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Nel
1978, al tramonto ormai della contestazione studentesca, delle
rivendicazioni salariali e della sicurezza, con la nascita del sindacato
delle compatibilità, sono avvenute diverse situazioni che vorrei
sottolineare. In tale anno divenne Presidente degli Stati Uniti Ronald
Reagan, Primo Ministro inglese Margaret Thatcher
e papa Giovanni Paolo II, stranamente tutti nello stesso anno e tutti
accomunati dalla volontà di reazione e rivincita nei confronti dei
lavoratori e dei loro diritti.
A
parere di chi scrive gli anni “70 spaventarono e parecchio il grande
capitale che, a partire dalla fine della guerra in Vietnam nel 1975,
anno in cui il capitalismo toccò il punto più basso e i popoli oppressi
il punto più alto, con l’eccezione del Cile, cominciò la rimonta
borghese, dapprima in sordina poi sempre più violenta ed efferata.
Nel
1978 appunto, oltre all’elezione della triplice demoniaca, cominciò un
attacco mediatico ben orchestrato ed accurato da un lato con le
telenovele tipo Dallas, Falcon Crest e simili, dall’alto con il
bombardamento di fumetti giapponesi di una violenza inaudita e tutti
uguali tra loro, portatori di una mentalità familistica reazionaria e
militaresca, e, last but not least,
da film come Rambo, Rocky e imitazioni varie che lanciarono la
mentalità che la brutalità ed i soldi vanno a braccetto oltre che un
patriottismo americano becero.
A
tutto questo non fu possibile o non si riuscì a dare risposta, a
frenare con una reazione intellettuale critica (ricordo bene come la
FGCI di allora fece il “processo” a Rambo e lo assolse! sic!
E come l’illustre Professor Umberto Eco deridesse la stupidità di tale
“processo” ed assoluzione). Tutto ciò cosa comportò? Prima di tutto il
cambiamento della cognizione della realtà, il seppellimento graduale di
valori come solidarietà, mutualità e amicizia per introdurne altri come
l’individualismo violento, il patriottismo più becero, il culto della
forza fisica rispetto a quella intellettuale (qui apro una parentesi per
ricordare come i film sulle arti marziali orientali fecero da
apripista) e soprattutto la migrazione verso valori effimeri come la
moda, la discoteca, il divertimento ad ogni costo e l’oblio di tutto ciò
che la mia generazione e quelle prima di me aveva costruito dal 1968
fino al 1977.
Non
mi interessa in questa sede analizzare il perché o il per come le
istanze sociali e politiche del decennio in questione siano state
travolte, altri ne hanno parlato diffusamente e meglio, mi interessa
analizzare il prosieguo.
Dagli
anni “80 in poi l’attacco ai diritti è stato incalzante, il ritorno
delle religioni tempestoso fino all’azzeramento delle coscienze e, come
già detto della percezione della realtà attraverso armi di distrazione
di massa.
Dopo
il 1989 con la caduta dei paesi socialisti e del socialismo in generale
l’offensiva è divenuta devastante con la distruzione della cultura,
della scuola, dell’università come grimaldelli per l’azzeramento delle
coscienze. Di più:
da troppi anni a questa parte il modello prevalente, non solo
televisivo, ma anche informatico e di luoghi come Facebook, Instagram,
Twitter e chi più ne ha più ne metta, è quello di una superficialità
spaventosa nei rapporti personali e sociali, di una televisione e di
video giochi di una violenza sanguinaria e granguignolesca, di programmi
distruttivi come “Amici”, “Ballando con le Stelle” e cose del genere,
programmi che si susseguono con un ritmo martellante e sempre uguali a
se stessi con il chiaro intento – o comunque il risultato – di distruggere le coscienze; se poi si aggiunge un’informazione deviata, menzognera e pubblicitaria il quadro è completo.
Ma
io credo che ci sia anche dell’altro: parlando con giovani ho notato
che questa offensiva mediatica ed informatica ha causato una distorsione
nella percezione del reale, un ritenere che falsità evidenti in
programmi tipo appunto “Amici” o C’è posta per te” ed idiozie simili
siano LA REALTA’ e qui casca l’asino. A mio parere chi guarda tali
trasmissioni o passa ore e ore su Facebook o è attaccato al telefonino o
condivide foto
assurde o violente ricerchi poi nella realtà tali situazioni distorte,
non trovandole diviene confuso, paranoico e molto spesso violento,
scaricando tali contraddizioni su chi sta attorto a sè (bullismo in
primis) o nella famiglia, ormai completamente sfasciata e senza punti di
riferimento.
Aggiungo che dalla mia personale ricerca ho notato una fragilità psicologica e comportamentale assolutamente inquietante: una parte dei
giovani ha una struttura mentale e personale fragilissima, non
sopportano nulla, alla prima difficoltà scappano e lasciano macerie
dietro di sé; anche
per questo i rapporti amorosi sono sempre più precari ed effimeri, le
amicizie sciocche e superficiali, le capacità cognitive azzerate e
l’ignoranza avanza inesorabile. Ma soprattutto la stragrande maggioranza
non ha capacità di reazione, subisce la realtà bestiale che stiamo
vivendo senza capirla e – non trovando soluzioni per modificarla, dato
anche che i rapporti interpersonali sono azzerati ed inesistenti – la
capacità di analisi del reale impossibile causa la distorsione cognitiva
di cui ho parlato poc’anzi.
Lo
scenario è catastrofico e non vedo soluzioni a breve o medio periodo,
anche ascoltando gli interventi della scorsa assemblea di Potere al
Popolo ho notato una dispersione degli argomenti allarmante. Certo
un’analisi anche interessante, ma l’assenza pressoché totale di
soluzioni strutturate e questo spiega l’attuale ritardo nella
strutturazione di Potere al Popolo che si evidenzia nella mancanza di un
ordine del giorno nella prossima assemblea del 26 e 27 a Napoli.
Probabilmente
qualcuno mi darà del catastrofista o del pessimista ad oltranza o
aggettivi del genere, ma finora non vedo ancora cambiamenti profondi e
strutturali nella forma mentis in
generale e l’urgenza delle cose è enorme, la situazione ormai disperata
tant’è che se una massa di cialtroni come il M5S prende il 32 e rotti
per cento vuol dire che le alternative sono inesistenti.
Concludo
dicendo che ho la massima fiducia in Viola Carofalo e nei compagni con
lei, ma bisogna fare presto e usare la testa, non come l’ultima volta
del 4 marzo. Un abbraccio e tutti.
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