lunedì 10 febbraio 2014

Emergenze ambientali nord di Roma. I reietti di Prima Porta: alluvionati dimenticati nel rapporto sui danni.


Dopo il nubifragio 200 sfollati e vie come piscine: nessun intervento previsto. Ma il Comune pensa alla scalinata del Vignola. E la Protezione civile lancia nuovo allerta «giallo».
Vigili del fuoco nelle strade allagate di Prima PortaROMA - Nelle 32 pagine stilate dal Campidoglio, con l’inventario dei «primi danni» dell’alluvione di fine gennaio, c’è dentro di tutto: dalle piante ai giardini, dagli edifici alle metro, dalle zone più centrali a quelle più periferiche. Manca, però, una voce che pure dovrebbe essere abbastanza significativa: degli alluvionati di Prima Porta e Labaro, non c’è traccia. Spariti di colpo, come se non ci fossero mai stati. Né a Roma Nord, né dalle altre parti. E, nel rendiconto, manca pure via del Frassineto, la strada più colpita di Prima Porta, quella in cui - il giorno dopo l’acquazzone - andò in visita il sindaco, beccandosi le critiche e le lamentele dei cittadini.
Marino in visita a Prima Porta (Ominiroma)Marino in visita a Prima Porta (Ominiroma)Marino, davanti a taccuini e telecamere, spiegò: «Ci sono un centinaiodi persone ospitate nelle nostre strutture». Numero imprecisato, poi salito ad oltre 200: una cinquantina ripararono nella parrocchia S. Alfonso Maria de’ Liguori, da don Mario, a cui telefonò papa Francesco per chiedere «va tutto bene laggiù?», altri in hotel. Intanto, venerdì 7, la Protezione civile regionale ha rilanciato l’allerta giallo per «condizioni meteorologiche avverse» nel Lazio.

Nel report, sotto alle voci relative al XV Municipio, ci sono tutte le «rimozioni piante» effettuate (si va dai 600 ai 2.500 euro l’una), l’acquedotto Traiano Paolo a Cesano (200 mila euro), edifici pubblici vari (Labaro, via del Baccano; Cassia, via di San Godenzo; Olgiata, via Gallina), le frane sulla Cassia (2,6 milioni in tutto), centomila euro per la Galleria Euclide, fogne, fossi e canali di Grottarossa per 115 mila euro, diecimila euro per lo «sfangamento della riserva di Livia», altri 200 mila per la «ripavimentazione di via Gemona del Friuli», 50 mila per il «rifacimento della cunetta via della Giustiniana-via Fosso di Monte Oliverio».
Abitanti di Prima Porta nelle case allagate (Ominoroma)Abitanti di Prima Porta nelle case allagate (Ominoroma)Ma gli alluvionati, con gli interventi sostenuti, quelli no. La voce compare solo nel XIV Municipio: 50 persone evacuate per frana, a via della Palmarola (37 persone, 14 nuclei, più un’auto privata danneggiata), via di Boccea (11 persone, 4 nuclei) e via delle Cerquette grandi (2 persone, un nucleo). E ci sono quelli di Piana del Sole: 5 milioni per garantire l’alloggio a 80 evacuati, 18 nuclei familiari, più automobili, elettrodomestici.
Acqua alta a Prima Porta (foto Lapresse) Acqua alta a Prima Porta (foto Lapresse) Il resto, fino ad arrivare alla somma di 243 milioni di euro di richiesta danni, è una «pioggerellina» di interventi, più o meno grandi, che toccano anche il Campidoglio. Nel conto, infatti, finiscono la scalinata del Vignola che porta alla Sala Protomoteca (10 mila euro di intervento), la pavimentazione della piazza (altri 10 mila), il Palazzo dei Conservatori col suo cortile (50 mila), la «copertura su lato Vignola» (25 mila) e la «teca del giardino romano, braccio nuovo» (50 mila euro), il belvedere Caffarelli (50 mila), la «galleria lapidaria» (20 mila). Le cifre più ingenti sono i 120 mila euro per il «Palazzo nuovo: salone, gabinetto» e i 175 mila euro per il «Dipartimento I: tetto e seminterrato».
In totale, per la sede del Comune, siamo già ad oltre 500 mila euro. Poi ci sono i Fori Imperiali (infiltrazioni a via Alessandrina, alla Basilica argentaria, alla piattaforma elevatrice), la sede della Sovrintendenza a piazza Campitelli (10 mila euro), le Mura di Roma (la torre L31 - si legge - in piazzale Ardeatino è «parzialmente crollata»; il tratto B22-23 in via Sicilia è «pericolante»; a viale del Policlinico si «staccano le cortine». E avanti così, passando per tutte le scuole (o quasi della Capitale), la viabilità, le generiche «attività dell’unità di crisi» in VIII Municipio (25 mila euro), le buche coperte al Torrino con 100 o 200 euro l’una, i «prosciugamenti di abitazioni» all’Infernetto.

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