Se uno volesse la prova della volatile presunzione della narrazione occidentale sull’Ucraina potrebbe focalizzare l’attenzione sul fatto che nel giro di due settimane dall’attesa spasmodica dell’offensiva russa, si è passati a quella dell’offensiva ucraina, senza soluzione di continuità  e senza che nulla possa sostenere questa inversione a 180 gradi se non l’invio di qualche carro armato: certo per chi scrive che i russi combattono con le pale può anche credere che con due Leopard  presto Zelensky sarà a Mosca a suonare il piano con il suo organo preferito, ma si tratta per l’appunto di fantasie che devono essere tanto più azzardate quanto più si accumulano le sconfitte strategiche degli Usa e dell’Alleanza Atlantica. Dopo aver dovuto constatare il proprio isolamento mentre tentavano di isolare la Russia ieri è giunta la notizia di una sconfitta strategica degli Usa  sul piano  militare che in realtà giunge come una bomba atomica sul mito dell’America invincibile e sempre alla testa della tecnologia: La US Air Force ha annunciato l’intenzione di porre fine al programma di armi ipersoniche Lockheed Martin .( lo stesso costruttore degli F 35 che ormai pare essere una garanzia sul piano dei disastri) dopo il fallimento degli ultimi test.i test. Questo significa che gli Usa non avranno ancora armi ipersoniche che invece russi e cinesi hanno in dotazione da anni e che continuano a perfezionare. E significa ovviamente che questi due Paesi possono colpire senza il problema che i loro missili possano essere intercettati, mentre quelli Usa hanno una forte probabilità di essere distrutti in volo.

Dopo un ultimo test disastroso dove il missile della  Lockheed  partito da un B52 al largo della costa meridionale della California  è andato disperso per problemi di comunicazione  l’assistente segretario per l’acquisizione dell’aeronautica, Andrew Hunter, ha detto  di fronte a una commissione parlamentare che ” ciò  che abbiamo appena avuto non è stato un successo. Non abbiamo ottenuto i dati di cui avevamo bisogno da quel test … attualmente lo stiamo esaminando, cercando di capire cosa sia successo” Poi ha confermato ciò che si sospettava ovvero  che l’ Air Force  “attualmente non intende perseguire l’approvvigionamento successivo” dell’arma nota come AGM-183A Air-launched Rapid Response Weapon (ARRW). Insomma… arma di risposta rapida mica tanto visto che si fa attendere da anni e con un programma di sviluppo travagliatissimo. Adesso rimane in campo, a meno che non saltino fuori corpose bustarelle  solo il progetto dellHypersonic Attack Cruise Missile ( sempre a cura della Lockeed)  che tuttavia sembra assai meno veloce degli analoghi  russi e cinesi di almeno due Mach e che oltretutto sta anch’egli incontrando notevoli problemi di sviluppo:   alcuni test sono falliti  perché il secondo stadio del missile non ha voluto saperne di  accendersi.

Rimane da da domandarsi  come mai gli Stati Uniti che hanno il il più grande budget militare del mondo, decine di colte superiore a quello di Russia e Cina non abbiano ancora messo in campo alcun missile ipersonico, mentre la Russia ha già utilizzato più volte i suoi missili ipersonici Kinzhal nel conflitto in Ucraina e ha in dotazione almeno altri quattro tipi di vettori ipersonici. E’ dal 2019, che  il Dipartimento della Difesa ha investito miliardi di dollari in programmi volti allo sviluppo di questi missili , proprio per cercare di mettersi alla pari, ma fino ad ora gli forzi finanziari non hanno i risultati attesi. E’ abbastanza evidente che la risposta non sta più in problemi specifici , ma proprio in una questione di sistema che nel suo complesso non pare più in grado di dare risposte efficienti e soddisfacenti. Da una parte l’enorme corruzione lobbistica che permette di spendere cifre folli a fronte di armi mediocri e di ridotti investimenti da parte delle industrie della guerra, dall’altra  la caduta verticale dell’istruzione che rende sempre più rare le persone di possedere conoscenze e competenze sufficienti e infine Gli stessi valori inoculati dal neoliberismo indirizzano le menti dei giovani verso attività più facili e molto più lucrose ( basti pensare a quanti fisici si sono dati alla finanza cercando di impostare algoritmi per cavalcare il mercato azionario)- Tutto questo unito al fatto che per 40 anni gli Usa hanno vissuto in qualche modo di rendita, pensando che nessuno avrebbe mai avuto la possibilità di raggiungerli e meno che meno di superarli ha creato le attuali difficoltà. Del resto se si pensa che le aziende spaziale private che sono nate in Usa nell’ultimo decennio si servivano di vecchi motori a razzo sovietici rimasti nei magazzini perché erano migliori di quelli che riuscivano a progettare in proprio si può avere un quadro realistico della situazione.