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Anteprima del TG di #BYoblu24 di stasera
Dal
Nord Italia qualcuno organizza addirittura pulmini, altri, molti altri
invece si muovono autonomamente. L’obiettivo è comunque lo stesso:
superare il confine e arrivare in Svizzera. Chiasso, Locarno, Bellinzona, Lugano: qui è possibile acquistare l’idrossiclorochina,
il farmaco che in Italia è stato vietato se non per le patologie di cui
già da 30 anni se ne poteva fare uso, e cioè per il trattamento cronico
delle malattie reumatiche.
Eppure sulla sua efficacia scommettono in
molti, diversi medici sostengono che il farmaco, se assunto nelle
primissime fasi, riesce ad evitare tutte le complicanze del Covid-19.
Così
la corsa verso la Svizzera continua, qui viene venduto l’equivalente
generico, la molecola, cioè il principio attivo senza il nome dato dal
produttore: una confezione da 30 compresse costa circa 23 franchi, poco
più di 21 euro.
IN ITALIA IL FARMACO RIMANE VIETATO
In Italia reperirlo è molto più complesso. L’Agenzia del Farmaco
lo scorso maggio ha decretato lo stop, anche se pende un ricorso al Tar
presentato da medici, cittadini e associazioni che chiedono invece di
consentirne l’utilizzo e la vendita, cosa che in molti altri paesi del
mondo accade regolarmente. D’altronde a lanciare l’allarme su possibili
gravi controindicazioni fu la rivista “The Lancet”, uno studio però
ritrattato dagli stessi autori che avevano ammesso di non aver prove
scientifiche a sufficienza per affermare che l’idrossiclorochina fosse
pericolosa e inefficace per la cura del Covid.
E sono molti i
pazienti che hanno risposto bene alle cure nonostante la comunità
scientifica sia fortemente divisa. Di recente Guido Bertolaso, l’ex capo
della protezione civile che ha contratto il coronavirus, aveva
affermato: “Ho assunto la clorochina, è da usare immediatamente e si è
dimostrata particolarmente efficace”.
IL PROFESSOR BACCO: “È EFFICACE E PUÒ SALVARE LA VITA”
Tra i sostenitori dell’efficacia dell’idrossiclorochina c’è il professore Pasquale Mario Bacco, ricercatore e medico legale. “Questo farmaco, che è un antimalarico, se assunto nella fase iniziale è molto importante e ha già dato risultati inequivocabili nel combattere il Covid19 – ha detto – lo si può assumere anche come profilassi se ad esempio si svolgono dei lavori per i quali si è particolarmente esposti. Può davvero salvare la vita. Ma c’è un unico grande problema: costa poco e può curare diverse patologie, per questo alle grandi élite delle case farmaceutiche non conviene sponsorizzarlo”.
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