Poco
dopo in Italia, il 2 giugno 1992, si teneva una riunione a bordo del
«Britannia», lo yacht della corona inglese, appositamente ancorato
presso le nostre coste e con a bordo nomi illustri del mondo finanziario
inglese: dai rappresentanti della BZW, la ditta di brockeraggio della
Barclay's, a quelli della Baring & Co. e della S.G. Warburg. A fare
gli onori di casa era la regina Elisabetta II d'Inghilterra.
Erano
venuti per ricevere rappresentanti dell'ENI, dell'AGIP, Mario Draghi
del ministero del Tesoro, Riccardo Gallo dell'IRI, Giovanni Bazoli
dell'Ambroveneto, Antonio Pedone della Crediop, alti funzionari della
Banca Commerciale e delle Generali, ed altri della Società Autostrade.
Si
trattava di discutere i preparativi per mettere sul mercato finanziario
internazionale il patrimonio industriale e bancario pubblico del nostro
paese. Draghi avrebbe detto agli ospiti inglesi: "Stiamo per passare dalle parole ai fatti".
E così avvenne poco dopo con il Protocollo del 31 luglio 1992 tra il
governo Amato e Confindustria, Cgil, Cisl e Uil con il titolo “politica dei redditi, lotta all'inflazione e costo del lavoro” con
cui si affermava la necessità che le predette organizzazioni sindacali –
in cambio della loro sovvenzionata istituzionalizzazione nei processi
di gestione sociale – condividessero lo sforzo del governo per “una immediata azione di freno dell'inflazione e una significativa riduzione del disavanzo statale” (e cioè spostamento del reddito dai salari ai profitti e privatizzazioni) per “riconvergere verso i parametri del trattato di Maastricht”.
Da quel momento la svalorizzazione del lavoro con cooptazione della sua
rappresentanza, e la privatizzazione di imprese e banche e servizi
pubblici, sono state le due inseparabili facce della stessa medaglia
appesa sul petto dell’Italia nella costruzione dell’Europa di
Maastricht.
Ed
infatti il processo di privatizzazione di imprese e banche di
proprietà pubblica, avviato in Italia con il primo governo Prodi in
vista dell’ingresso nell’Euro, è diventato un caso di studio a livello
internazionale per la dimensione delle vendite, nel mondo inferiori solo
a quelle del Giappone e del Regno Unito. Ed invece nel corso degli anni
2000 se ha subito un rallentamento (con i vari governi Berlusconi) la
quantità di imprese e banche portate dal pubblico al privato, è stato
portato il privato nel pubblico con forme crescenti di esternalizzazione
nell’erogazione dei servizi e nella gestione del welfare. E ciò
irresistibilmente ha viaggiato a prescindere dallo schieramento politico
al governo sino a giungere agli esiti più estremi con i cd “Decreti
Madia”, tutt’ora ampiamente nell’agenda politica a breve del paese
nonostante la recente parziale bocciatura costituzionale.
E
dentro questo c’è stato un ventennio di legislazione e contrattazione
tesa a costruire un pubblico impiego idoneo a questa ristrutturazione:
sempre meno numeroso, sempre meno retribuito e sempre meno sottoposto a
processi di riqualificazione delle competenze e delle mansioni, ed
invece sempre più deriso e servilizzato, ricattabile, anziano, isolato. E
tutto ciò ha portato alla liquidazione del patrimonio pubblico del
paese non solo senza alcun beneficio di bilancio (essendo il debito
pubblico assai cresciuto da allora) ma con aumento delle tariffe e del
costo dei servizi e contestuale riduzione della loro qualità,
distruzione di posti di lavoro ed abbassamento degli stipendi dei
lavoratori e dei fatturati delle medie e piccole imprese, incremento
della corruzione e della diffusione delle mafie, progressiva distruzione
della capacità produttiva italiana e concentrazione del capitale in
poche ricchissime mani, sempre più quelle di multinazionali.
Il
Forum Diritti Lavoro, con Usb, ritiene che venticinque anni dopo sia
venuto il momento di un bilancio, e di un rilancio. E vi invita a
partecipare al convegno i cui atti diverranno la base per l’uscita del
secondo numero della rivista “I Quaderni del Forum Diritti Lavoro” .
L'appuntamento
è a Roma giovedi 30 marzo 1917 ore 15,30 Centro Congressi Cavour, Via
Cavour 50/A Roma. Interverranno Paolo Maddalena, Arturo Salerni, Carlo
Guglielmi, Giorgio Cremaschi, Rita Martufi, Luigi Romagnoli, Lorenzo
Giustolisi, Pierpaolo Leonardi, Paola Palmieri, Franco Russo.
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