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Un uomo che muore nella sua casa dopo che un incendio è scoppiato nella sua abitazione per una sorta di incidente domestico.
Messa in questi termini, si potrebbe pensare ad una banale disgrazia e ad un uomo molto poco fortunato al quale è toccato una morte di questo genere.
L’uomo però al quale sarebbe toccato questa sorte non era un proprio un signor nessuno, ma era Will Rothschild, membro della famigerata dinastia di banchieri di origine ebraica sorta a Francoforte nel XVIII secolo.
Will veniva descritto come un tipo molto riservato, uno di quelli che amava condurre uno stile di vita lontano dai riflettori dei media.
La casa di Will Rothschild in fiamme
Will Rothschild viveva in una strada chiamata Lookout Mountain, immersa tra le colline di Hollywood, nei luoghi dove ci sono quei divi del cinema così tanto vicini allo stato profondo americano, al partito democratico e a tutta quella ragnatela di potenti lobby sioniste ed ebraiche che la fanno da padrone in California e negli Stati Uniti.
Non è chiaro però cosa sia effettivamente successo. I pompieri sarebbero giunti sul posto circa 45 minuti dopo che le fiamme avrebbero avvolto la casa, e avrebbero impiegato almeno 33 minuti per spegnere il rogo.
Alcuni hanno messo in rilievo la singolarità di tale numero, dato che il 33, com’è noto, è il massimo grado della massoneria, e spesso ricorre in quelle morti che non hanno una spiegazione chiara.
Questa potrebbe essere forse una di quella, poiché appare certamente strano che un uomo così ricco non abbia dotato la sua casa di un sistema di allarme anti-incendio né che non sia riuscito a fuggire dalle fiamme, quando la sua abitazione sembrava avere diverse vie d’uscita.
Al momento infatti non si sa se sia stata una eventuale intossicazione a procurare la morte del 87enne oppure se il decesso non sia stato ancora più atroce con l’uomo che potrebbe essere morto bruciato vivo.
Will è stato trovato così dai pompieri, carbonizzato, e per ora non si può nemmeno escludere che qualcuno sia penetrato nella sua abitazione, lo abbia ucciso e poi abbia dato le fiamme alla casa nel tentativo di cancellare le sue tracce.
Le autorità di Los Angeles hanno assicurato che ci sarà una meticolosa inchiesta, e questo non lascia sperare troppo bene considerati i precedenti del LAPD, il dipartimento di polizia di Los Angeles, che quando si tratta di profili così in vista, non hanno troppe difficoltà a sfornare una versione nella quale attribuiscono al caso o alla fatalità i decessi di questi personaggi.
Le altre strane morti in casa Rothschild: Amschel Mayer
A casa Rothschild non è comunque la prima strana morte che si verifica. Anni addietro, nel 1996, morì in circostanze mai chiarite il figlio di Victor Rothschild, Amschel Mayer, chiamato così in omaggio al capostipite della famiglia di banchieri.
Amschel era considerato un po’ l’astro nascente dei rampolli del casato dei Rothschild. Aveva rilevato la presidenza della Rothschild Asset Management, l’azienda di famiglia, e grazie alla sua gestione le finanze del fondo avevano iniziato a stabilizzarsi.
Amschel Mayer Rothschild
Nulla lasciava presagire una sua improvvisa e drammatica morte come quella che gli capitò nel luglio del 1996, nella stanza di una suite di un lussuoso albergo parigino, Le Bristol.
Amschel fu ritrovato esanime a terra nella sua camera e la polizia quando entrò nella stanza vide che era stato strangolato.
Attorno al collo aveva la cinta del suo accappatoio, e il 41enne figlio di Victor avrebbe legato questa alla sbarra degli asciugamani del bagno per poi trovare la morte da solo per strangolamento.
Gli agenti della gendarmerie di Parigi una volta entrati nella stanza hanno provato a fare qualche prova per vedere se effettivamente fosse possibile che Amschel fosse riuscito ad uccidersi in quella maniera.
Uno di loro prese la cinta, ancora parzialmente legata alla sbarra, le diede una forte strattonata e il risultato fu quello di far crollare tutta l’attaccatura della sbarra.
Impossibile che il figlio del terzo barone Rothschild si sia tolto la vita in quel modo. La cinta era stata con ogni probabilità sistemata da qualcuno dopo che al banchiere era stata inferta una morte per strangolamento dalla stessa persona che era entrata in quella stanza e che era uscito una volta preparata la finta scena del suicidio.
Nessun ispettore della gendarmerie ha mai detto che si è trattato di suicidio, ma iniziarono ad arrivare forti pressione sulla polizia francese da potenti ambienti per derubricare la morte a suicidio.
Il giornalista Ian Gooding racconta che il potente magnate dei media, Rupert Murdoch, iniziò a tempestare di fax le redazioni del suo impero mediatico per trattare la morte di Amschel come dovuta ad un attacco cardiaco, nonostante l’uomo risultasse in perfetta salute e aveva invece la fama di essere uno sportivo.
Non si doveva scrivere altro. Non si doveva neanche provare a sollevare un dubbio sulla morte della giovane promessa di casa Rothschild che non ha lasciato nemmeno un biglietto prima di morire e non aveva nessuna apparente ragione di togliersi la vita così improvvisamente.
Non crede alla sua morte per suicidio un dirigente del potente fondo di investimenti, Keefe, Bruyette & Woods, il quale all’epoca disse che “c’era molto di più in questa storia” che i media non avevano interesse a raccontare e che la polizia francese non poteva o voleva svelare, anche perché subito dall’alto, pare dallo stesso presidente Jacques Chirac, giunse l’ordine di archiviare immediatamente l’indagine, che di fatto non poté nemmeno iniziare.
Amschel era arrivato a Parigi per chiudere un importante affare. Aveva il compito di gestire una fusione tra le succursali francesi dell’impero di questa famiglia con la N.M. Rothschild di Londra.
Se questa operazione fosse andata in porto, il centro degli affari di questi banchieri si sarebbe spostato ancora di più a Londra, e forse questo, non è da escludersi, può aver suscitato qualche invidia o gelosia nel ramo francese della famiglia, da sempre arbitro della politica francese e finanziatore di numerose campagne elettorali, da ultimo quella dell’attuale presidente Emmanuel Macron, che è cresciuto all’ombra dei Rothschild francesi soprattutto grazie alla sua consorte ed ex insegnante di liceo, Brigitte, così ben introdotta in questi ambienti.
Non è mai stato stabilito veramente quale potesse essere il movente della improvvisa morte di Amschel, ma questo non deve destare alcuna sorpresa.
La segretezza della famiglia Rothschild
Per più di 200 anni, la regola della famiglia Rothschild è stata quella della segretezza, della impenetrabilità e della chiusura al mondo esterno.
Non si entra in questa famiglia se non si riceve prima un attento scrutinio da parte dei capi della famiglia che sono molto scrupolosi nel far diventare loro parenti coloro che magari in futuro possono mettere a rischio gli interessi dei Rothschild.
I Rothschild sono talmente ossessionati dalle infiltrazioni del mondo esterno che nella famiglia ci sono stati non pochi matrimoni tra cugini di primo grado, a dimostrazione della volontà di restringere il più possibile matrimoni con altre famiglie.
Se si entra, vuol dire che si è devoti a servire questi banchieri che da quando hanno iniziato la loro dinastia, siedono su un fiume di ricchezze fatto di sangue e guerre, da loro scatenate soprattutto dopo la rivoluzione francese, quando il nuovo pensiero illuminista apre le porte al mondo della finanza ebraica prima invece saldamente respinto dal cattolicesimo e dal mondo cristiano.
Il 1789 cambia tutto e assegna la vittoria a coloro che hanno fatto dell’usura e della speculazione la loro regola di vita.
Più di due secoli dopo, i Rothschild sono ancora qui e un’altra strana morte si aggiunge a quella di Amschel, quella appunto di Will, anche se stavolta pare essere un contesto storico molto differente da quello del 1996.
L’impero in quegli anni appariva incontrastato e in continua espansione. Nulla sembrava fermare la volontà di questi banchieri di arrivare alla costruzione del loro Nuovo Ordine Mondiale e alla manifestazione del moschiach ebraico così tanto atteso da loro e dalla famigerata setta sionista dei Chabad Lubavitch.
La crisi dell’impero dei banchieri di Francoforte
I Rothschild in questi anni vivono una crisi che appare senza precedenti.
Hanno già lasciato la scena importanti figure di rilievo come Lord Jacob, il quarto barone dei Rothschild, anch’egli figlio del citato Victor e fratellastro di Amschel, ed Evelyn de Rothschild, il cugino di Jacob e suo nemico per tanti anni per dei dissapori sorti all’inizio degli anni’70 sull’uso del nome di famiglia e la destinazione dell’immenso patrimonio di questi banchieri.
Jacob, a sinistra, assieme a Evelyn de Rothschild
Proprio il “problema” del denaro, questo appare essere l’elemento di novità assoluta in questa dinastia. L’anno scorso infatti il casato originario di Francoforte ha deciso di mettere all’asta la sua preziosa collezione d’arte, una mossa imprevista, e forse impensabile per una famiglia la cui ricchezza è sempre stata immensamente vasta, tanto che il capostipite della famiglia, Amschel Mayer, ordinò ai suoi cinque figli prima di morire nel 1812, di non svelare mai la vera entità del patrimonio famigliare e di servirsi di una tela di prestanome e agenti per nascondere la vera ricchezza di famiglia.
Un insegnamento che sembra essere stato fedelmente seguito nei secoli a venire, tanto che diversi banchieri americani di origine ebraica, quali John Morgan, fondatore della famigerata banca d’affari JP Morgan nel 1871, sono in realtà dei rappresentanti degli stessi Rothschild negli Stati Uniti.
Stavolta però forse gli affari non vanno più a gonfie vele come un tempo. La famiglia che sedeva sul tetto del mondo sembra aver perduto le leve del controllo monetario, soprattutto dopo che si è insediata l’amministrazione Trump dal 2016 in poi e forse la loro creatura, la Federal Reserve Bank, istituita nel 1913, non garantisce più loro quella creazione illimitata di moneta sopra la quale avevano costruito la loro immensa fortuna.
A dirlo fu proprio il loro capostipite, il già citato Mayer Amschel, che spiegò come non avesse importanza chi faceva le leggi in un determinato Paese fino a quando lui e la sua famiglia avessero avuto il controllo della creazione di moneta attraverso della banche centrali non controllate dai governi, ma dalle banche private, come è ancora oggi, ad esempio, banca d’Italia, partecipata da istituti bancari privati e persino priva della capacità di stampare moneta, rimessa alla BCE.
I Rothschild si trovano a dover fare i conti con una situazione inedita determinata sia dalla perdita della finanza americana, sia dalla perdita delle immense miniere che questi gestivano in Africa, come accaduto recentemente in Gabon, Paese nel quale i vasti giacimenti di manganese, indispensabili per la produzione d’uranio, sono stati perduti dopo che il precedente governo filo francese è stato spodestato da una giunta militare vicina alla Russia.
La partita a scacchi che si è giocata in questi anni è quella che ha visto politici saldamente opposti al mondialismo, quali Trump e Putin, e il cartello bancario mondiale che ha tentato ogni strada per liberarsi dei due presidenti e per preservare il suo sterminato impero finanziario.
Oggi i Rothschild però non sono più forti come prima. Sono costretti a vendersi i gioielli di famiglia tra i quali si possono vedere sontuose statue e dipinti molti simili a quelli che si vedono in una delle loro feste tenutesi nel 1972 nello sfarzoso castello di Chateau de Ferrières, di proprietà di Guy de Rothschild, membro del ramo francese della famiglia.
Al ballo mascherato gli invitati che presero parte a quella festa indossavano strane maschere veneziane, molto simili a quelle che si vedevano nel celebre film di Stanley Kubrick, Eyes Wide Shut, nel quale il protagonista Bill, interpretato da Tom Cruise, entrava in un palazzo identico ad un’altra storica residenza dei Rothschild, Mentmore Towers, e si ritrovava nel mezzo di una cerimonia chiaramente satanica.
In alto, le maschere indossate alla festa dei Rothschild del’72. Sotto, quella indossata dal protagonista di Eyes Wide Shut
Lo spiccato “interesse” di questa dinastia per il mondo dell’occulto e del satanismo è alquanto noto, tanto che Lord Jacob aveva piacere a farsi ritrarre assieme alla famigerata occultista Marina Abramovich di fronte a dipinti con chiare raffigurazioni sataniche, e in uno di questi si vede persino lo stesso Lucifero che chiama a raccolta le sue legioni.
Il principe di questo mondo è il dio di questi potenti che stanno attraversando una decadente fase della loro storia, e si ritrovano a dover fare i conti con la crisi del loro impero e con la liquidazione del mondialismo.
I servi di questi poteri non hanno mai voluto apprendere una lezione. Il loro potere è effimero e limitato ed è destinato a sparire.
Adesso, a quanto pare, ne stanno avendo una testimonianza diretta.
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