L'aggressione nella
zona dell'Opera. L'attentatore era un ceceno di 21 anni, avrebbe gridato
"Allahu Akbar". L'Isis rivendica: "Era un nostro soldato".
Tornano il terrore e la morte a Parigi,
come la sera più terribile, quella del 13 novembre 2015. Stavolta è un
uomo solo, che ha gridato "Allah Akbar!" inseguendo col coltello
insanguinato, lungo le stradine attorno all'Opera, fra ristoranti, bar e
teatri, la folla di passanti del sabato sera. Immediata la reazione del
presidente Emmanuel Macron: "La Francia paga ancora una volta il prezzo
del sangue, ma non cede un millimetro ai nemici della libertà".
Era un ceceno di 21 anni il terrorista armato di coltello. I suoi
genitori sono stati fermati. Sarebbe arrivato nel quartiere
dell'Opera-Quatre Septembre con la metropolitana e ha cominciato a
ferire le persone appena uscito dalla fermata. Era incensurato ma,
secondo ambienti vicini all'inchiesta, era schedato "S" "per la sua
vicinanza agli ambienti radicali islamici".
A stretto giro arriva anche la rivendicazione dell'Isis, che
attraverso il suo organo per la propaganda, Amaq, ha affermato che
l'attacco è stato messo a segno da "un soldato" dello Stato islamico.
Era un passante 29enne l'uomo che è stato ucciso. Sono invece "fuori
pericolo" gli altri 4 feriti. Lo ha detto il ministro dell'Interno,
Gerard Collomb, che è andato a visitarli. I più gravi sono un uomo di 34
anni che è stato ricoverato al reparto di emergenza dell'ospedale
Georges Pompidou e una donna di 54, anche lei gravemente ferita. Sono
stati invece feriti più lievemente una donna di 26 anni e un uomo di 31
anni.
L'aggressore ha accoltellato almeno cinque persone prima che la
polizia - numerosissima nel centro di Parigi in questa serata di vacanza
e di grande afflusso di turisti nella capitale - intervenisse: prima a
quanto sembra con un taser e poi con proiettili veri. L'uomo ha
affrontato gli agenti gridando "uccidetemi o vi ammazzo!", poi è
crollato a terra, ed è morto pochi minuti dopo. Addosso non aveva nulla
nessun documento, sembra neppure un cellulare. In tarda serata, il
procuratore della Repubblica Francois Molins, in una brevissima
conferenza stampa improvvisata in strada, ha annunciato che è la procura
antiterrorismo ad indagare "visto che diverse persone hanno udito
l'uomo gridare Allah Akbar".
La Francia, dal 2015, continua a vivere sotto la minaccia
terroristica. L'ultimo attacco risale al 23 marzo scorso nel sud-ovest, a
Carcassonne e a Trebes, dove ha trovato la morte il gendarme-eroe
Arnaud Beltrame, che si è offerto in cambio di un ostaggio in un
supermercato. In questi giorni, oltre al normale schieramento di
Vigipirate - il dispositivo di prevenzione nelle strade - l'allerta è
alta per i ponti festivi di maggio con forte afflusso di turisti e per
l'impegno militare della Francia nella coalizione militare
internazionale in Siria e in Iraq.
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