martedì 1 settembre 2020

Il nuovo plus valore

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Se il plus valore nel capitalismo produttivo era la differenza tra il valore del prodotto del lavoro e la remunerazione sufficiente al mantenimento della forza-lavoro, cioè misurava e misura il livello dello sfruttamento, nella società cosiddetta postindustriale o forse sarebbe meglio dire della sorveglianza e del controllo, si è affermato un nuovo tipo di plus valore, ovvero il plus valore comportamentale. Esso si è sviluppato in concomitanza con le reti e consiste, detto in estrema sintesi nello sfruttamento degli scarti dell’interazione dei dati degli utenti internet, ovvero ciò che si ricava dalle loro ricerche o dalla loro attività sui social. Significa che vengono raccolti più dati comportamentali di quanti ne siano necessari al miglioramento del servizio.
E’ stata Google a inventare gli algoritmi per sfruttare la ricchezza potenziale di questa “spazzatura” che per essere remunerativa deve necessariamente essere predittiva: per esempio un motore di ricerca deve sapere con buona approssimazione cosa stai cercando ( e in qualche modo importi cosa cercare) o un social deve prevedere le tue azioni e in qualche modo stimolarle e orientarle.
Questo significa che il comportamento è diventato merce e da circa una ventina di anni si studia il modo di rilevarlo e di condizionarlo attraverso i meccanismi di base dell’interazione di gruppo. Per realizzare questo naturalmente gli attori della rete hanno dovuto superare le restrizioni imposte dai governi e dalle democrazie al cosiddetto libero mercato e alle predazioni nascoste di dati e di informazioni. Come è stato possibile? La risposta è di tipo culturale e va inquadrata visto in un’alterazione e degradazione del concetto di libertà, il fatto che già da prima il controllo fosse ammesso come misura antiterroristica, una sempre maggiore sudditanza del politico sull’economico. E pensate a quanti soldi verranno trasferiti dai ceti popolari e medi al famoso 1 per cento che per la verità è ancora meno, con la faccenda della pandemia che ha ben poco a che vedere con la questione sanitaria e molto invece con la capacità di gestione dei meccanismi cognitivi e con una predittività che è diventata imposizione.

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