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Se
non ci fosse un video a testimoniarlo si rischierebbe di essere presi
per dei conta balle ancora peggiori di quelli che raccontano il Paese
dai giornaloni e dalle fortezze Bastiani delle redazioni dove la realtà è
solo l’eco del padrone: ma Conte è riuscito a sbagliare clamorosamente i
numeri della cosiddetta pandemia moltiplicando i 35 mila decessi (con
covid e non per covid che altrimenti si conterebbero col pallottoliere) e
portandoli a 135 mila : molto più e molto peggio di un lapsus perché
non si è corretto e ha insistito tetragono su questa cifra anche dopo
che pietosi suggeritori gli sussurravano, “ma no, sono 35 mila” e lui
come un gallo cedrone con livrea da Caraceni a ripetere lo stesso
errore. Così scopriamo che l’uomo che ha messo in ginocchio e in
maschera il Paese, che per 6 mesi ha trasformato l’informazione in un
bollettino funerario, che ha distrutto il 15 per cento del Pil e
provocato, ma solo per ora, 600 mila disoccupati, non ricorda nemmeno
perché lo ha fatto, in seguito a quali eventi, a quali necessità, a
quali proporzionalità.
Certo si potrebbe prenderla a ridere perché questa incredibile
gaffe, peraltro censurata dall’informazione mainstream, è arrivata
nell’ambito di un attacco ai cosiddetti negazionisti: “a coloro che manifestano pensando che il coronavirus non esista rispondiamo con i numeri”.
Tralascerò di commentare l’idiozia della parola e del concetto di
negazionista anche perché sarebbe fatica sprecata , pare chiaro che
l’uomo, insieme al meccanismo mediatico che ne narra le imprese non è
un’aquila, ma una quaglia da supermercato, esattamente come i suoi
seguaci distesi nella vaschetta di polistirene espanso e pronti ad ogni
tipo di consumo politico ed economico, insomma l’ennesimo mediocre
inferto al Paese.
Tuttavia sarebbe un errore pensare che questa scena da
fratelli De Rege, sia un fatto curioso, ma del tutto secondario e
accessorio, un piccolo incidente senza importanza: esso invece strappa
il sipario di un dramma imposto perché un abbaglio di questo tipo non
può essere frutto di distrazione e confusione momentanea visto che ormai
da sei mesi ogni cosa finisce in Covid, ma ha invece le sue radici
nella invenzione dell’epidemia e nelle sue cifre costruite semplicemente
attribuendo ogni decesso al coronavirus in caso di positività. Essendo
perciò numeri artificiali e modulati a seconda del risultato da
ottenere e non della realtà sanitaria, possono sfuggire di mente e
magari essere sostituiti da altri che inconsciamente paiono più consoni
al “momento politico”. Si tratta insomma di cifre fluide che non hanno
mai contato se non in relazione all’impatto emotivo. Chi le ha costruite
e diffuse è più legato a queste dinamiche comunicative che alla realtà e
men che meno al rigore e alla scienza. Da qui nascono i cosiddetti gli
errori.
La moltiplicazione dei morti, unico miracolo concesso a Conte che ha
invece sta fallendo nella moltiplicazione dei miliardi europei, fa
pensare che subito dopo le regionali che saranno probabilmente una
catastrofe per il Cinque stelle e una sonora sconfitta per il Pd, ci
sarà una nuova ondata di millenarismo pandemico, di segregazioni e di
“misure” raffazzonate e risibili con cui cazzeggia il cosiddetto
comitato tecnico scientifico: per il presidente del consiglio o forse
dello sconsiglio la nuova ondata di paura corrisponde alle barricate
per rallentare o fermare l’avanzata di Draghi e rimanere a Palazzo Chigi
nonostante le conseguenze economiche provocate da un governo di
cialtroni irresponsabili e servi. Un desiderio così forte che il
presidente del consiglio ha anche tentato di comprarsi Mattarella
proponendo improvvidamente una sua rielezione al Quirinale e sta
giocando presso un’opinione pubblica ormai impotente e lontana da
qualsiasi lucidità, sull’idea di essere l’anti Draghi, essendone stato
in realtà il tappeto rosso steso in attesa del grande svenditore ed
essendo disponibile da ogni cedimento nei confronti della Merkel e dei
frugali. Del resto cosa c’è da aspettarsi in un Paese dove qualcuno
davvero può credere che avere meno parlamentari renda più efficiente il
governo del Paese? E’ chiaro che se non se ne ha nessuno ci il massimo
al massimo dell’efficienza: che ci sta a fare il Parlamento? Inutile
sottolineare che questa nuova battaglia a suon di Covid sarà un altro
bagno di sangue per la nostra economia e che questo miserabile balletto
di sopravvivenza politicante condotto su una mistificazione sarà una
sorta di colpo di grazia per molta parte della piccola economia. Ma per
carità riguardatevi, il Covid vi guarda.
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