sono tutti rischi noti per questi vaccini. Rimangono tuttavia teorici nella loro incidenza perché non sappiamo cosa succederà poi in realtà all’atto della somministrazione“. L. Bolgan

Presupposto del successo del vaccino è che il frammento sintetizzato e messo all’interno dei vettori non si modifichi nel tempo e anche nel virus naturale. Gli ultimi sequenziamenti danno per certo che questo virus si sia già modificato nella sequenza dello spike (il frammento del virus veicolato dal vaccino). I vaccinati hanno comunque il rischio di infettarsi e di trasmettere l’infezione e non si sa se saranno in condizioni di avere la malattia più o meno complicata perché il rischio di potenziamento è concreto (anche se non se ne conosce l’incidenza a causa della procedura di velocizzazione – fast track) quindi siamo di fronte ad un vaccino che ha tantissime criticità e nessuna conferma sui suoi reali benefici.
A causa della mancanza di dati non è escluso il manifestarsi di un potenziamento dipendente dagli anticorpi. Nel caso della sars la sperimentazione dei vaccini è stata bloccata ancora prima di entrare in fase clinica proprio perché si manifestava il fenomeno del potenziamento negli animali come complicazione fatale, ovvero il potenziamento dipendente dall’anticorpo consistente nella possibilità che i vaccinati, piuttosto che essere protetti, sviluppino le complicazioni gravi proprie del covid (complicazione fatale con tempesta di citochine e tromboembolia) una volta entrati in contatto con il virus vero dopo essere stati vaccinati. In pratica se una persona sana, che nell’80% dei casi contrae il virus rimanendo asintomatico, si vaccina, rischia ora, proprio grazie alla vaccinazione, il potenziamento dipendente dall’anticorpo e le complicazioni fatali connesse a questo stato. Secondo EMA, tuttavia, anche se non è nota, perché non indagata, l’incidenza del potenziamento, i benefici della vaccinazione saranno sicuramente superiori ai rischi.

I quattro grandi potenziali pericoli del vaccino anti covid per Bhakdi sommario
“Di per sé, la strategia di sviluppare un vaccino può andar bene, se sussiste un reale pericolo. Tuttavia, la gestione dello sviluppo di questo vaccino non è soltanto cattiva, ma pericolosa. È pericolosa per tutti noi, per i nostri figli e va fermata!
Glielo dico apertamente, questo vaccino porta con sé quattro grandi potenziali pericoli che se non vengono immediatamente messi sul tavolo e discussi, allora sarà troppo tardi.
Primo: già solo il vaccino stesso ha effetti collaterali che sono davvero pesanti. Alla sperimentazione c’erano persone giovani e sane e la metà di loro ha avuto febbre, brividi, dolori muscolari, dolori articolari, mal di testa e si è ammalata.
Se andremo a inoculare tale vaccino a persone anziane con malattie pregresse, non voglio neanche sapere cosa potrà succedere.
Secondo pericolo: questo vaccino ha diverse componenti che possono causare reazioni allergiche molto gravi.
Terzo: curiosamente, questo vaccino può far sì che, un‘eventuale successiva infezione con questo o con altri virus influenzali potrebbe avere un decorso “esplosivo”. Nei test sugli animali per il vaccino contro il Sars-Cov 1, questo aggravamento immuno-dipendente di una malattia è stato mostrato. Gli animali che venivano vaccinati sono quasi morti.
Questo pericolo è immenso poiché una volta che le iniettano il vaccino nel braccio, esso si espanderà in tutto il corpo in pochi minuti e penetrerà anche in cellule che normalmente non verrebbero attaccate dal virus. Dopodiché avviene la produzione delle proteine del virus nelle sue stesse cellule, le sue cellule saranno le fabbriche.
Il quarto rischio è costituito da malattie autoimmuni e collateralmente ci sono effettivi rischi di disturbi che possono teoricamente portare a morte del feto e a sterilità femminile.

Moderna riconosce la possibilità di “effetti collaterali sistemici”: sommario

La maggior parte dei nostri farmaci sperimentali sono formulati e somministrati in un LNP (‘sistemi di trasporto’ biotecnologici che coinvolgono nanoparticelle lipidiche brevettate – proprietarie – n.d.a.) che può portare a effetti collaterali sistemici legati ai componenti dell’LNP che potrebbero non essere mai stati testati sull’uomo. Sebbene abbiamo continuato a ottimizzare i nostri LNP, non vi è alcuna garanzia che non avranno effetti indesiderati. Essi potrebbero contribuire, in tutto o in parte, a uno o più dei seguenti eventi: reazioni immunitarie, reazioni all’infusione, reazioni del complemento, reazioni di opsonazione, reazioni anticorpali incluse IgA, IgM, IgE o IgG o una loro combinazione, o reazioni al PEG da alcuni lipidi o PEG altrimenti associato all’LNP.  Alcuni aspetti dei nostri farmaci sperimentali possono indurre reazioni immunitarie dall’mRNA o dal lipide, nonché reazioni avverse all’interno delle vie epatiche o degradazione dell’mRNA o dell’LNP, ognuno dei quali potrebbe portare a eventi avversi significativi in ​​uno o più dei nostri studi clinici. Molti di questi tipi di effetti collaterali sono stati osservati per gli LNP. Potrebbero derivarne incertezze sulla causa sottostante a tali eventi avversi, il che renderebbe difficile prevedere con precisione gli effetti collaterali nei futuri studi clinici e comporterebbe ritardi significativi nei nostri programmi.

Secondo P. Doshi
Nessuno degli studi attualmente in corso è progettato per rilevare una riduzione di qualsiasi esito grave come ricoveri ospedalieri, uso di cure intensive o decessi. Né i vaccini vengono studiati per determinare se possono interrompere la trasmissione del virus.

 “Il PEG  glicole polietilenico non è mai stato usato prima in un vaccino approvato, ma si trova in molti farmaci che hanno occasionalmente scatenato anafilassi, una reazione potenzialmente pericolosa per la vita che può causare eruzioni cutanee, pressione sanguigna precipitosa, mancanza di respiro e battito cardiaco accelerato. Alcuni allergologi e immunologi ritengono che un piccolo numero di persone precedentemente esposte al PEG possa avere alti livelli di anticorpi contro il PEG, mettendoli a rischio di una reazione anafilattica al vaccino“.
vedi https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4051498/
Polyethylene glycol as a cause of anaphylaxis
https://aacijournal.biomedcentral.com/articles/10.1186/s13223-016-0172-7
L’anafilassi è definita come «una grave reazione allergica a rapida comparsa che può causare la morte». Nelle forme più gravi si parla di «shock anafilattico». È causata da una particolare forma di ipersensibilità, comunemente detta “allergia”, verso una sostanza antigenica (detta allergene). Al 19 dicembre, gli Stati Uniti avevano visto sei casi di anafilassi tra 272.001 persone che hanno ricevuto il vaccino COVID-19 (1323 su 60 mil)
Preoccupa sapere che dal 2016 si è a conoscenza della produzione di anticorpi contro il peg nel 72% della popolazione umana.

“Il danno causato dalla vaccinazione sarà geneticamente irreversibile. Secondo me, questi nuovi vaccini rappresentano un crimine contro l’umanità come mai se ne sono visti nella storia. Come ha detto il Dr. Wolfgang Wodarg, un medico esperto: in effetti, questo “vaccino promettente” per la stragrande maggioranza delle persone dovrebbe essere VIETATO, perché è una manipolazione genetica!

 Inoltre, il PEG può anche provocare gravi sintomi neuropsichiatrici nella prole, inclusi sbalzi d’umore, rabbia, fobie e paranoia. Gli investigatori che una volta presumevano che il polimero fosse in gran parte ‘inerte’ ora stanno mettendo in dubbio la sua biocompatibilità e avvertono sulla promozione della crescita tumorale da parte delle particelle PEGilate e sulle risposte immunitarie avverse che includono anafilassi potenzialmente letale ‘probabilmente sottodiagnosticata’.

Il Dr. Michael Yeadon ex vicepresidente e direttore scientifico della Pfizer ha dichiarato, tra l’altro, nel corso di un thread su twitter

(…) ho letto il documento di consultazione. Raramente sono stato così scioccato e sconvolto. Tutti i vaccini contro il virus SARS-COV-2 sono per definizione nuovi. Nessun vaccino tra quelli candidati è stato in sviluppo più di pochi mesi. Se un qualsiasi vaccino di questo tipo viene approvato per l’uso in qualsiasi circostanza che non sia ESPLICITAMENTE SPERIMENTALE, credo che i destinatari vengano indotti in errore criminale.
utilizzano una nuova tecnologia che non è stata precedentemente utilizzata per creare vaccini. Non ci sono quindi dati già consolidati sulla sicurezza a lungo termine che possano essere utilizzati a sostegno dell’idea che sia stato ragionevole accelerarne lo sviluppo in assenza di informazioni sulla sicurezza. Sono sospettoso sulle motivazioni adotte da coloro che hanno proposto di implementarne l’uso immediato nella più ampia popolazione umana.

Occhio alla temperatura sommario
Il vaccino della Pfizer-Biontech va tenuto al freddo a 80 gradi centigradi sotto lo zero. Ha una scadenza di 6 mesi. I vaccini prodotti a Dicembre vanno utilizzati entro maggio. L’RNA è termolabile. Il vaccino degradato è estremamente pericoloso, infatti il materiale genetico degradato provoca una reazione infiammatoria molto violenta, diventando un adiuvante vaccinale in grado di scatenare, all’iniezione, una violenta tempesta di citochine.

Petizione per la sospensione degli studi sul vaccino sommario
L’ex vicepresidente e direttore scientifico della Pfizer Dr.Michael Yeadon e lo specialista e parlamentare tedesco del polmone Dr.Wolfgang Wodarg hanno presentato una petizione urgente all’Agenzia europea per i medicinali chiedendo la sospensione immediata di tutti gli studi sul vaccino SARS-CoV-2, in particolare il BioNtech / Studio Pfizer su BNT162b (numero EudraCT 2020-002641-42).
Si veda: http://www.renovatio21.com/vaccino-e-infertilita-il-problema-puo-essere-reale-parla-lex-direttore-scientifico-di-pfizer/ da cui si riportano qui stralci riportanti le preoccupazioni sollevate in studi precedenti che coinvolgono altri coronavirus:

«La formazione dei cosiddetti “anticorpi non neutralizzanti” può portare a una reazione immunitaria esagerata, specialmente quando la persona sottoposta al test si trova di fronte al vero virus “selvaggio” dopo la vaccinazione. Questa cosiddetta amplificazione dipendente da anticorpi, ADE, è nota da tempo, ad esempio, da esperimenti con vaccini coronavirus nei gatti. Nel corso di questi studi tutti i gatti che inizialmente hanno tollerato bene la vaccinazione sono morti dopo aver contratto il virus selvatico»

«Ci si aspetta che le vaccinazioni producano anticorpi contro le proteine ​​spike di SARS-CoV-2. Tuttavia, le proteine ​​spike contengono anche proteine ​​omologhe alla sincitina, che sono essenziali per la formazione della placenta nei mammiferi come gli esseri umani. Bisogna poter escludere che un vaccino contro SARS-CoV-2 possa innescare una reazione immunitaria contro la sincitina-1, poiché altrimenti l’infertilità di durata indefinita potrebbe colpire le donne vaccinate».

«I vaccini a mRNA di BioNTech / Pfizer contengono polietilenglicole (PEG). Il 70% delle persone sviluppa anticorpi contro questa sostanza – questo significa che alla vaccinazione molte persone possono sviluppare reazioni allergiche, potenzialmente fatali»

«La durata troppo breve dello studio non consente una stima realistica degli effetti tardivi. Come nei casi di narcolessia dopo la vaccinazione contro l’influenza suina, milioni di persone sane sarebbero esposte a un rischio inaccettabile se venisse concessa un’approvazione di emergenza e seguisse la possibilità di osservare gli effetti tardivi della vaccinazione. Tuttavia, BioNTech / Pfizer ha presentato una domanda di approvazione di emergenza il 1 ° dicembre 2020.

La dottoressa della clinica IMSS 7, Karla Cecilia Pérez Osorio, è in gravi condizioni con una mielite trasversa causata dal vaccino covid di Pfizer

Vaccino, gli infermieri non si fidano: “Il documento della Pfizer è ambiguo”
«Abbiamo esaminato attentamente il modulo di consenso elaborato da Pfizer-Biontech – spiega su il Gazzettino, l’avvocato Destro, che sta seguendo la vicenda assieme alla collega Serena Pomaro – ricavandone che si tratta di un’esenzione da responsabilità, estesa non solo all’azienda produttrice del vaccino ma anche al personale sanitario incaricato della somministrazione – continua – vi sono almeno quattro frasi che lasciano quantomeno perplessi: «Il vaccino potrebbe non proteggere completamente tutti coloro che lo ricevono…(pag. 9), «Il vaccino può causare reazioni avverse…(segue l’elenco a pag. 10), «L’elenco di reazioni avverse sovraesposto non è esaustivo di tutti i possibili effetti indesiderati che potrebbero manifestarsi durante l’assunzione del vaccino Pfizer (pag. 11), «Non è possibile al momento prevedere danni a lunga distanza (pag. 11)».

L’attacco alla Costituzione e la presunzione dell’obbligo vaccinale sommario

L’attacco alla Costituzione sul fronte economico (sovversione della finanza pubblica, ecc.), del diritto al lavoro, della democrazia parlamentare, si è ulteriormente concentrato sul piano sanitario in continuità con gli attacchi subiti dal sistema sanitario nazionale.

(Vedi la conferenza stampa con il movimento mille avvocati e mille medici per la Costituzione organizzata da Sara Cunial presso la Camera dei deputati)

Roma – Tso e vaccino obbligatorio – Conferenza stampa di Sara Cunial (15.12.20)

Il vaccino è stato messo in uso con autorizzazione condizionale essendo ancora in fase sperimentale. Motivo in più per non obbligare nessuno alla vaccinazione con un vaccino ancora in fase sperimentale. (vedi il codice di Norimberga e la Convenzione internazionale di Oviedo). Né si può ricattare chi non intendesse vaccinarsi ad esempio minacciandolo di licenziamento. Lo spiega a Ichino, in modo incontrovertibile, l’ex direttore del Ministero del Lavoro A. Galloni. Vedi: https://www.affaritaliani.it/coronavirus/se-non-ti-vaccini-ti-licenzio-br-galloni-ichino-sbaglia-deve-studiare-714288.html
Recente il caso della infermiera messinese, iscritta al Nursind, che ha vinto il ricorso avverso il decreto dell’assessore alla Sanità che prevede l’obbligo della vaccinazione antinfluenzale per medici e operatori sanitari in Sicilia.
Oltretutto, l’obbligatorietà, a cui vorrebbero costringere anche gli studenti, non ha senso anche perché non trattandosi di un vaccino sterilizzante (il vaccinato può prendere l’infezione); non è possibile alcun effetto gregge. Il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, dichiarandosi diversamente convinto mostra tutta la sua pericolosa incompetenza.

Anche per l’avvocato cagliaritano Francesco Scifo, esperto di diritto europeo, di diritti umani e patrocinante in Cassazione “Il vaccino è sperimentale, quindi, chi ne favorisce l’obbligo di assunzione finisce dritto davanti al Tribunale penale internazionale per violazione del divieto di sperimentazione sull’uomo”

Nessun italiano potrà scegliersi il vaccino. I dubbi dell’Aifa su AstraZeneca

Chi tace acconsente. Lo europeanconsumers avverte di fare
attenzione alla schedatura sanitaria. È stata automatizzata. Va perciò negata esplicitamente entro l’11 gennaio
http://www.europeanconsumers.it/2021/01/02/attenzione-alla-schedatura-sanitaria-se-non-la-negate-e-automatica/

Organismi geneticamente modificati. Dalle piante, agli animali, all’uomo sommario

La biotecnologia utilizzata, a rna/dna modificato, è la trasfezione (tecnologia a dna ricombinante utilizzata ad esempio dalla Monsanto) per produrre ogm (in agricoltura e con gli animali d’allevamento) che, sappiamo, può avere effetti temporanei o permanenti sul genoma.

In linea con il “World Economic Forum” che invita i governi a considerare centrali le questioni ambientali, le agende di governo europee che con il piano “Next generation EU“ in sintonia con l’obiettivo di costruire un’Europa “più ecologica, digitale e resiliente” prevede stanziamenti del Recovery Fund con al primo posto la voce “Rivoluzione Ecologica“, con ben 74 miliardi. Bellissimo, se non fosse che in commissione agricoltura della Camera, 4 decreti che dovrebbero aggiornare le misure fitosanitarie rivedono il sistema sementiero nazionale, accogliendo, in netto contrasto con le scelte “No-OGM“ degli italiani, gli Organismi Geneticamente Modificati e i “nuovi” OGM (New Breeding Techniques – NBT) in sfregio a un’agricoltura che vede l’Italia primo produttore europeo di biologico, con i nostri prodotti tipici, STG, DOP, tutti senza OGM, mettendoci nelle mani di multinazionali che intendono venderci sementi ibride geneticamente modificate impedendo ai nostri contadini la selezione e l’uso libero, secondo le tecniche agricole tradizionali, che hanno selezionato nel corso del tempo tutta quella ricchezza di varietà, cultivar locali, di specie agricole adattate ai particolari terreni colturali e microclimi, intimamente legata a quella cultura di trasformazione della produzione locale che ci rende unici, non imitabili da nessuno al mondo.

A sponsorizzare le tecnologie di manipolazione genetica, fonte di “business” di grandi multinazionali come la Monsanto, intimamente legate alle corrispettive farmaceutiche, l’immancabile Fondazione Gates che ha finanziato sviluppi di editing genetico per vaccini e altre applicazioni per un decennio. (vedi documentario RAI 3 sui danni da vaccino pfizer procurati ai bambini africani) Ecco alcune parole di Bill che con il solito entusiasmo elogia le virtù della nuova tecnologia CRISPR per l’editing genetico in grado, secondo il nostro, di risolvere il problema della povertà e della fame nel mondo. L’articolo integrale è pubblicato nel 2018 nella rivista Foreign Affairs del New York Council on Foreign Relations:

 (…) ciò include la Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats – CRISPR e altre tecnologie per l’editing genetico mirato. Nel prossimo decennio, l’editing genetico potrebbe aiutare l’umanità a superare alcune delle sfide più grandi e persistenti per la salute e lo sviluppo globali. La tecnologia sta rendendo molto più facile per gli scienziati scoprire diagnosi, trattamenti e altri strumenti migliori per combattere le malattie che ancora uccidono e disabilitano milioni di persone ogni anno, principalmente i poveri. Sta anche accelerando la ricerca che potrebbe aiutare a porre fine alla povertà estrema consentendo a milioni di agricoltori nei paesi in via di sviluppo di coltivare raccolti e allevare bestiame più produttivo, più nutriente e più resistente. Le nuove tecnologie sono spesso accolte con scetticismo. Ma se il mondo vuole continuare il notevole progresso degli ultimi decenni, è vitale che gli scienziati, soggetti alle linee guida di sicurezza ed etica, siano incoraggiati a continuare a trarre vantaggio da strumenti promettenti come CRISPR.

Ricordiamo che il Nobel per la chimica 2020 è stato assegnato a Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna per lo sviluppo del metodo di editing genomico CRISPR-Cas9, le “forbici genetiche che hanno inaugurato una nuova era per le scienze della vita”

Conclusioni

Informazioni insufficienti dalle case farmaceutiche? sommario
Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze del Polo Universitario Ospedale Sacco (Milano): “Solo comunicati stampa abbiamo letto finora, aspettiamo altro. Ben altro”. Il vaccino sarà per tutti?
“Io dico che la categoria sanitaria deve essere la prima, ma l’importante è che impedisca la circolazione del virus. Secondo quanto è stato dichiarato dalla stessa azienda, questo vaccino non sembra garantire questo risultato. Quindi?”

la fase dell’approvazione è solo una sceneggiata all’interno della sceneggiata: nessuno può veramente credere che le agenzie del farmaco avrebbero in qualunque modo fatto da ostacolo alla approvazione dei vaccini, visto che sono le stesse case farmaceutiche che controllano la FDA, l’EMA, l’AIFA eccetera (…)” Massimo Mazzucco

Anche i produttori di questo vaccino hanno ottenuto l’indennità legale che li protegge da eventuali richieste da parte di chiunque intendesse citarli in giudizio per danni subiti in seguito alla vaccinazione.

Intanto c’è chi ci guadagna sommario
Quando il 9 novembre scorso il colosso farmaceutico Pfizer e il suo partner tedesco, BioNTech, hanno annunciato di aver realizzato un vaccino efficace al 90% contro il covid il mondo finanziario è entrato in gran fermento. Anthony Fauci, il capo dell’Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive NIAID, ha applaudito la notizia e l’UE dopo poco ha annunciato che avrebbe acquistato 300 milioni di dosi nuovo e costoso vaccino. L’azienda biotecnologica tedesca rifornirà contemporaneamente Cina, Stati Uniti e Ue. Il vaccino sperimentale sarà distribuito, dopo solo pochi mesi di test, la fine dell’anno a centinaia di milioni di esseri umani. Albert Bourla, si chiama proprio così, è l’amministratore delegato di Pfizer; ebbene, Bourla si è liberato di 132 mila delle sue azioni in portafoglio, per un valore di più di 5 milioni e mezzo di dollari, dopo poco che l’annuncio trionfale che il suo vaccino contro il Covid-19 sarebbe stato efficace, godendo così dell’aumento del valore delle azioni nell’immediato… …vendendole dopo poco, senza aspettare, quindi, i benefici ulteriori che date le gloriose premesse sarebbero sicuramente derivate alla società dal successo sul campo del vaccino. Come mai? E come mai Bourla si rifiuta di sottoporsi personalmente al suo salvifico vaccino?  

Dal telepass al covidpass sommario
Alimentato dalla rivoluzionaria tecnologia di sicurezza informatica di VST Enterprises VCode® e VPlatform®, Circle Pass Enterprises ha stipulato un contratto con VST Enterprises per un passaporto sanitario digitale completamente sicuro – COVI-PASS ™, da abbinare a kit di test approvati. CPE inizierà questa settimana la spedizione degli ordini per il primo rilascio graduale di 50 milioni di passaporti sanitari digitali COVI-PASS ™ sia per il settore privato che per i governi in oltre 15 paesi, tra cui Italia, Portogallo, Francia, Panama, India, Stati Uniti, Canada, Svezia, Spagna, Sud Africa, Messico, Emirati Arabi Uniti e Paesi Bassi.

Chi scegliesse la via del vaccino ad mRna, di nuova concezione, per prevenire la possibilità di contrarre la patologia covid, avendo fede nella sua efficacia – malgrado per affrontare l’emergenza non ci sia stato il tempo necessario a testarne la sicurezza (5) relativamente agli effetti di medio e lungo termine – non dovrebbe aver motivo di pretendere obbligo vaccinale per chi preferisse confidare in altre strade (come ad esempio la corretta terapia domiciliare precoce un protocollo di cura individuato già dallo scorso marzo che ha dato e continua a dare una mortalità praticamente nulla), dovendosi ritenere per propria convinzione personalmente protetto dal vaccino rispetto all’eventualità di contrarre la malattia.
Noi piuttosto ci chiediamo come mai in presenza di una terapia domiciliare precoce efficace ossia di un protocollo di cura individuato dai medici di medicina generale, già dallo scorso marzo, che ha dato e continua a dare mortalità praticamente nulla, si insiste per una terapia genica del tutto insicura e non adeguatamente testata.

Ammissione esposto analisi vaccini di Corvelva sommario
Nel frattempo consoliamoci constatando che è stato accolto l’esposto analisi vaccini di Corvelva alla Procura della Repubblica di Roma. Il giudice incaricato ha EMESSO UN’ORDINANZA in cui indica al Pubblico Ministero la necessità di procedere alle indagini poiché “Si ritiene che una risposta solo formale alla denuncia non sia sufficiente a superare le argomentazioni tecnico-scientifiche dell’esponente”.

(1) “Teoricamente dovrebbe restare a livello di citoplasma. Il rischio è che questo RNA non si trasformi solo in proteina, ma anche in DNA a doppia elica e che venga portato all’interno del nucleo, producendo effetti imprevedibili. Non abbiamo una sperimentazione in grado di dircelo. Rischiamo che tutto questo si scopra una volta che le persone sono state vaccinate. Nonostante il vaccino sia fatto per non integrarsi con il nostro DNA, nei fatti non ci sono studi che lo escludano e non possiamo sapere cosa accadrà“. Loretta Bolgan

(2) Per sua natura il virus si è modificato molte volte passando da un ospite umano all’altro peraltro sono state accertate mutazioni proprio a carico della sequenza che codifica per la proteina spike del virus che viene veicolata dal vaccino. Esso cambia anche all’interno delle singole persone che lo hanno contratto formando delle quasispecie specifiche dell’individuo che viene a contatto con il virus. “I virus a RNA formano dentro la persona popolazioni di mutanti “quasi specie” in competizione fra loro. Il risultato può essere una resistenza verso il vaccino e una selezione di mutanti più pericolosi e contagiosi. Non sappiamo con quale incidenza tutto questo possa accadere perché la sperimentazione non è stata compiuta”.

(3) Immunization with modified vaccinia virus Ankara-based recombinant vaccine against severe acute respiratory syndrome is associated with enhanced hepatitis in ferrets. J Virol

Immunization with SARS coronavirus vaccines leads to pulmonary immunopathology on
challenge with the SARS virus.

(4) al punto 22 delle Faq AIFA si legge tra l’altro:
22. Le persone con una documentata immunodeficienza o con malattie autoimmuni possono vaccinarsi?
Non sono ancora disponibili dati sulla sicurezza e l’efficacia del vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) nelle persone con malattie autoimmuni, che sono comunque state incluse nelle sperimentazioni iniziali.ma li avremo presto e infatti le vaccineremo lo stesso….
Sappiamo che le autoimmunizzazioni da vaccino sono effetti avversi di medio e lungo termine e che per loro stessa ammissione non c’è stato tempo di fare questo tipo di indagine. Intendono farla direttamente sulla popolazione che si sottoporrà al vaccino e ai suoi richiami? Sembrerebbe di sì visto che si propongono di definire man mano “con sempre maggior precisione il profilo di rischio legato alla vaccinazione” come si dichiara al punto 14.

(5) Si vedano le dichiarazioni del Prof. Filippo Festini
Per chi ha fretta o fatica dopo la terza riga, riassumo i punti salienti:
– La cosiddetta sperimentazione si è limitata a 36mila persone in tutto, delle quali solo la metà (circa 18mila persone) è stata effettivamente vaccinata mentre l’altra metà ha ricevuto un placebo (ossia, una sostanza inerte: serve per verificare le differenze rispetto ai vaccinati).
– La durata media dell’osservazione dei soggetti è stata di appena 45 giorni – un mese e mezzo. Tutto ciò che succede a partire dal 46° giorno dalla vaccinazione è ignoto.
– Non è stata valutata la tossicità su esseri umani ma solo su ratti. La cancerogenicità invece non è stata valutata neppure sui ratti.
– Circa l’efficacia, su 1000 casi di Covid, con la vaccinazione se ne evitano 9, ma sopra i 75 anni d’età (ossia la fascia che avrebbe più bisogno di protezione) il vaccino è inefficace e potrebbe anche essere dannoso. Sotto i 12 anni non è mai stato somministrato a nessuno. Ovvero: il “vaccino” (in realtà, terapia genica sperimentale) ai bambini non si può dare, a chi servirebbe veramente non dà protezione o ne dà poca, e funziona discretamente solo nei soggetti col rischio minore.
In conclusione, l’unica nota confortante è che comunque in Italia la campagna vaccinale si risolverà come tutto ciò che è stato gestito da questi criminali assassini e inetti: in un sereno, costosissimo fallimento.
“COMIRNATY, il vaccino antiCovid della Pfizer: ho letto la parte dei risultati della sperimentazione (pagg. 7-10) e mi sono messo le mani nei capelli. Ecco schematicamente quello che si evince da una prima lettura.
1- Lo studio non è ancora terminato. Dei 44mila reclutati, solo 36600 hanno per ora completato le 2 somministrazioni previste dal protocollo. In altre parole, il vaccino è stato autorizzato all’uso sulla base dell’80% dei dati. Il 20% mancante -e che arriverà in seguito- ha la potenzialità di determinare un dato finale completamente diverso, ad esempio dimostrare l’inefficacia del trattamento. Infatti, quando si fanno degli studi prospettici, si ritiene convenzionalmente che la perdita nel corso dello studio di più del 20% dei partecipanti iniziali renda i risultati finali non attendibili.
Il Comirnaty, quindi, è a tutti gli effetti ancora allo stato sperimentale.
2- La durata dell’osservazione è incredibilmente breve. Sia i soggetti vaccinati che quelli non vaccinati sono circa 18mila. L’osservazione complessiva di ciascun gruppo è stata di circa 2200 anni/paziente. 1 anno paziente sono 365 giorni/paziente; 2200 anni/paziente sono 803mila giorni/paziente. Basta dividere per 18mila per accorgersi che ogni paziente è stato osservato in media per 45 GIORNI circa. In altre parole, qualunque affermazione venga fatta su questo vaccino (tossicità, effetti avversi, durata della copertura) che oltrepassi l’orizzonte temporale di 45 giorni è valida quanto le previsioni del mago Anubi. Con 45 giorni di osservazione, dire che la copertura sarà – ad esempio – di un anno è semplicemente un falso.
3- Non è stata valutata la tossicità su esseri umani (quello che di solito si fa nella fase 1) ma solo su ratti. La cancerogenicità invece non è stata valutata neppure sui ratti.
4- Il vaccino può essere somministrato solo a soggetti con almeno 16 anni di età. Sono stati reclutati anche bambini tra 12 e 16 anni ma ancora non ci sono dati. Sotto i 12 anni non è mai stato somministrato a nessuno.
5- Sopra i 75 anni d’età il vaccino è inefficace. Infatti l’intervallo di confidenza statistica dell’efficacia va da -13% a 100% ! Come dire che si accetta l’ipotesi che potrebbe anche fare male. Nella fascia 64-75 anni l’intervallo va da 53% a 99,8% cioè l’efficacia è molto incerta e potrebbe anche essere di poco superiore al 50%. Solo nella fascia 16-64anni l’efficacia ha un intervallo accettabile.
In altre parole: ai bambini non si può dare; a chi servirebbe veramente non dà protezione o ne dà poca; e funziona nei soggetti col rischio minore.
6- Tra i vaccinati, hanno preso il Covid lo 0,046% dei soggetti. Tra quelli che hanno ricevuto il placebo, hanno preso il Covid lo 0,92% dei soggetti. In altre parole: il vaccino ha protetto il 99,9% dei soggetti a cui è stato somministrato, il placebo ha protetto il 99,08% dei soggetti a cui è stato iniettato. Il placebo effettivamente protegge un po’ meno del vaccino ma almeno è gratis !
La differenza tra le due percentuali è 0,87% e si chiama riduzione assoluta del rischio o rischio attribuibile: è la quota di casi di Covid evitabile con la vaccinazione: su 1000 casi di covid, con la vaccinazione ne evito 9.
7- Il Number Needed to Treat è un valore statistico che ci dice quante persone dobbiamo vaccinare per ottenere la prevenzione di un caso di Covid. Ovviamente, più è basso, più il farmaco è efficente. Nei trattamenti curativi si ritiene accettabile un valore di 5. Nei trattamenti preventivi (come un vaccino) sono accettabili anche valori più grandi, come 30-40. Questo vaccino ha un NNT di 114: devo vaccinare 114 persone per prevenire un caso di Covid.

(*) Qui l’elenco degli effetti avversi da tenere sotto osservazione secondo CDC e FDA

P.S.
Un invito a non perdervi un’intervista che l’autore realizzerà prossimamente alla dott.ssa L. Bolgan. e che sarà pubblicata anche qui, tra gli aggiornamenti e le integrazioni successive al presente articolo.

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