Numeri ristretti a Palazzo Madama: ma un aiuto potrebbe arrivare dagli ex grillini espulsi per aver truccato i rimborsi.
Il (probabile) Governo Conte rischia di non poter dormire sonni tranquilli. Ironia della sorte, un eventuale esecutivo targato M5s-Lega avrebbe 2 voti in meno dell'acerrimo 'nemico' Matteo Renzi: le truppe pentastellate e leghiste al Senato possono infatti contare su 167 voti a favore, mentre l'esecutivo guidato dall'allora segretario del Pd incassò a palazzo Madama la prima fiducia con 169 sì (stessa cifra poi ottenuta dal successivo governo Gentiloni). Insomma, nella sfida del pallottoliere, almeno sulla carta, i dem battono gli avversari che si apprestano a siglare un accordo di governo.
Meno tranquilla è invece la situazione al Senato, dove l'esecutivo a cui stanno lavorando Di Maio e Salvini avrebbe sì la maggioranza assoluta di 161 voti, ma con una forbice molto ristretta, solo 7 voti, che potrebbe riservare spiacevoli sorprese qualora i gruppi parlamentari non si dovessero presentare compatti al momento delle votazioni.
Al Senato i leghisti sono 58, i senatori pentastellati 109 (anche se manca ancora un seggio da assegnare in Sicilia), per un totale di 167 voti. Le altre forze politiche, che dovrebbero tutte stare all'opposizione, possono contare su 151 voti: 61 Forza Italia; 52 Pd; 8 per le Autonomie; 12 gruppo Misto e 18 Fratelli d'Italia. Un aiuto al Governo M5S-Lega potrebbe arrivare dai due ex M5S Buccarella e Martelli, espulsi dal Movimento per aver truccato i rimborsi e membri del Gruppo Misto a Palazzo Madama.
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