venerdì 31 marzo 2017

Emancipate yourselves from mental slavery

post originale di R@P51

Bob Marley, nel 1980, con queste 4 parole "Liberatevi dalla schiavitù mentale" (tratte dalla bellissima Redemption Song) ha sintetizzato più di 2.000 anni di storia e di filosofia.

Il pensiero unico è la nostra schiavitù mentale, la consapevolezza e la successiva (passiva) accettazione di un sistema basato sul liberismo globalizzato dove gli unici valori sono il capitale, la merce (scadente), il profitto infinito,  il consumismo scellerato, la sfrenata competitività (a perdere) e la conseguente povertà materiale e morale, ormai ingegnerizzata.

Già Platone con il "mito della caverna" ci descriveva come incatenati nel fondo di una caverna dalla quale si vedeva una realtà di sole ombre e quindi una falsa verità e falsa realtà. Dal fallimento del tentativo di uscire "realmente" dalla caverna tentando di realizzare le sue riforme politiche nacque la famosa "Sindrome di Siracusa" seconda la quale uscire dalla caverna è un impresa altamente difficile e improbabile.

Successivamente Max Weber peggiorò, se possibile, questa visione trasformando la caverna di Platone in una gabbia d'acciaio, dalla quale, a differenza della caverna, sembra che sia veramente impossibile fuggire.

Il capitale, ormai mondializzato dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989 (data ormai ritenuta quale "fine della storia") ha finito il suo lavoro schiacciando la borghesia, con la sua "coscienza infelice" di Hegheliana memoria, verso il basso e l'ha resa di fatto indistinguibile dal proletariato che privato del suo "muro" è rimasto senza alcuna difesa.


Rimaneva da compiere un ultimo atto, ovvero rendere questo sistema una gabbia d'acciaio, inossidabile e indistruttibile. Per questo fine sono stati attivati tutti gli intellettuali, (Diego Fusaro li chiamerebbe "Oratores"), i filosofi, gli economisti e gli storici disponibili sul mercato (e nelle università) che ci dovevano spiegare che questo mondo, anche se imperfetto, è l'unico possibile e soprattutto irredimibile, immodificabile. E ci sono riusciti.

Quindi il capitale ha fatto il proprio compito, chi non ha fatto il proprio compito e dovere è stata la sinistra comunista che a partire dalla fine dei favolosi 30 (1945-1975) ha iniziato a perdere pezzi dopo pezzi di conquiste sociali fino alla completa capitolazione del 1989, data dopo la quale i partiti comunisti letteralmente si vergognavano a professarsi comunisti.

Bisogna, quindi, ripartire non solo uscendo dalla caverna ma anche spezzando le sbarre della gabbia d'acciaio.
Dobbiamo liberarsi da questa schiavitù mentale e dalla sindrome di Siracusa.
Dobbiamo riappropriarci di una visione dialettica della storia che è per sua natura sempre in movimento e mai uguale a se stessa, e capire che il futuro è nostro.

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