Dal 17 al 19 febbraio si è svolta a Roma la seconda mostra convegno Canapa Mundi. L’evento è stato articolato in tre giornate:
- la coltivazione ed elaborazione della Cannabis sativa,
- l’utilizzo in campo medico d’entrambe le specie, Cannabis sativa e Cannabis indica,
- gli aspetti legali della coltivazione in Italia.
L’Autore ha aperto i lavori della prima giornata della conferenza, fornendo una panoramica generale sugli innumerevoli prodotti che si possono elaborare a partire dalle diverse parti della Cannabis sativa, tra cui i materassini isolanti in composito di canapa-lana, e i loro vantaggi.
VIDEO Prima Conferenza Annuale sulla Canapa - Intervento Prof. Nicoletta Ravasio.
Isolanti compositi in canapa e lana
Gli isolanti compositi in canapa e lana sono stati sviluppati durante il progetto VeLiCa (Vegetali Lino Canapa), una ricerca condotta dal CNR, l’Università di Milano e l’Università di Pavia, con finanziamento della Regione Lombardia. Secondo quanto esposto nell’occasione dalla dottoressa Nicoletta Ravasio, ricercatrice preso il Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Scienze e Tecnologie Molecolari, i pannelli isolanti in composito con lana di pecora e canapa, con i loro vantaggi in campo edile, costituiscono una valida alternativa ai pannelli in poliestirene espanso e ai materassini isolanti in lana grezza.Vantaggi dell'utilizzo dei pannelli compositi canapa e lana
Alcuni vantaggi ecologici, economici e sociali risultanti dal progetto VeLiCa meritano di essere sottolineati.
La
seguente tabella mostra il confronto tra le prestazioni del polistirene
espanso, i materassini di lana e gli isolanti compositi canapa e lana.
Poliestirene espanso
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Materassini di lana
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Composito canapa e lana
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origine
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petrolio
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Valorizzazione di rifiuto biologico speciale
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Valorizzazione di rifiuto biologico speciale e fibra grezza vegetale
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Caratteristiche meccaniche
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Autoportante, bassa densità
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Non portante
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Autoportante
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Caratteristiche termiche
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λ=0,03 W/m K
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λ=0,04 ÷0,05 W/m K
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λ=0,05 W/m K
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Reazione al fuoco
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pessimo
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ottimo
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buono
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Riciclabilità
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No
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Riciclabile e compostabile
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Riciclabile e compostabile
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Resistenza a muffe e batteri
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Inattaccabile
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buona
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ottima
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Ulteriori vantaggi:
- Riduzione sprechi di lana - L’industria tessile italiana ha subito una forte crisi per causa della globalizzazione, in quanto la maggioranza degli impianti che un tempo processavano la lana hanno delocalizzato la loro produzione all’Estero. Una delle tante assurde conseguenze di tale processo è che la lana di pecora non trattata - che un tempo forniva un reddito addizionale agli allevatori - è diventata rifiuto speciale Categoria 3 ai sensi dell'articolo 10, lettera b), punti iii), iv) e v), lettere h) e n), del regolamento (CE) n. 1069/2009, a meno che l’allevatore non ottemperi alle disposizioni del Capo VII, comma B del Regolamento (UE) N. 142/2011 della Commissione del 25 febbraio 2011. Tradotto dal burocratese: se l’allevatore non fa lavare la lana in un impianto autorizzato ai sensi della suddetta norma, la lana passa da sottoprodotto a rifiuto, cioè non si può vendere, e si deve pagare per lo smaltimento. Ma se gli impianti non ci sono, o se lavorano a minimo regime perché i filati e stoffe di lana importati hanno fatto crollare la domanda di quelli nazionali, cosa fa l’allevatore? Purtroppo la maggior parte della lana nazionale viene smaltita in discarica o portata negli inceneritori, con le conseguenti emissioni inquinanti. La fabbricazione di isolanti in lana di pecora fornisce dunque una alternativa doppiamente ecologica rispetto alle schiume tradizionali: sostituisce i prodotti derivati dal petrolio ed evita di convertire risorse in rifiuti.
- Aumento competitività dell'industria tessile - La tecnologia di fabbricazione dei pannelli in fibra di canapa e lana è stata oggetto di un brevetto del CNR, acquisito e messo in produzione da un'industria tessile lombarda. In questo modo si è aumentata la competitività dell’industria tessile nazionale, mediante una strategia di diversificazione produttiva.
- Occupazione - Come conseguenza del punto precedente, si crea -o almeno si mantiene- l’occupazione nei settori di produzione ovina e tessile.
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