giovedì 30 marzo 2023

Siria, la domanda del giornalista cinese all'Onu fa scacco matto

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Cosa sono diventate le istituzioni internazionali che dovrebbero essere imparziali, risolvere i conflitti. E, soprattutto, da chi sono rappresentate oggi ormai è eloquente.

Si è arrivati al punto di negare l’evidenza alle Nazioni Unite.

Alcuni giorni fa, un giornalista cinese ha posto una domanda a Farhan Haq, portavoce del segretario generale dell'organizzazione, in merito alla presenza militare statunitense in Siria.

Segue il dialogo...



Giornalista cinese: Crede che la presenza dell’esercito degli Stati Uniti in Siria sia illegale?

Haq: Non è un tema che stiamo affrontando in questo momento. C’è stata una guerra.

GC: In questa settimana, abbiamo parlato molto della Carta dell’Onu, del Diritto internazionale e le relative risoluzioni. Però, mi risulta la presenza di una base militare straniera in un altro paese senza una richiesta, mi fa pensare ad un’altra cosa.

Haq: Le lascio la sua analisi. Non c’è, in questo momento non c’è…

GC: Qual è la differenza tra la situazione in Siria e la situazione in Ucraina?

Haq: Non ci sono forze armate statunitensi all’interno della Siria. Non è una situazione paragonabile alle altre.

GC: È sicuro che non c’è personale militare in Siria?

Haq: Credo che ci sia attività militare, ma in termini di una presenza sul campo in Siria, non sono a conoscenza di questo.

GC: Bene, cinque membri del servizio degli Stati Uniti, sono risultati feriti nell’attacco(recente). Se non c’erano membri del Servizio degli USA in Siria, come hanno potuto risultare feriti?

Strano, vero?

Insomma, davvero surreale, la posizione del portavoce Onu, neanche da Washington negano una presenza militare in Siria. Si potrebbe definire comica se non si trattasse di un’occupazione militare in un paese ridotto allo stremo da 12 anni di guerra, sanzioni e in ultimo il terremoto.

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