lunedì 7 maggio 2018

Caso Regeni, i giudici italiani in Egitto per visionare i famosi filmati della metropolitana



controlacrisi
Una delegazione della Procura di Roma giungerà al Cairo il 15 maggio per nuovi sviluppi nelle indagini sul caso di Giulio Regeni, il ricercatore italiano scomparso nella capitale egiziana il 25 gennaio del 2016 e trovato morto il successivo 3 febbraio con evidenti segni di tortura sul corpo.
È quanto si apprende da comunicato congiunto del Procuratore generale egiziano, Nabil Sadeq, e dell’omologo italiano, Giuseppe Pignatone, diffuso nella giornata di oggi. Nel documento si legge che, in un colloquio telefonico avuto ieri 6 maggio, Sadeq ha informato Pignatone degli ultimi sviluppi nelle indagini “per giungere a risultati decisivi nell’omicidio di Regeni”. Il gruppo è guidato dal sostituto procuratore Sergio Coaliocco. L’autorità giudiziaria egiziana terrà le operazioni di recupero dei filmati ripresi dalle telecamere della metropolitana del Cairo nei giorni della scomparsa di Regeni. La delegazione della Procura di Roma, che comprenderà anche esperti tecnici, assisterà alle operazioni di recupero dei video. Entrambe le parti, si legge nella dichiarazione di Sadeq e Pignatone, auspicano che il recupero dei filmati possa “portare alla verità sull’omicidio di Regeni e all’identificazione degli autori”. Inoltre, la Procura egiziana e quella di Roma hanno concordato che una copia dei video venga consegnata alla delegazione italiana. Una nuova riunione tra le autorità giudiziarie egiziane e italiane sul caso di Regeni si terrà “entro la fine di giugno”.

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