lunedì 28 settembre 2020

L’ITALIA AL GUINZAGLIO! Si allarga il PARTITO del VINCOLO ESTERNO. Ora anche il VISCO TIFA MES!

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 L'ITALIA AL GUINZAGLIO! Si allarga il PARTITO del VINCOLO ESTERNO. Ora anche il VISCO TIFA MES!


Avete presente che cos’è un guinzaglio!? È quello strumento che permette al padrone di indirizzare il proprio cane verso la strada a lui più congeniale. Il cane può tirare quanto vuole cercando di affrancarsi, ma rischia solo di rimanere strozzato. È il padrone che decide.

Bene, quel guinzaglio potrebbe essere la rappresentazione del vincolo esterno europeo per l’Italia. E tutti gli strumenti economici evocati negli ultimi mesi, dal Mes al Recovery Fund, non potrebbero far altro che rinforzare quel guinzaglio, limitando ancora di più la libertà d’azione dell’Italia con l’imposizione delle cosiddette condizionalità.

Il Mes ha un nuovo sostenitore: Ignazio Visco

In Italia esiste ormai il partito del vincolo esterno che nell’ultima settimana ha trovato un illustre sostenitore. Si tratta di Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia che, intervenuto al Festival dell’Economia 2020 organizzato a Trento, ha deciso di uscire allo scoperto.

Dal punto di vista economico il Mes dà solo vantaggi. Consente di non andare sul mercato, è a lunga scadenza, a condizioni buone e la condizionalità è solamente spendere i soldi nel settore per il quale è stato disegnato questo fondo

Così ha dichiarato il Governatore della Banca d’Italia. Quella descritta da Visco sembra quindi una grande occasione imperdibile.
Eppure tra gli Stati dell’Unione europea, ad eccezione di Cipro, nessuno pare essersi accorto di questa opportunità. Nessuno ha finora espresso l’intenzione di accedere al fondo. Sono tutti distratti oppure consapevoli delle conseguenze in cui si potrebbe incorrere in caso di ricorso al Mes?

Per dovere di cronaca è giusto ricordare che il trattato sul Mes non è mai stato modificato e contiene tuttora tutte le condizionalità previste. , così come denunciate ormai da quasi 10 anni su Byoblu. C’è poi la lettera a firma Gentiloni e Dombrovskis, portata spesso come prova dell’eliminazione delle condizionalità dal trattato, ma che, a detta di molti, si tratterebbe di un semplice documento formale, senza alcun valore giuridico vincolante.

Il vincolo esterno come principio contrario alla sovranità

La classe dirigente italiana sembra però sempre più compatta ed entusiasta per il rafforzamento del vincolo esterno europeo. Lo stesso Primo Ministro Giuseppe Conte, anche lui intervenuto al Festival dell’economia, ha persino ribadito la bontà del principio di vigilanza rafforzata che sarà adottato dalla Commissione europea per il Recovery Fund.

Forse in tutto questo c’è un equivoco di fondo. Si vuol far passare l’idea che ad ogni rinuncia di porzioni di sovranità debba corrispondere un ulteriore passo verso il sogno di solidarietà europea. Eppure questo processo non si è mai verificato nella storia. Anzi, la rinuncia alla propria autonomia, alla propria libertà, in nome di una promessa futura, è sempre stato il preludio di ogni regime autoritario.

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