L’imprenditrice: «Meloni non può rivendicare la dignità di donna a fasi alterne». E sulle chat private: «Se si ha una relazione ci si scambia messaggi piccanti».
(Federico Monga – lastampa.it)
Dottoressa Maria Rosaria Boccia qual è la sua professione?
«Imprenditrice da 20 anni nel settore del wedding».
Lei però ormai è nota a tutti come organizzatrice di eventi ed esperta di comunicazione. Ha avuto altri incarichi nel pubblico?
«In Parlamento sono stata ideatrice di due intergruppi».
Come si è avvicinata al Parlamento e alla politica?
«Mi
sono avvicinata per una vicenda personale. Sentivo il bisogno di
divulgare agli italiani i benefici della dieta mediterranea e della
corretta alimentazione».
In che settori è specializzata?
«Moda e comunicazione in generale».
Come vi siete conosciuti e quando con il ministro della Cultura Gennaro San Giuliano?
«Ci
siamo conosciuti nell’agosto del 2023 a Pompei alla presentazione della
candidatura della cucina italiana patrimonio dell’Unesco, attraverso
conoscenze comuni».
Il ministro sostiene di averla conosciuta nel maggio di quest’anno.
«Da maggio di quest’anno ci siamo frequentati lavorativamente molto più spesso».
Dove siete stati con il ministro in questo periodo?
«Il
ministro è venuto più di cinque volte a Pompei. Poi siamo stati ad
Ercolano, a Polignano a Mare, a Riva Ligure, a Taormina, a Sanremo e a
Milano all’Accademia di Brera».
Lei che ruolo aveva durante questi viaggi con il ministro?
«Consigliere grande eventi».
Le date in questa storia sono importanti. Il famoso contratto sarebbe dovuto entrare in vigore da inizio agosto però.
«Sì,
ma il ministro mi ha detto che questi viaggi mi servivano per conoscere
la realtà del ministero in attesa che venisse formalizzata la nomina».
Il ministro ha mostrato le ricevute bancarie di pagamento per i suoi viaggi e i suoi hotel. Lo sapeva che pagava per lei?
«Io ho sempre saputo che le trasferte venivano pagate dal ministero».
Come lo dimostra?
«Io comunicavo solo ed esclusivamente, anche per le trasferte, con il capo segreteria».
Veniamo al 3 giugno di quest’anno. Qual era il motivo del sopralluogo? Il ministro sostiene che non era il G7 della Cultura.
«Il
ministro era stato invitato più volte dal direttore del Parco per
verificare nuove scoperte ma non aveva mai accolto l’invito. Poi è
venuto in visita privata a Pompei e, dopo aver pranzato, siamo andati
agli Scavi e abbiamo fatto anche il sopralluogo per il G7, come
certifica la mail pubblicata da Dagospia, inviata dal direttore del
parco anche a me. Zurchtrieghel in tal senso è stato sollecitato più
volte da Sangiuliano».
In questa mail del 5 giugno sono contenute informazioni riservate?
«Sì,
erano contenuti il percorso principale, i due percorsi alternativi per i
ministri che partecipano al G7 e il dettaglio dell’organizzazione».
Chi le ha detto che poteva diventare consulente del G7?
«Il ministro».
Il ministro dice che il contratto non è stato controfirmato?
«Io
ho visto il decreto firmato dal ministro e io personalmente ho firmato
il mio contratto che è stato controfirmato dal capo di gabinetto in
presenza del ministro».
Perché secondo lei questo contratto non è andato a buon fine?
«Questo lo deve chiedere sempre al ministro perché l’istituzione è lui».
La consulenza per il G7 era gratuita?
«Certo».
Come la presentava il ministro nelle vostre missioni?
«Consigliera grandi eventi».
Al mistero con chi si relazionava?
«Col ministro, con il capo gabinetto e con alcuni dipendenti».
Ha le prove?
«Certo, ho documenti che certificano la mia presenza».
Ha avuto accesso a informazioni riservate?
«Io ho avuto accesso semplicemente a tutta l’organizzazione del G7».
Non solo catering e concerti?
«Io coordino gli eventi».
Mercoledì sera il ministro in televisione ha detto che avete
avuto una relazione privata. Voleva dire una relazione sentimentale?
«Anche questo dovrebbe chiarirlo lui. C’è stata molta confusione fin dall’inizio nella comunicazione di questa sfera».
Nell’intervista al Tg1, il ministro ha detto che al massimo
possono esserci chat private come avviene tra persone che hanno una
relazione personale. Lei conferma di aver conservato queste chat?
«Io
confermo che il ministro è un po’ confuso. Perché il giorno prima ha
detto che nelle nostre chat potevano esserci solo delle foto carine, non
compromettenti e qualche cuoricino o qualche emoticon carina. Ma un
conto è dire quello che ha detto il giorno prima ovvero che ci sono
delle chat blande, un altro è dire che ci sono delle chat con una
persona con cui hai una relazione. Con una persona con la quale ho una
relazione non mi scambio solo delle foto innocenti ed emoticon. Parliamo
della nostra vita personale quotidiana. Semmai posso scambiarmi anche
qualche messaggio più piccante».
Lo sa che pubblicare questi messaggi è un reato?
«A
me questa cosa fa sorridere. Perché tutto quello che io faccio
semplicemente per divulgare la verità è un reato, mentre tutte le
omissioni e le verità distorte che dicono lui e i suoi collaboratori non
sono un reato».
Quante volte è stata al ministero e con quale compito?
«Forse più di 20 volte sempre con il ruolo di consigliera».
Si è parlato anche di viaggi sull’auto di tutela del ministro. È andata anche da sola?
«Sono sempre stata con il ministro anche in lunghe trasferte».
Il ministro sostiene solo passaggi alla stazione o all’aeroporto.
«Le
volte che siamo stati agli Scavi di Pompei sono venuti a prendermi
sotto casa e mi hanno riaccompagnato. Poi quando è venuto ad Ercolano,
io avevo proposto di recarmi privatamente agli Scavi ma lui ha insistito
per venirmi a prendere. Poi siamo andati a Polignano a Mare, a Riva
Ligure, a Taormina».
Erano sempre missioni legate all’attività del ministro?
«No,
abbiamo fatto anche trasferimenti personali. Siamo andati al concerto
dei Coldplay, al concerto de Il Volo. Da Roma, siamo arrivati in
macchina fino a Pompei. Siamo andati a eventi miei personali e privati,
dove lui ha voluto presenziare. Un evento alla base dell’Aeronautica a
Roma e un altro a Roma».
Come può documentare questi viaggi?
«Ci sono
foto, video e chat con le persone che ci stavano aspettando. Ad esempio
al concerto de Il Volo c’era il capo segreteria che ci attendeva con un
amico».
Lei ha avuto contatti con deputati e senatori ben prima del
ministro Sangiuliano, come dimostrano le foto sui suoi profili social.
«Si consulenze per gli intergruppi parlamentari».
Consulenze formalizzate?
«No, in questi casi non
ci sono contratti. Io sono l’ideatrice degli intergruppi e il deputato
accoglie la presidenza. Sempre a titolo gratuito».
Perché lavora tanto gratis?
«Per passione e perché ovviamente questi incarichi arricchiscono il curriculum».
Che effetto le ha fatto vedere il ministro della cultura ieri sera in televisione?
«Mi ha fatto sorridere».
Sempre dai suoi social, fino ad ora unica fonte delle sue
versioni, lei ha scritto di essere rimasta molto indispettita dalla
premier Giorgia Meloni perché su Rete4 l’ha definita “questa persona”.
«Chi
si richiama i valori dell’essere donna ha il diritto e il dovere di
difendere la propria dignità come ha fatto l’altra persona quando ha
interrotto una relazione profonda tramite un post sui social, dopo che
il compagno (Giambruno ndr) aveva violato un sentimento d’amore. Mi
chiedo perché io vengo trattata con arroganza, additata senza nome e
cognome. I comportamenti sessisti vanno sempre denunciati, come ha fatto
lei anche utilizzando i social perché una donna deve proteggere la
propria dignità indipendentemente dal ruolo che ricopre. Non si può
rivendicare la dignità di una donna, offesa nei sentimenti, a fasi
alterne. Inoltre non si può dirsi cristiani senza praticare il perdono.
Io mi limito a difendermi da un comportamento sessista».
Alcuni politici di centrodestra sostengono che lei sia stata manovrata da qualcuno per tendere una trappola al ministro.
«Hanno molta fantasia».
Perché ha registrato tutto da un certo punto in poi?
«Perché
il ministro mi ha detto una frase che mi ha colpito molto. Ha detto:
“Io sono il ministro, io sono un uomo, io rappresento l’istituzione e in
futuro nessuno crederà a tutto quello che tu dirai”».
Quando ha detto questa frase?
«A fine luglio».
Perché ha fatto quel filmato con gli occhiali in Parlamento?
«In
quel momento la nostra frequentazione non era assidua ma era una
semplice conoscenza. Come si può vedere dai miei profili social, avevo
appena comprato quegli occhiali e volevo provarli. È tutto legale.
Perché quando si inizia una registrazione si accendono dei led ai lati».
Però lei lo sa che per registrare in Parlamento bisogna essere autorizzati?
«E
allora dobbiamo mandare sotto processo centinaia di italiani perché
tutti quando vanno in Parlamento fanno foto e video con gli smartphone».
Con gli occhiali ha registrato anche riunioni al Ministero?
«Non ho mai utilizzato gli occhiali in presenza del ministro».
Mi racconta la cerimonia di Pompei e la chiave d’oro?
«Al
ministro faceva piacere ricevere la chiave d’oro. Ma per lui era un
percorso un po’ complicato perché il sindaco di Pompei è del Pd. Quindi
io ho curato questa intermediazione e in pochissimo tempo ho fatto sì
che il ministro ricevesse la chiave».
Vale molto quella chiave.
«Il ministro ha saputo fin dall’inizio che non era una patacca».
Ma ha detto che è conservata al ministero ed è protocollata come tutti i regali.
«Ce la fa vedere il ministro questa chiave protocollata nelle stanze del ministero?».
Lo chiederemo al ministro. Veniamo all’ultimo post. Lei
denuncia: “Mi chiamano ricattatrice ma i veri ricattatori stanno nei
palazzi del potere”. A chi si riferisce?
«Io ho ascoltato conversazioni e letto messaggi di persone che a mio avviso hanno ricattato il ministro».
Mi dica chi sono?
«Lo dovrebbe sempre dire lui. Posso dire che ci sono direttori di settimanali».
Il ministro quindi è sotto ricatto?
«Secondo me sì».
Ma sotto ricatto della politica?
«Questo dovreste sempre chiederlo a lui».
Lei ha altre registrazioni, altri audio, altri video?
«Io ho semplicemente dei documenti per certificare la verità di una donna che diversamente non sarebbe stata creduta».
Lei ha anche documenti riservati?
«Io ho i documenti che la segreteria e il gabinetto del ministro mi hanno fornito».
Mi dica se ci sono file che coinvolgono altri politici, ministri, la premier Meloni?
«Io ero a stretto contatto con il ministro. Quindi ho ascoltato telefonate e ho letto messaggi».
Lei non teme di aver commesso qualche reato?
«Assolutamente no. Forse il reato lo commette chi dice bugie. Io ho sempre e solo detto la verità».
Lei si sente tradita?
«Io mi sento tradita dalle persone a cui voglio bene. Sicuramente dal ministro Sangiuliano mi sento non rispettata».
Potrete riconciliarvi?
«Io sono sempre aperta
alle persone per bene. Quindi se lui si pente delle bugie che ha detto e
mi chiede scusa con gli stessi mezzi che ha usato per farmi passare per
quella che non sono di certo lo perdono. Sono una persona cristiana che
crede nei valori».
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