Il presidente del Comitato militare della NATO, l’ammiraglio olandese Rob Bauer, ha avvertito le aziende di prepararsi a uno “scenario di guerra”.
“Se possiamo garantire che tutti i servizi e i beni essenziali possano essere forniti a prescindere da tutto, allora questa è una parte fondamentale della nostra deterrenza”.
Bauer ha inoltre notato la dipendenza dell’Occidente dalle forniture provenienti dalla Cina, con il 60% di tutti i materiali delle terre rare prodotti e il 90% lavorato lì. “Pensavamo di avere un accordo con Gazprom, ha dichiarato, ma in realtà avevamo un accordo con il signor Putin. E lo stesso vale per le infrastrutture e i beni di proprietà cinese. In realtà abbiamo un accordo con (il presidente cinese) Xi (Jinping).”
”Le aziende devono essere preparate per uno scenario di guerra e adattare di conseguenza le loro linee di produzione e distribuzione. Perché mentre possono essere i militari a vincere le battaglie, sono le economie a vincere le guerre“, ha continuato Bauer. Il tutto mentre Francia e Gran Bretagna preparano invii di missili Storm Shadow e Scalp all’Ucraina.
Ne parliamo con Alberto Bradanini, già Ambasciatore d’Italia a Teheran (2008-2012) e a Pechino (2013-2015), attualmente Presidente del Centro Studi sulla Cina Contemporanea e Angelo d’Orsi, già Ordinario di Storia del pensiero politico presso l’Università degli Studi di Torino, Direttore di "Historia Magistra. Rivista di storia critica" e di "Gramsciana. Rivista internazionale di studi su Antonio Gramsci.” In studio Margherita Furlan.
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