Durante la notte di Capodanno verranno scollegate dalla rete elettrica
tre delle sei centrali del Paese, quelle più obsolete. Si tratta degli
impianti di Gundremmingen, in Baviera, Grohnde in Bassa Sassonia e
Brokdorf (Schleswig-Holstein). Nikolaus Valerius, direttore tecnico
della tedesca Rwe Power Nuclear ricorda come solo per la gestione delle
scorie servano “tra 500 milioni e un miliardo di euro".
ilfattoquotidiano.it Luisiana Gaita
L’Unione europea sarà pure indecisa sul futuro del nucleare, tanto da rinviare al prossimo 18 gennaio la decisione sull’inclusione dell’energia dell’atomo e del gas nella tassonomia verde, ma la Germania no. E va dritta per la sua strada, contro mezza Europa che parla di scelte scellerate (mentre l’altra metà è con Berlino). Durante la notte di Capodanno verranno scollegate dalla rete elettrica tre delle sei centrali del Paese, quelle più obsolete. Si tratta degli impianti di Gundremmingen, in Baviera, Grohnde in Bassa Sassonia e Brokdorf (Schleswig-Holstein). Ed è così, come ricorda Il Manifesto, che si mantiene la promessa fatta dieci anni fa da Angela Merkel
(dopo il disastro di Fukushima) su pressione del movimento
antinuclearista e confermata nel patto di governo di Socialdemocratici,
Verdi e Liberali della Fdp, la cosiddetta coalizione semaforo. Un evento anche simbolico, dunque, quello di Capodanno, che non dovrebbe comportare rischi di black-out, grazie all’energia delle rinnovabili.