domenica 23 febbraio 2014

#22f territori in movimento

Un successo la giornata di mobilitazione lanciata dal movimento NoTav. In tutta Italia cortei dei movimenti contro l'austerità e in difesa dei beni comuni, per chiedere la liberazione degli attivisti detenuti in carcere o ai domiciliari.
DINAMOPRESS
In Val Susa un lungo serpentone ha attraversato la valle dalla stazione di Chiomonte fino ai cancelli del cantiere, per dire ancora una volta NoTav e per chiedere la liberazione di Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, accusati con un assurdo teorema di terrorismo e da mesi sottoposti a un durisso regime carcerario.
Nonostante l'attacco durissimo da parte della magistratura, con il "maxiprocesso" torinese che va avanti a tappe forzate, il movimento NoTav non perde le sue caratteristiche di una battaglia di massa, popolare, forte delle proprie ragioni e della solidarietà che arriva da tutto il paese.
Grandi cortei con migliaia di persone anche a Bologna, Napoli e Milano. Nel capoluogo partenopeo la manifestazione è stata caratterizzata dalla richiesta di liberazione per i dieci attivisti del coordinamento dei disoccupati autorganizzati Precari Bros, mentre a Milano protagonisti la lotta per la casa che ha resistito agli sfratti a San Siro e la battaglia No Expo.
A Roma la giornata di mobilitazione ha coinciso con la manifestazione a trentaquattro anni dall'assassinio di Valerio Verbano. Il corteo di cinquemila persone ha attraversato i quartieri di Tufello e Val Melaina, tra musica e slogan, accompagnato dal rap improvvisato in piazza degli Assalti Frontali e dei 99 Posse, chiedendo la liberazione dei NoTav e degli attivisti romani dei movimenti per il diritto all'abitare. A sfilare le bandiere NoTav, i movimenti per il diritto all'abitare e le reti di movimento; come sempre tantissimi giovanissimi: per annodare ancora una volta i fili rossi della Roma ribelle, perché Valerio vive in ogni casa occupata, dietro ogni libro scudo, in ogni rivolta, su ogni barricata. A Piazza Sempione un'azione comunicativa per segnalare come il Teatro Horus, a quattro anni dallo sgombero, sia ancora abbandonato e consegnato alla rendita.

In piazza è arrivata anche la lettera di Mattia, attivista di Alexis e del Loa Acrobax, agli arresti domicialiri per i fatti del #31o.

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