Gli italiani spendono sempre di più nel gioco e nelle slot. Nel 2019 hanno dedicato 19,45 miliardi ai giochi. Oltre la metà (11,40 miliardi) sono finiti nelle casse dello Stato sotto forma di tasse. Secondo i dati, riassunti nel Libro Blu dell’Agenzia delle dogane e monopoli, la spesa degli italiani è aumentata del 2,42%rispetto ai 19 miliardi dell’anno prima. In salita anche il volume totale della raccolta, cioè l’insieme delle puntate (+3,44% ai 110,54 miliardi), e delle vincite (+3,66% a 91,10 miliardi).
“Nel periodo di riferimento 2017-2019 – si legge nel Libro Blu – tutto il settore del gioco ha registrato un trend in crescita: +8,64% per la raccolta, +10,08% per le vincite, +2,42% per la spesa e +10,68% per l’Erario”. L’aumento degli introiti per l’Erario è principalmente dovuto alla consistente crescita del gioco online, in particolare nel settore dei giochi di carte e nei giochi d’azzardo a quota fissa. L’apporto delle slot machine virtuali passa da una raccolta di 12.866 milioni di euro nel 2018 ad una raccolta di 15.194 milioni di euro nel 2019.
Così come negli anni passati, anche nel 2019 oltre la metà (63,46%) delle entrate erariali arriva dalle slot machine, il resto dalla Lotteria (12,89%) e dal Lotto (10,53%) e altri giochi (13,12%). Il nuovo documento esamina anche la distribuzione delle slot in Italia: negli ultimi anni i numeri sono diminuiti, passando dai 579.228 apparecchi del 2015 ai 418.491 del 2019.
Per quanto riguarda il gioco online, nel 2019 i tentativi di accesso a siti web illegali ammontano a 144,2 miliardi. Sono stati chiusi 1.037 siti web irregolari. Adm ha rafforzato l’attività per la prevenzione del gioco patologico, avviando un programma di iniziative per rendere più chiare e diffuse le informazioni agli utenti sul sito internet Adm e dando risalto al numero verde nazionale per il sostegno allepersone in difficoltà con il gioco d’azzardo.
L'articolo Nel 2019 gli italiani hanno speso 19,4 miliardi nel gioco e nelle slot: boom del gioco online. All’erario 11,4 miliardi proviene da Il Fatto Quotidiano.
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