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Gianluca Magi ha esplorato molta documentazione relativa alla propaganda nazista e ha distillato le sue riflessioni in un saggio molto meditato: “Goebbels. 11 tattiche di manipolazione oscura” (http://www.gianlucamagi.it, 2021, euro 15, www.pianobedizioni.com/libri/goebbels-11-tattiche-di-manipolazione-oscura, introduzione dell’economista francese Jean-Paul Fitoussi).
Gianluca Magi è uno scrittore nato a Pesaro nel 1970, che si è specializzato nello studio delle filosofie orientali e della storia delle religioni. Ha insegnato Storia delle religioni in Cina e Storia della filosofia all’Università di Urbino (https://it.wikipedia.org/wiki/Gianluca_Magi). Joseph Goebbels è stato un giornalista tedesco e il ministro della Propaganda del Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori di Hitler, e si è suicidato il primo maggio 1945, poco dopo Hitler, all’interno del bunker di Berlino (https://it.wikipedia.org/wiki/Joseph_Goebbels).
Questo saggio molto originale ha richiesto ben dieci anni lavoro, per sintetizzare in maniera magistrale le oltre trentamila pagine dei diari di Goebbels (dal 1923 al 1945), e le vaste pubblicazioni internazionali relative alla sua figura politica. E veniamo subito al cuore della questione: la volontà di potenza e l’arte dell’inganno sono due i mestieri maschili più antichi del mondo. Però la gestione della manipolazione della comunicazione è una questione molto recente. Goebbels confessò al giornalista americano Karl von Wiegand di ispirarsi al famoso pubblicitario Edward L. Bernays (nipote di Sigmund Freud). Questi due personaggi furono i primi due spin doctor della storia, cioè i primi grandi esperti di comunicazione che lavorarono al servizio di uomini politici di primo piano (https://www.agoravox.it/Bernays-le-pubbliche-relazioni-e.html).
Un manipolatore della comunicazione agisce sulle emozioni proponendo una qualsiasi idea o ideologia come una questione di fede. I contenuti realistici sono molto ridotti o assenti, e si lavora sulle immagini mentali primarie, molto vicine agli archetipi culturali della popolazione di riferimento (la famiglia, le radici territoriali della patria, gli antenati, eccetera). Il pensiero critico deve essere evitato e ostacolato con il silenzio forzato. In un certo senso fare propaganda è una cosa relativamente facile, che si basa sul narcisismo individuale e sociale (nazionalismo). In realtà “è molto più facile ingannare la gente, che convincerla di essere stata ingannata” (Mark Twain).
In ogni persona esiste una pulsione sociale più o meno gregaria, e “la maggior parte della gente è terribilmente a disagio a meno che non segua la stessa linea dei propri simili” (p. 90). L’angoscia umana di sentirsi esclusi è probabilmente la paura più perturbante dopo quella della morte. Del resto un proverbio arabo afferma che “La vittoria si ottiene non contando quanti ne hai uccisi, ma quanti ne hai spaventati” (p. 148). In estrema sintesi il cuore della propaganda si può sintetizzare con queste parole di Erich Fromm: “Un’illusione condivisa da tutti diventa realtà” (p. 151).
Le parole che rappresentano meglio gli undici principi tattici di Goebbels sono le seguenti: semplificazione (creare un solo nemico), deresponsabilizzazione, verosimiglianza, orchestrazione, esagerazione, travisamento, distrazione, trasposizione, contropropaganda, silenziamento, ripetizione, unanimità (apparente), inondazione, celebrazione dell’autorità e creazione di una realtà pilotata attraverso l’infodemia da sovraccarico di notizie vere, dubbie e false.
Comunque l’esempio più rappresentativo della propaganda nazista fu quello che fece scatenare la Seconda Guerra Mondiale. “Per incolpare la Polonia dello scoppio delle ostilità, la dirigenza nazista fa inscenare dalle SS un falso attacco polacco alle linee difensive tedesche… per tutta la durata delle operazioni belliche la campagna propagandistica non farà mai pronunciare ai quotidiani tedeschi l’espressione “guerra alla Polonia”, bensì “risposta al fuoco polacco” (la Polonia viene occupata in poco più di un mese). Per Goebbels la semplicità di stampo popolare era fondamentale, l’intuito era molto importante e la sintesi era più potente dell’analisi (p. 120).
Invece una forma di propaganda molto utilizzata ai giorni nostri è quella basata sulla verosimiglianza scientifica e sulla manipolazione dei dati statistici, che “consiste nel far credere che questi dati supportino una certa verità o interpretazione della verità quando invece la verità è un’altra, oppure ci sono altre dieci interpretazioni legittime alla luce di quegli stessi dati” (p. 166). Ogni realtà umana è soggetta a numerose interpretazioni e la vera scienza si crea con il confronto trasparente e leale tra i vari punti di vista. Purtroppo questa cosa non sta accadendo a livello mediatico e politico quando si parla dei vari fenomeni legati all’attuale emergenza sanitaria.
Oggi il potere della propaganda si riflette nelle grandi manipolazioni finanziarie, mediatiche e accademiche. Da moltissimi anni la propaganda pubblicitaria e politica ha condizionato i nostri modelli comportamentali, trasformando i cittadini in consumatori passivi, nei piccoli ingranaggi di un vasto sistema commerciale. Ogni lavoratore dipendente dipende dagli ordini di una persona collocata in un livello gerarchico superiore. Chi è al livello inferiore in molti casi non conosce gli scopi reali di quello che esegue. A volte li può intuire, ma fa finta di non sentire e di non vedere (e si tappa la bocca). Ogni lavoratore indipendente è costretto a seguire le leggi economiche di un mercato avariato e pilotato a livello finanziario e a livello politico (nazionale e internazionale).
Naturalmente gli innumerevoli condizionamenti finanziari e commerciali riguardano anche il mondo sanitario: “La globalizzazione dell’intelligence sul consumatore [anche farmacologico] richiede una combinazione di fortuna, furbizia e forza bruta” (William Davies, L’industria della felicità. Come la politica e le grandi imprese ci vendono il benessere, p. 178). I capi delle grandi multinazionali conoscono benissimo la legge delle Finestre di Overton, con le sei tappe di comunicazione e di persuasione che permettono di “introdurre idee e fatti sociali non ancora accettati dalla società” (p. 102). L’ingegneria sociale è l’apice della nuova burocrazia. Le cose prima impensabili diventano radicali, poi accettabili, poi ragionevoli, poi diffuse, infine legalizzate.
Oggi ci stanno addestrando come si addestrano i cani. Il vero scopo progettuale del coprifuoco è quello di renderci dipendenti dalle certificazioni burocratiche statali e dalle varie autorizzazioni. La coerenza comportamentale e le verità scientifiche sono le ultime cose che interessano a chi gestisce le leve del potere. L’obbedienza totalmente acritica è il necessario preludio al nuovo regime di libertà limitata, condizionata e vigilata. Ai politici che hanno svenduto i diritti fondamentali dei cittadini ricordo queste parole di Abraham Lincoln: “Potete ingannare tutti per qualche tempo e qualcuno per sempre, ma non potete ingannare tutti per sempre”.
Possiamo ancora difendere la Libertà insieme ai veri avvocati e ai veri magistrati. “L’educazione predispone alla libertà. La libertà, come tutte le cose umane, funziona validamente solo in un contesto di abitudini acquisite” (p. 12). Il coprifuoco serve a eliminare l’abitudine più indigesta ai potenti. Nei secoli scorsi in molti paesi i servi della gleba e i lavoratori agricoli, fissi o stagionali, dopo aver lavorato, venivano rinchiusi all’interno delle case coloniche, dal tramonto fino all’alba.
Comunque Gianluca Magi riesce ad attualizzare lo studio della propaganda, creando un piccolo manuale molto chiaro, fluido e snello, che può garantire una buona predisposizione all’autodifesa psicologica (vengono citati molti film e le principali ricerche della psicologia sociale che esemplificano come agiscono gli undici principi della manipolazione più o meno oscura).
Infine dedico quattro righe ai capi della propaganda dei nostri giorni: voi volete fare in modo che esistano solo le vostre parole. Così noi non possiamo usare le nostre parole per descrivere quello che sentiamo e quello che vediamo. Qualcuno ci vuole come clienti addomesticati e vaccinati dalla culla alla tomba. Qualcuno è nato libero e vuole morire libero. Chi vivrà vedrà, chi vincerà.
Gianluca Magi è stato tradotto nelle principali lingue di tutto il mondo. Per avere una panoramica delle sue pubblicazioni vi lascio questo link: www.ibs.it/libri/autori/gianluca-magi (Rizzoli, Einaudi, Sperling, eccetera). Per ascoltare due interviste molto approfondite sul suo ultimo libro: https://www.byoblu.com/2021/04/07/goebbels-e-le-11-tattiche-di-manipolazione-oscura-spiegati-da-gianluca-magi; https://www.fcom.it/tag/gianluca-magi (con Beatrice Silenzi). Per altri approfondimenti: https://www.youtube.com/watch?v=D4RyWpl95ik, http://incognita.online; https://giocodelleroe.wordpress.com. Per trovare alcuni riferimenti a due delle più importanti ricerche psicosociali citate nel libro: https://www.agoravox.it/La-nazione-delle-piante-e-le.html (naturalmente in fondo al breve saggio di Magi troverete una bibliografia molto approfondita).
Nota spirituale – “In futuro, elimineremo l’anima con la medicina. Con il pretesto di un ‘punto di vista scientifico’, ci sarà un vaccino con il quale il corpo umano verrà trattato il prima possibile direttamente alla nascita, in modo che l’essere umano non può sviluppare il pieno pensiero dell’esistenza, dell’anima e dello Spirito.” (Rudolf Steiner). In realtà le anime si annullano in prima battuta con il pensiero unico: https://www.youtube.com/watch?v=DS9pIqRhuR0 (Giulietto Chiesa, dicembre 2019, morto il 26 aprile 2020, in modo poco sospetto, in una data molto sospetta; https://www.youtube.com/watch?v=jo70OwJ9IwQ). Per fortuna l’esistenza è un fenomeno strano e “la consapevolezza cresce di più perdendo un’illusione che ritrovando una verità” (p. 116). Quando i decreti leggi vanno contro i diritti umani inizia la prima resistenza civile: https://rumble.com/vfw26n-aprite-tutti.html (Rosanna Spatari, la barista attivista di Chivasso).
Nota storica – Su circa cinquantamila direttive inviate da Goebbels alla stampa, il 25 per cento erano istruzioni di silenziamento tramite la censura o una distrazione: “Nel 1935, mentre la persecuzione antisemita scandalizzava l’opinione straniera, Goebbels lanciò sulla stampa tedesca e internazionale una campagna contro la persecuzione inglese dei cattolici irlandesi e contro la loro crudeltà in India” (p. 157; http://www.robertosedda.it/?p=14713, gli undici principi tattici).
Nota personale – Per capire meglio un fatto fondamentale della Seconda Guerra Mondiale, vi lascio un link a un documentario lampo di sette minuti sulla morte poco documentata di Mussolini, https://www.youtube.com/watch?v=W_EfnL6-GCM. Poi vi lascio un secondo link, con un altro video con diverse testimonianze: https://www.youtube.com/watch?v=Su9maP5exRM (autore: http://www.larchivio.com/xoom/enzocicchino.htm). E una domanda sorge spontanea: che fine hanno fatto i discendenti delle grandi famiglie industriali che hanno finanziato, che anno assecondato, e che hanno guadagnato con le due principali dittature europee?
Nota aforistica – “Il potere corrompe e il potere assoluto corrompe in modo assoluto. Gli uomini di potere sono quasi sempre malvagi” (Lord Acton); “Tutto per noi e niente agli altri” (il motto dei padroni del mondo secondo Adam Smith); “La propaganda è un’arte, non importa se questa racconti la verità” (Goebbels); “Noi governiamo con l’amore, non con la baionetta” (Goebbels); Ripetete una menzogna mille volte e diventerà una verità (attribuita a Goebbels); “Tutto ciò che è accaduto, dunque può accadere di nuovo” (Primo Levi, internato ebreo e scrittore italiano).
Nota tombale – Di solito, chi non viene ingannato, e ha potere mediatico, viene eliminato (con la censura o la morte): https://vcomevittoria.it/covid-19-il-killer-dei-capi-africani (Dr. Leopoldo Salmaso). Comunque consiglio un breve corso di autodifesa dalla propaganda (36 minuti): https://www.luogocomune.net/27-media/5748-piccolo-corso-di-autodifesa-dalla-propaganda (Riccardo Pizzirani, http://www.911truth.it). Infine consiglio una serie di articoli molto interessanti sui probabili scenari futuri: www.lintellettualedissidente.it/author/federico-nicola-pecchini.
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