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In tutta sincerità come mai la gente non sia stanca marcia delle bugie che circola e quale ipnosi sia stata sparsa perché anche nelle redazioni dove viene costruita una realtà artificiale non si sia ormai stanchi di fare il compitino come vuole padrone e di trovare qualsiasi occasione anche la più idiota per rimettere in campo sempre le stesse fregnacce. Persino il presunto disastro della Brexit viene riesumato ad ogni occasione in cui si può far credere ancora adesso che la Gran Bretagna sta soffrendo per la separazione da un’Europa che affonda. O in alternativa che qualcosa sia colpa del clima. Ieri per esempio alcune tra le più importanti catene di supermercati hanno posto limiti agli acquisti di peperoni, pomodori e cetrioli da parte dei clienti, cosa che di solito avviene quando ci sono discussioni sui prezzi e sui ricarichi di certi prodotti che stanno subendo aumenti: è semplicemente il mercato Tuttavia in questo caso alcuni commentatori piuttosto seguiti tra cui l’ex amministratore delegato di Sainsbury, Justin King hanno evocato la Brexit come colpevole di questa situazione. Ora non si capisce come possa essere visto che la stessa cosa accade in Irlanda che è ancora dentro il mortale meccanismi europeo ed è in altre occasioni capiata in Francia e in altri Paesi sottoposti alla cattività di Bruxelles. Dunque… oltretutto gli alimenti in questione arrivano in Gran Bretagna in grandissima parte dal Marocco che fino a prova contraria non si trova nell’Ue. Quindi qui non siamo di fronte ad un’opinione per quanto bizzarra, ma semplicemente una chiara menzogna usata come atto di propaganda.
Queste carenze, come accennato prima sono progettate proprio per permettere un assestamento dei prezzi verso l’alto sfruttando l’ansia da cui sono presi i consumatori quando si trovano di fronte a queste forme di razionamento sia pure blande di cui negli ultimi anno abbiamo parecchie esperienze negli ultimi anni, per non parlare della sparizione dei medicinali in vista degli aumenti di prezzo. Il sollievo nel ritrovare i prodotti fa accettare più facilmente l’aumento dei costi. Elementare Watson. Tuttavia de la vecchia Brexit è stata la chiave interpretativa principale, qualche sfigato ha tentato di mettere di mezzo anche la sedicente crisi climatica, che tra l’altro se davvero ci fosse dovrebbe favorire la crescita vegetale. Infatti sono tutte sciocchezze che girano come un folle caleidoscopio intorno ai cittadini per evitare che essi comprendano le vere cause di quanto accade e delle carenze che diventano sempre più frequenti: il costo di produzione, raccolta e trasporto di tutti i raccolti è aumentato perché il costo del petrolio e del gas è stato deliberatamente gonfiato. Il costo della coltivazione dei raccolti è aumentato perché c’è una “carenza” di fertilizzanti, anch’essi appositamente creati attraverso le sanzioni alla Russia che ne uno dei maggiori produttori mondali. In realtà a guardar bene, ma sia la crisi energetica che la crisi dei fertilizzanti sono antecedenti alla guerra in Ucraina e qui si può trovare un eccellente articolo di un anno fa che analizzava il senso delle annunciate carenze alimentari.
Per farla breve il razionamento è solo un’altra narrazione che non ha senso : è dovuto alla Brexit ma non lo è, è dovuto al tempo, ma non ovunque, è presente in alcuni negozi e non in altri, esiste in alcuni luoghi, ma non in in altri e sembra interessare principalmente la grandissima distribuzione che evidentemente agisce in senso politico. La scarsità deve servire a uno scopo che è quello di abituare i cittadini alle carenze alle emergenze alimentari in maniera che possano accettare di mangiare insetti e bistecche di cancro che costano solo una minima frazione dei cibi derivanti da agricoltura e allevamento. Ma non solo: la concentrazione di queste orrende attività in qualche corporation darà loro un potere insindacabile da qualsiasi istanza politica.
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