Federica Daga
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Roma, 20 marzo 2017 - Negli ultimi 15 anni in tutto il mondo 235 città sono tornate alla gestione pubblica dell'acqua, tagliando costi e tariffe e ottenendo più fondi da investire. «Rendere l'acqua pubblica può sembrare un'utopia, ma oggi stiamo dimostrando che è un'utopia possibile»: lo ha dichiarato la portavoce M5S Federica Daga che oggi alla Camera dei Deputati ha organizzato un convegno internazionale sull'acqua pubblica, presenti Beppe Grillo e Luigi Di Maio.
«Ripubblicizzare significa riappropriarsi della democrazia. Domani
inizia la primavera ed è il momento di dire che inizia la primavera
dell'acqua pubblica e partecipata», ha detto la Daga.
Messaggio accolto dall'assessore all'ambiente del comune di Roma Pinuccia Montanari, arrivata in coda al convegno (era al vertice Ama in regione): «Porto i saluti del sindaco Raggi e della Giunta. La nostra presenza qui è significativa. Prenderemo in esame tutte le proposte, questo tema non è più rinviabile».
Il convegno è stato anche l'occasione per presentare uno studio di fattibilità sulla ripubblicizzazione di Acea Ato2 la società di acea che gestisce l'acqua a Roma e provincia: Merian research e studio Lillia «hanno dimostrato dati alla mano che Acea da anni tradisce il referendum avendo aumentato le tariffe del 10% senza fare gli investimenti promessi, e dimostrando che la ripubblicizzazione è possibile e a costo zero. Le privatizzazioni hanno fallito, i gestori privati sono interessati solo a utili e dividendi e non fanno investimenti».
L'eurodeputato M5S Dario Tamburrano ha ricordato il milione e 650 mila firme di una Iniziativa dei cittadini europei (Ice) per chiedere alla Commissione Ue che l'Acqua non sia oggetto di mercato, nell'ambito della revisione della direttiva Acqua. Il ricercatore dell'Università di Greenwich Emanuele Lobina, coautore di un libro sulla ripubblicizzazione del settore idrico nel mondo, ha sottolineato come dal 2000 al 2015 siano 235 le città che sono tornate all'Acqua pubblica, fra le quali Parigi, Berlino, Atlanta. Buenos Aires, Joahannesburg, Jakarta.
La ricercatrice giapponese Satoko Kishimoto ha spiegato come la spinta verso la privatizzazione dell'Acqua sia ancora forte, soprattutto sostenuta dalle grandi istituzioni internazionali come Banca Mondiale e Commissione Ue, nonostante «sia dimostrato che non porta maggiore efficienza, ma aumento dei costi». Per Kishimoto la lotta per tornare all'Acquapubblica può avere successo se si salda con quelle per la ripubblicizzazione di altri servizi, come rifiuti, istruzione, energia.
Messaggio accolto dall'assessore all'ambiente del comune di Roma Pinuccia Montanari, arrivata in coda al convegno (era al vertice Ama in regione): «Porto i saluti del sindaco Raggi e della Giunta. La nostra presenza qui è significativa. Prenderemo in esame tutte le proposte, questo tema non è più rinviabile».
Il convegno è stato anche l'occasione per presentare uno studio di fattibilità sulla ripubblicizzazione di Acea Ato2 la società di acea che gestisce l'acqua a Roma e provincia: Merian research e studio Lillia «hanno dimostrato dati alla mano che Acea da anni tradisce il referendum avendo aumentato le tariffe del 10% senza fare gli investimenti promessi, e dimostrando che la ripubblicizzazione è possibile e a costo zero. Le privatizzazioni hanno fallito, i gestori privati sono interessati solo a utili e dividendi e non fanno investimenti».
L'eurodeputato M5S Dario Tamburrano ha ricordato il milione e 650 mila firme di una Iniziativa dei cittadini europei (Ice) per chiedere alla Commissione Ue che l'Acqua non sia oggetto di mercato, nell'ambito della revisione della direttiva Acqua. Il ricercatore dell'Università di Greenwich Emanuele Lobina, coautore di un libro sulla ripubblicizzazione del settore idrico nel mondo, ha sottolineato come dal 2000 al 2015 siano 235 le città che sono tornate all'Acqua pubblica, fra le quali Parigi, Berlino, Atlanta. Buenos Aires, Joahannesburg, Jakarta.
La ricercatrice giapponese Satoko Kishimoto ha spiegato come la spinta verso la privatizzazione dell'Acqua sia ancora forte, soprattutto sostenuta dalle grandi istituzioni internazionali come Banca Mondiale e Commissione Ue, nonostante «sia dimostrato che non porta maggiore efficienza, ma aumento dei costi». Per Kishimoto la lotta per tornare all'Acquapubblica può avere successo se si salda con quelle per la ripubblicizzazione di altri servizi, come rifiuti, istruzione, energia.
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