Era tempo che volevo scrivere su quelli che potremmo definire le vendette  della storia che colpiscono  anche chi pensa di rappresentare Dio in terra, e ora le precarie condizioni di salute di Bergoglio dimissionario a giorni alterni me ne forniscono il destro assieme all’eterno ritorno del caso di Emanuela Orlandi che rimane uno dei misteri italiani irrisolti, ma di cui si comincia ad intravvedere l’ordito internazionale. Secondo una tesi che è emersa dopo tanti depistaggi e dopo infinti racconti  di ogni tipo, compresi quelli pruriginosi, papa Wojtyla anche su suggerimento e spinta americana concentrò tutte le risorse finanziarie  vaticane visibili e invisibili nel  tentativo peraltro riuscito di mettere in crisi il regime comunista in Polonia, innescando così un effetto domino che porterà alla disgregazione dell’Urss. Solo che tra i denari bruciati in questa impresa ce n’erano anche di intoccabili e appartenenti a gente intoccabile che poi rapì Emanuela Orlandi, figlia di un impiegato del Vaticano  per tentare di farsi restituire i denari investiti nella pancia dello Ior.  Si capirebbe così il ruolo di primo piano avuto dalla banda della Magliana, al tempo rappresentante della mafia siciliana a Roma e la sepoltura di uno dei suoi capi, Enrico del Pedis nella basilica di Sant’Apollinare come fosse un santo.

Naturalmente non ho modo di controllare se questa versione sia vera o sia un’ennesima fuga per la tangente, ma quantomeno è plausibile visto che effettivamente Giovanni Paolo II mobilitò le finanze vaticane per l’operazione polacca, quella finale che concludeva l’accanita battaglia della Chiesa e di sei papi contro il Comunismo reo di essere ateo. Dal punto di vista storico la cosa è perfettamente comprensibile: nei duemila anni di storia la Chiesa di Roma, era  abituata ad essere quanto meno formalmente la fonte di legittimità del potere temporale in occidente e aveva in odio quei governi o regimi che si affrancavano in maniera palese da questa “tutela”, ovvero la rivoluzione francese e quella comunista. Che ciò andasse di pari passo con la riluttanza dei Papi ad accettare qualsiasi evoluzione politico sociale che non fosse solo la vacua  retorica pauperistica che  è stata l’unica vera dottrina sociale del cattolicesimo – contro cui,  questo va detto, molti cattolici hanno dovuto aspramente combattere, è una questione che richiederebbe altro che un post e ci allontanerebbe dalla questione specifica  Fatto sta che la rivoluzione socialista in Russia ( Paese già sospetto per la forza della fede ortodossa ) stigmatizzata in tempo reale dalle pastorelle di Fatima con i loro “segreti” suggeriti dal vescovo del luogo che probabilmente non somigliava in nulla alla Madonna, permise alla Chiesa di rendere più visibile la vocazione reazionaria della maggior parte dei prelati e dei pontefici: di qui l’appoggio sostanziale ai regimi fascisti che arrivarono in Spagna ad una totale sovrapposizione, ma anche la vicinanza al  capitalismo di cui del resto i fascismi non erano che un’emanazione laddove le democrazie rischiavano di fare troppa politica sociale o sembravano troppo deboli per resistere ad eventuali trasformazioni socialiste. Quando negli anni 80 la Chiesa del papa polacco si allea con il capitalismo di marca anglosassone che si stava trasformando in neoliberismo con Reagan e con la Thatcher per fare definitivamente i conti col comunismo, cominciando da Varsavia dove comunque il culto cattolico era liberamente accettato e consentito salvo che non andasse in rotta di collisione con il governo fece un salto di qualità:  invece di limitarsi a incoraggiare l’operazione americana in Polonia, scese in campo con tutte le risorse materiali di cui disponeva. Fo una mossa vincente, ma al tempo stesso  sbagliata.

Tutte le gerarchie furono felici che il colpo fosse andato a segno non avendo nemmeno il più lontano sospetto che il realtà la fede cattolica conservasse un senso proprio grazie a queste contrapposizione e che lo scendere in campo su spinta degli Usa non era poi una grande idea. Infatti nell’arco di due Papi questa Santa alleanza si è sciolta e la Chiesa si è snaturata dopo essere degradata da oppio dei popoli necessario per mantenere il potere capitalista a rappresentazione deista e sincretista agli ordini di chi controlla Washington con un papa, vero o falso che sia, il quale obbedisce agli ordini del giorno che l’ultracapitalismo finanziario emana: c’è la falsa pandemia e il pontefice benedice i vaccini che si sono rivelati inutili e in più hanno  fatto e stanno facendo una strage, c’è la guerra in Ucraina e il papa espone simbologie naziste, viene messa in piedi una truffa climatica senza precedenti ed ecco che compaiono nel Pantheon cattolico  le immagini di Pachamama, mentre un totale silenzio viene inalberato sul wokismo.  Così la Chiesa che pensava di vincere facendo da ariete contro il comunismo è in realtà stata totalmente sbaragliata dal capitalismo. a cui si era legata , E adesso deve stare attenta a non dire nulla di compromettente verso un regime globalista che ha contribuito a creare. Eì la Polonia del 1980, ma allargata a tutto l’occidente.

Il dramma storico è che chi dentro il popolo cattolico si oppone a questa deriva senza fine lo fa partendo da posizioni che vengono chiamate tradizionaliste le quali infallibilmente respingono  qualsiasi visione di conquiste o  sarebbe meglio dire riconquiste sociali, di dignità e di eguaglianza ritirandosi dentro le catacombe di un mondo dottrinale che comunque ha storicamente la stessa visione di una società diseguale per la quale alla fine hanno combattuto sbagliando completamente il nemico. Anche chi come qualche alto prelato che comprende bene la trama del reset non riesce a fare altro che a rifugiarsi in un mondo immaginario ante la rivoluzione francese Benché paia che i cardinali siano in fibrillazione dopo che la condizione di salute del Papa si sono rivelate fragili, la battaglia che ci sarà tra progressisti e tradizionalisti non porterà a una riscossa della Chiesa qualunque siano i vincitori