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La prossima settimana assisteremo alla plastica rappresentazione di un’Europa belligerante e smarrita, non più in grado di dire o di rappresentare nulla se non il tradimento dell suo cero politico nei confronti dei propri cittadini. Vedremo cioè il pellegrinaggio di Macron, del leader spagnolo Sanchez e della von del Leyen a Pechino per supplicare Xi di non infierire contro il potere continentale che ormai si disgrega nell’obbedienza suicida agli Usa e nel caleidoscopio di illusioni – inganni in cui una politica priva di contenuti, ma fondata sul lobbismo ci ha portati. Ufficialmente il motivo di queste visite sarebbe quello di discutere la proposta di pace cinese e correggerla secondo i voleri occidentali, ma è palese che questo è solo un pretesto tra l’altro risibile perché questo suonerebbe offensivo per il governo cinese, ma la vera ragione sta nel chiedere a Pechino di salvare l’industria europea. La Cina infatti oltre a fornire un’enorme quantità di prodotti che poi vengono riciclati con marchi occidentali, (specie tedeschi e a prezzo tedesco) è anche uno sbocco per i prodotti europei e se questo commercio dovesse finire l’Europa rischia di annegare con le scarpe di cemento gentilmente messe a disposizione dagli americani.
Come se questo non bastasse l’ex celeste impero sta diventando un centro di smistamento e di distribuzione per i prodotti petroliferi russi, ovvero gli unici grazie a i quali l’industria europea può sopravvivere, come del resto è stato chiaro fin dall’inizio visto che il gas di scisto Usa, già costoso di suo per l’estrazione mediante fracking, viene venduto a prezzi tre o quattro volte superiori a quelli praticati all’industria americana. il danno e la beffa insomma. Questo senza dire che le terre rare cinesi sono La cosa significativa e che i pellegrini che intraprendono il “camino” verso la capitale cinese sono un presidente la cui effigie viene quotidianamente data alle fiamme sulle piazze di Francia e una truffatrice che ha fatto i suoi affari con i vaccini sulla pelle di tutti, messa sotto accusa per i messaggi personali con il presidente della Pfizer, mai mostrati in pubblico, persino dal New York Times. Questo è un modo per segnalare che caso mai vi fosse un redde rationem, la von der Leyen sarebbe tra i capi espiatori. Quale credibilità può avere questa gente? Nessuna ovviamente e Pechino si limiterà ad ascoltare le suppliche ben sapendo che se per caso Washington ordinasse all’Europa di non comprare risorse energetiche russe tramite la Cina subito i governo nostrani obbedirebbero. E’ chiaro che siamo inaffidabili anche perché è molto difficile essere servi di un padrone tracotante e fare affari anche con altri. Il fato stesso che la von der Leyen sia volata a Washington per ribadire l’alleanza con gli Usa in chiave anti cinese, rende questa sua visita del tutto inutile se non addirittura imbarazzante per tutti.
Del resto non esistono vie d’uscite per Bruxelles e i singoli Paesi che compongono la Ue visto che la guerra in Ucraina non ha portato al crollo della Russia, ma dell’Europa, che la guerra rischia di trascinarsi ancora a lungo e anzi di avvicinarsi a una deflagrazione ancora più grane senza che il continente che ha regalato a Kiev buona parte delle proprie risorse militari possa fare granché. Qualche hanno fa poteva scegliere la strada della pace, ma non l’ha fatto, anzi ha sabotato gli accordi fi Kiev considerandoli solo uno stratagemma per guadagnare tempo e armare l’Ucraina. Adesso è totalmente impotente, in balia di Washington e persino dei Paesi canaglia dell’Europa dell’Est, Polonia in primis. non mi stupirei se questi viaggi della speranza sia stati organizzati al solo scopo di simulare una posizione autonoma europea rispetto agli Usa, che come sempre anelano per la guerra a chiunque e specie alla Cina. Ma appunto è solo una simulazione e quando non lo fosse è solo una supplica,
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