lunedì 26 aprile 2021

E DOPO LA PAURA PER IL COVID? PAURA PER IL CAOS CLIMATICO. “LA PAURA VENDE” DICE IL DIRETTORE DELLA CNN CHARLIE CHESTER

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E DOPO IL COVID… GLOBAL WARMING!!!

Di Massimo Lupicino

Il giornalismo di inchiesta è sostanzialmente sparito dai media mainstream mondiali. Per una ragione molto semplice: i proprietari di tali media sono talmente ricchi e potenti che meno si investiga e meglio è in generale, dal loro punto di vista. Al più si può spacciare la propaganda per inchiesta, quando questo si rivela funzionale agli interessi della proprietà, specialmente in funzione di character assassination di personalità scomode.

Allo stesso modo, chi prova ad indagare in senso opposto alla narrativa dettata dai giganti dell’informazione è liquidato come cospiratore nonché odiatore di professione. Una di queste schegge impazzite è Project Veritas (PV), un gruppo conservatore americano che porta avanti operazioni di “stinging” a telecamera nascosta. Più che giornalismo di inchiesta, si tratta di operazioni che mettono in grande imbarazzo personalità o organizzazioni che orbitano nella galassia del politically correct.

Ovviamente questo ha fatto sì che Project Veritas venisse liquidata come una entità che fa “disinformazione”. Accusa in realtà molto difficile da sostenere (i filmati prodotti in molti casi parlano da soli) e che ha portato il gruppo a reagire avviando cause per diffamazione tra gli altri contro il New York Times e la CNN.

E proprio la CNN è stata oggetto delle recenti attenzioni di PV, con una serie di operazioni che hanno messo in luce il segreto di Pulcinella, ovvero i giganteschi bias politici dell’emittente americana. Che in quanto “politici” non sono comunque oggetto del nostro interesse.

Molto più interessanti sono altre dichiarazioni, sfuggite al direttore tecnico della CNN in un colloquio con un membro del team di PV sotto copertura. Sono dichiarazioni interessanti perché gettano una luce sinistra sulla prossima operazione a cui verosimilmente tutto il mondo dell’informazione mainstream intende dedicare i suoi massimi sforzi, nel post-Covid.

Perché esperienza insegna che la narrativa della CNN (pur con diversità di accenti) è la stessa del New York Times, del Washington Post, del Guardian, dell’Independent, della Disney, del National Geographic, del Times, dell’Economist, dello Spiegel e di innumerevoli altri conglomerati mediatici dai quali, a sua volta, la stessa narrativa percola sul resto dei media planetari. Compresa, ovviamente, la provincia mediatica italiana.

Ed è per questo che le parole di Charlie Chester, direttore tecnico della CNN, pesano particolarmente. Tanto più che lo stesso Chester nell’intervista confessa che la “nuova” linea editoriale è stata dettata dal vertice dell’azienda, a seguito di non meglio precisate consulenze di alto livello.

L’intervista rubata la trovate a questo link, e di seguito riporto alcuni passaggi più significativi, senza commenti. Che di commenti non c’è davvero bisogno.

5’ 30”

CNN: C’è una certa “stanchezza da Covid”… E quindi quando vengono fuori delle storie nuove, la gente tende ad aggrapparvisi… I nostri capi ci hanno già detto che quando il pubblico sarà pronto, allora ci concentreremo sul clima… Il Global Warming e cose del tipo… “qual è il mondo che voglio”? Sarà questo il nostro nuovo focus come CNN: la “consapevolezza climatica”.

6’ 20”

PVIn che modo lo farete?

CNNNon ho ancora ben chiaro come lo faremo, ma comunque faremo cose del tipo… video martellanti sui ghiacci che si sciolgono, e i riflessi sull’economia.. Martelleremo su roba del genere…

PVChi ha preso questa decisione?

CNN: “Questa decisione è stata presa dal Presidente in persona, con i suoi consulenti… Sarà la nostra nuova…”storia pandemica”, che manderemo avanti fino alla morte, ma questa sarà più longeva del Covid. Non è come una pandemia, che prima o poi finisce… Il Global Warming è spendibile per anni, e quindi potremo rimestarci per un bel po’…”

7’ 15”

PV: Quindi Global Warming a tutto spiano?

CNN: Si, preparatevi: sta arrivando.

8’ 00”

PV: Quindi il Global Warming sarà il “nuovo Covid”?

CNNSì, è così che ce l’hanno venduta. A meno che non si tratti più che altro di una chiamata alle armi per farci scrivere sopra un bel po’, e poi vedere come viene..

PV: Quindi potrebbe essere una cosa del tipo… Paura per il clima?

CNN: Sì. La paura vende.

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Nota a margine: a seguito di questa operazione, che stava avendo molta eco sui social media, Twitter ha chiuso l’account del fondatore di Project Veritas, con l’accusa di “amplificare artificialmente e manipolare conversazioni”. Cosa davvero divertente, visto che di manipolare, amplificare, quando non di inventare di sana pianta le notizie si vanta nell’intervista in questione proprio il direttore della CNN.

Project Veritas ha reagito con l’ennesima causa per diffamazione, questa volta contro Twitter.

Ma questa, è un’altra storia. 

FONTE http://www.climatemonitor.it/?p=54868

I video possono essere trovati sul sito di Project Veritas con la trascrizione: Parte 1, Parte 2, Parte 3

Prepariamoci, il 2025 è vicino. 

 «Se partiamo dal presupposto che nel 2025 la nostra strategia di sicurezza nazionale includerà la modificazione del clima, il suo uso nella nostra strategia militare nazionale sarà la naturale conseguenza». Modificare il clima: era l’orizzonte a cui già nel lontano 1996 puntava la Air University, una dépendance dell’aviazione Usa con sede nella base aerea di Maxwell, in Alabama. A quanto pare, avvertono Giulietto Chiesa e Paolo De Santis citando fonti delle Nazioni Unite, la “conquista” del clima è già cominciata: per l’Ipcc, il panel scientifico dell’Onu sul clima, la creazione di uno “scudo termico” per proteggere la Terra dall’irraggiamento del sole sarebbe l’unica possibilità di scongiurare la catastrofe del surriscaldamento globale. Lavori già in corso da tempo? «Nessuno di noi ne deve sapere nulla, perché evidentemente la missione è stata interamente delegata ai militari»…  

Continua 

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