Tutti concentrati sulle
lacrime di Genny e sui post ricattatori della Boccia.
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano)
Quando a giugno pensò alla consulenza per la Boccia, Sangiuliano stava per infilarsi con tutte le scarpe in una condanna sicura. Poi il 26 agosto cestinò la pratica, proprio quando non gli avrebbe più comportato alcuna noia penale, perché nel frattempo il suo governo e la sua maggioranza (con Azione&Iv) avevano abolito il reato. Cancellando le 3.623 condanne definitive (solo fra il 1997 e il 2022), sbiancando la fedina penale di altrettanti pregiudicati, cancellando migliaia di processi in corso e lanciando ad amministratori e dirigenti pubblici un messaggio micidiale: ora potete nominare chi vi pare dove vi pare, anche amanti, parenti, amici, finanziatori, usando il vostro ufficio e il denaro pubblico per farvi gli affari vostri a scapito di chi non ha santi in paradiso. Basta leggere le storie di quei 3.623 condannati ora riabilitati. Tipo il sindaco, gli assessori e i dirigenti comunali che due giorni prima delle elezioni annullano gli avvisi di pagamento dell’Ici; il medico del Servizio sanitario nazionale che convince i pazienti a rivolgersi al suo studio privato; il primo cittadino che caccia un dirigente “reo” di essersi candidato contro di lui alle elezioni; il carabiniere che fa identificare due ragazze perché respingono le sue avance; il pm chiede il rinvio a giudizio della sua ex per vendetta. E via abusando. Genny s’è fermato in tempo, ma da adesso tutti quelli che non lo faranno saranno al sicuro. E i casi Boccia pulluleranno in tutta Italia. Grazie, Nordio. Grazie Mattarella. Grazie FdI, FI e Lega. Grazie Renzi e Calenda.
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