Per provare a realizzare l'obiettivo del Fiscal Compact, sarebbe necessaria una manovra correttiva per il 2019 di circa 31 miliardi di euro che dovrebbero diventare quasi 50 nel 2020 per raggiungere il pareggio di bilancio, obiettivo coerente con "le regole". A 31 miliardi di euro si arriva sommando i 16 miliardi necessari alla correzione indicata del saldo strutturale (0,2% del Pil mancante per il 2018 e 0,6% per il 2019), i 12 miliardi per disinnescare le clausole di salvaguardia, infine i 3 miliardi per finanziare le cosiddette politiche invariate (ossia finanziamenti per missioni internazionali, agevolazioni fiscali per autotrasporto, ecc). Ovviamente, 31 miliardi è l'importo netto della manovra. Interventi aggiuntivi sarebbero necessari per finanziare qualsivoglia punto del Contratto di Governo.
Certo, la necessità di forzare le regole non implica che si ha mano libera. Come noto, oltre alle regole del Fiscal Compact, ci sono non generici mercati, ma le grandi istituzioni finanziarie compratrici dei titoli del nostro debito pubblico e i limiti veri dell'economia reale. Fissare l'obiettivo di deficit per ciascuno degli anni del triennio di fronte a noi al 2% del Pil sarebbe una ragionevole forzatura. Il "Contratto di Governo" M5S-Lega, nel suo insieme, è impraticabile sul piano di finanza pubblica. Vanno selezionate e messe in sequenza, in un orizzonte pluriennale, le priorità.
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