giovedì 1 aprile 2021

L’OBBLIGO VACCINALE PER GLI OPERATORI SANITARI DIVENTA LEGGE: LA SCIENZA PERÒ SEMBRA CONTRADDIRE IL GOVERNO

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L'OBBLIGO VACCINALE PER I SANITARI DIVENTA LEGGE: LA SCIENZA PERÒ SEMBRA CONTRADDIRE IL GOVERNO

È stato approvato dal Consiglio dei Ministri un nuovo decreto legge per il contenimento della diffusione del virus Sars Cov 2.

Cosa succede a chi si rifiuta?

Oltre alle nuove misure adottate in merito alle restrizioni, il provvedimento più rilevante è l’introduzione dell’obbligo di vaccinazione contro il Covid per il personale sanitario. In particolare nel decreto viene descritto nel dettaglio l’iter procedurale a cui si dovranno sottoporre medici, infermieri, sanitari e farmacisti per arrivare a ricevere la somministrazione del vaccino.

E nel caso in cui queste categorie professionali dovessero rifiutarsi, a cosa vanno incontro? In questo caso si aprono due strade. Inizialmente il datore di lavoro prova ad individuare un’altra mansione che non implichi il contatto interpersonale con i pazienti. Una sorta di demansionamento, quindi.

In caso tuttavia non venga trovata una prestazione con queste caratteristiche, scatterà allora la sospensione dall’incarico con conseguente blocco dello stipendio. E tale sospensione resterà in vigore finché la persona non deciderà di cambiare idea e vaccinarsi, oppure fino al completamento della campagna vaccinale nazionale.

Per la scienza vaccinato non significa immune

Diverse sono le criticità rispetto ad una decreto che sembra dare per scontata l’efficacia al 100% del vaccino contro il Covid 19. Perché occorre ricordare innanzitutto che questo farmaco è passato attraverso una fase di sperimentazione decisamente accelerata, ricevendo l’autorizzazione solo in via condizionata alla situazione emergenziale da parte delle agenzie del farmaco competenti, come l’EMA.

Viene quindi da chiedersi se un farmaco con questi requisiti può essere imposto con la forza di legge. Tant’è che sono le stesse agenzie del farmaco a ribadire come l’efficacia completa del vaccino sia ancora tutta da confermare, come riporta tutt’ora l’AIFA sul proprio sito:

Ancora non sappiamo in maniera definitiva se la vaccinazione impedisce solo la manifestazione della malattia o anche il trasmettersi dell’infezione. Ecco perché essere vaccinati non conferisce un “certificato di immunità”.

In Europa c’è maggiore prudenza sull’obbligo vaccinale

Secondo quanto ci dice la scienza quindi un medico vaccinato potrebbe avere la possibilità di contagiare. E allora perché mai un medico vaccinato dovrebbe essere privilegiato dalla legge? Ecco che in questo caso può essere evocato l’articolo 32 della Costituzione che prevede sì il trattamento sanitario obbligatorio per disposizione di legge, ma lo limita se esso viola i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

E questo potrebbe essere il caso. È curioso poi notare come l’Italia abbia deciso di essere il primo laboratorio sperimentale di questa normativa sull’obbligo della vaccinazione.

In altri Paesi europei il dibattito è aperto, ma regna la prudenza. In Germania le autorità hanno chiaramente detto che i vaccinati non possono godere di libertà speciali. E anche in Francia e in Gran Bretagna ancora non ci sono leggi nel merito, ma solo discussioni per introdurre un eventuale obbligo, ma solo per il personale delle case di riposo. C’era quindi davvero bisogno per l’Italia di essere il primo Paese in questa corsa verso la limitazione della libertà di scelta?

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