di Francesco Cappello
Lettera AMPAS del 30 agosto
Lettera aperta del 30/08 su
“contagi” e diritti: la misura è colmaCome medici (935) e come
psicologi aderenti ad AMPAS sentiamo il bisogno con urgenza di esprimere
la nostra opinione e di risvegliare le coscienze ad una maggiore
consapevolezza sui rischi a cui stiamo esponendo le nostre vite.Siamo di
fronte all’ennesimo tentativo dei governi (in Italia come nel resto del
mondo) di prolungare artificiosamente lo stato di allarme verso
un’epidemia che ormai sta provocando un numero di decessi risibile e che
da mesi in Italia lascia vuote le terapie intensive.È estremamente
fuorviante confondere le persone sane asintomatiche, positive al
tampone, con i “contagiati” (che per definizione devono essere malati).
Se l’asintomatico viene considerato fonte di contagio, questo significa
che scuole, aziende e altri centri di aggregazione verranno tutti chiusi
e messi in quarantena, poiché i tamponi a tappeto effettuati sulle
persone sane danno spesso falsi positivi, fornendo una falsa immagine di
diffusione della patologia, quando invece l’unica cosa che si sta
diffondendo è la resistenza anticorpale alla malattia stessa.
È di grande
importanza sovvertire subito questa menzogna, che rischia di portarci a
nuovi lockdown (magari inizialmente parziali) per una patologia di cui
ora si conosce meglio un approccio terapeutico efficace, i cui decessi
quotidiani sono da 100 a 500 volte inferiori rispetto a quelli dovuti a
problemi cardiovascolari (circa 600 decessi/giorno) e a quelli dovuti a
tumori (circa 500 decessi/giorno). Patologie cardiovascolari e tumorali
che potrebbero essere facilmente prevenute con interventi sistematici
sullo stile di vita (movimento fisico, eliminazione zuccheri, controllo
del peso, cibi senza pesticidi, riduzione inquinamento, stop al
fumo).Chi vuole imporre ulteriori lockdown (magari a macchia di
leopardo) senza motivo genererà il fallimento di tutte le imprese
sopravvissute con difficoltà al primo, già durissimo, che in Italia
abbiamo dovuto sopportare. Sappia chi accetterà di farsi tracciare,
identificare, testare che potrà succedere anche a lui. La domanda da
porsi è: perché? Quali motivazioni spingono qualcuno a mandare il Paese
in rovina senza alcun plausibile motivo? Speriamo che politici,
giornalisti e medici che appoggiano le scellerate scelte governative
siano in grado di darci una spiegazione. Noi, con questa lettera,
vogliamo solo che ci sia restituita la verità dei fatti: che gli
asintomatici non vengano assoggettati a inutili tamponi e che i diritti
costituzionali da noi duramente conquistati (diritto al lavoro,
all’istruzione, alla libera circolazione, alla libera scelta di cura,
alla privacy) non ci siano più sottratti, ora e per sempre.Se non
difenderemo attivamente i nostri diritti, con la scusa dei falsi
“focolai di contagiati”, al primo colpo di tosse o alle prime linee di
febbre scuole, aziende, comunità verrano chiuse, e la nostra vita non
potrà mai più tornare come prima (…).
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