Ieri pomeriggio i movimenti per il diritto all'abitare sono tornati al Campidoglio con un corteo di 10mila persone che, partendo dalla Piramide Cestia
occupata da 3 giorni, è arrivato nel centro di Roma mentre sindaco e
governo erano alle prese con beghe di palazzo distanti anni luce dalle
reali necessità della città.
Un corteo meticcio e
determinato a esigere la liberazione immediata dei 17 attivisti agli
arresti domiciliari e con l'obbligo quotidiano di firma dal 13 febbraio
scorso, a ottenere l’applicazione della delibera regionale
sull’emergenza abitativa, a opporsi alla vendita del patrimonio pubblico
e alle privatizzazioni.
Nonostante la
provocazione a piazza Venezia da parte della questura di Roma con uno
sbarramento di mezzi e uomini per impedire al corteo di passare, i
movimenti non hanno fatto nessun passo indietro strappando un incontro
con il Comune e costringendo blindati e uomini a togliersi.
Con una piazza del
Campidoglio assediata da cori, una delegazione ha incontrato il
vicesindaco Luigi Nieri strappando un risultato importante: un tavolo
con Regione, Comune, Prefettura e movimenti per avviare le procedure di
attuazione del provvedimento varato dalla Giunta regionale i primi di
gennaio e ancora fermo al palo. Mentre il censimento dell’emergenza,
previsto anche per chi vive nelle occupazioni, prenderà il via nei
prossimi giorni.
Al termine dell'incontro
si è deciso di smobilitare il presidio a Porta San Paolo e gli attivisti
hanno lasciato anche le impalcature della Piramide, pront* a
mobilitarci nuovamente a partire dalle iniziative che verranno discusse
dalla rete Abitare nella crisi nella due giorni che si terrà a Napoli il
1-2 marzo contro le politiche d'austerity, per strappare il blocco
generalizzato degli sfratti e degli sgomberi e riappropriarci del
diritto alla città, a partire dalla casa e dal reddito.
Sul fronte giudiziario,
ieri è arrivata la comunicazione del Tribunale del riesame fissato al 5
marzo che dovrà decidere sul mantenimento delle misure restrittive,
emanate 15 giorni fa attraverso un provvedimento con caratteristiche
preventive che va rigetto con convinzione.
Alla luce del confronto
che si è riaperto e dei risultati sul piatto, Luca e Paolo, in sciopero
della fame da otto giorni, sospendono questa forma di lotta.
I diritti si conquistano a spinta! Una sola grande opera: casa e reddito per tutt*
Movimenti per il diritto all'abitare
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