martedì 17 settembre 2024

Guerra e fracking: dove cascano gli asini europei

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Ricordate la faccia terrorizzata di Draghi quando, anni fa, ci fu l’irruzione di un gruppo di Femen a non so più quale convegno in cui faceva da pontefice massimo dell’euro? Eppure quest’uomo cui si potrebbe attribuire una codardia senza limiti, è diventato un apostolo della guerra e del clima così come gli ordina la finanza internazionale che vorrebbe costruire un mondo adatto esclusivamente agli squali. Ma in realtà proprio il corto circuito tra conflitto armato ucraino e catastrofismo climatico mostra la vacuità di un ideologismo demenziale, fa la radiografia alle sue contraddizioni, rende manifesto il suo non senso e dunque la pretestuosità degli assunti globalisti di cui Draghi è diventato un untore.

Cominciamo con la guerra in Ucraina e le relative sanzioni che stanno trascinando all’inferno l’Europa facendole mancare il gas russo a basso costo, sostituendolo con quello americano, di scarsa qualità e quattro volte più costoso. Questo c’entra molto con le tesi climatiche, antiscientificamente imperniate sulla CO2  per motivi speculativi, se non di vero e proprio salvataggio di un sistema basato sulla disuguaglianza. Bene, il gas americano è nella sua totalità estratto con il sistema del fracking che è uno dei sistemi più costosi e allo stesso più onerosi per l’ambiente.

La guerra mistica di Vladimir Putin - Il Controcanto - Rassegna stampa d...

Fermiamo il GENOCIDIO a Gaza.

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 ▪️Dopo il successo dell'iniziativa precedente, le associazioni Verona per le libertà e Veneto - Russia continuano con i loro messaggi di pace.

❗️Sosteniano le iniziative di pace, in un momento come questo servono pompieri, non incendiari.

Che cos’è una carneficina?

È passato un anno dall’attacco israeliano a Gaza, dopo il 7 ottobre del 2023. Secondo i dai del Ministero della Sanità di Gaza, le operazioni militari israeliane hanno prodotto finora 41.226 morti e 95.413 feriti tra popolazione.


Sono numeri spaventosi, indegni di un mondo civile. Proviamo a declinarli.

Ogni mese in cui gli USA e la UE hanno fornito armi e finanziamenti a Israele, sono stati uccisi 3.435 palestinesi e rimasti feriti 7.951.

Ogni giorno perso in chiacchiere senza arrivare a un vero cessate il fuco è costato la vita a 115 persone, mentre ne sono rimaste ferite 265.

Sei morti e 11 feriti per ogni ora in cui la diplomazia occidentale ha tergiversato, lasciando che l’esercito israeliano sparasse e che il popolo palestinese crepasse.

Tutto questo in una piccola regione costiera che ospita oltre 2 milioni di palestinesi, una delle aree più densamente popolate al mondo, su una superficie di circa 360 chilometri quadrati.

Qui sono stati finora seppelliti 41.226 palestinesi, avvolti nella tanto sventolata bandiera dei valori democratici di cui l’Occidente si sente il degno e unico rappresentante al mondo.

* da Beh, Buona Giornata

Un “incidente” del Tonchino anche in Ucraina nel 2024?

Esattamente sessant’anni fa, a ridosso delle coste di quello che allora era il Vietnam del Nord, si consumava quello che sarebbe passato alla storia come l’incidente del Golfo del Tonchino.


Ai primi di agosto del 1964 il presidente democratico degli Stati Uniti Lyndon Johnson annunciò che delle navi da battaglia della flotta americana erano state proditoriamente attaccate da motosiluranti nordvietnamite e che avevano vittoriosamente respinto l’aggressione. Di fronte alla gravità di quanto avvenuto, che veniva amplificata da tutti i mass media occidentali in modalità che abbiamo ben imparato a conoscere, Johnson si fece dare dal Congresso i pieni poteri di guerra.

Grazie a quella decisione, nell’autunno del 1964 gli Stati Uniti iniziarono ad inviare ufficialmente le proprie truppe a combattere in Vietnam, truppe che nel giro di due anni sarebbero ammontate a più di mezzo milione di soldati.

Emiliano Brancaccio. I grandi capitali nel risiko draghiano.

Capitalisti italiani che mangiano capitalisti tedeschi? Può accadere anche questo nelle odierne sommosse del potere economico internazionale. Andrea Orcel, capo di Unicredit, ha reso noto che la banca italiana ha acquisito il nove percento della tedesca Commerzbank.


 

E non intende fermarsi: l’istituto con sede a Milano vorrebbe comprare il restante pacchetto di azioni che il governo di Berlino sta mettendo sul mercato per completare la privatizzazione.

Se l’acquisizione andrà avanti, la Bce darà il suo placet [l’ok è poi arrivato, prima che noi riprendessimo questo articolo, che esce quindi pienamente confermato nella sua analisi, ndr]. Il direttorio di Francoforte condivide infatti l’allarme del Rapporto Draghi sulla competitività. 
Gelosi di preservare le rispettive proprietà nazionali, gli stati membri dell’Unione europea hanno finora ostacolato le acquisizioni transfrontaliere tra capitali, col risultato che le aziende europee sono oggi “nane” nella lotta globale con i giganti americani e cinesi.
La ricerca scientifica in effetti conferma. La centralizzazione dei capitali in sempre meno mani procede in Europa a ritmi ancora blandi.  
L’ottanta percento del capitale azionario è controllato in Italia e in Germania da circa il 2 percento degli azionisti. Sembrano pochi, ma in realtà sono ancora dieci volte troppi rispetto allo 0,2 percento degli Stati uniti. 
Per Draghi e i suoi, un cambio di passo è dunque urgente. Bisogna subito apparecchiare un nuovo banchetto di mergers europei, a partire proprio dal settore bancario.

Carlo Rovelli. È questo il mondo che vogliamo?

Nel 1999 la NATO bombardò Belgrado per 78 giorni con l’obiettivo di distruggere la Serbia e dare vita a un Kosovo indipendente, ora sede di una grande base NATO nei Balcani. 

Nel 2001, gli USA invasero l’Afghanistan, portando a 200.000 persone uccise, un paese devastato e nessun risultato politico di alcun tipo. 

Nel 2002 gli Stati Uniti si sono ritirati unilateralmente dal Trattato sui missili anti-balistici per le strenue obiezioni della Russia, aumentando drasticamente il rischio nucleare. 

Nel 2003 gli alleati USA e NATO ripudiarono il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite andando in guerra in Iraq con falsi pretesti. L’Iraq è ormai devastato, non è stata raggiunta alcuna vera pacificazione politica e il parlamento eletto ha una maggioranza pro-Iran. 

Nel 2004, tradendo gli impegni, gli USA hanno continuato con l’allargamento della NATO, questa volta agli Stati baltici e ai paesi della regione del Mar Nero (Bulgaria e Romania) e ai Balcani. 

Germania. Volkswagen licenzierà e chiude l’era del “modello tedesco”.

Germania, automobile, Volkswagen. Una trimurti inamovibile nell’immaginario europeo postbellico, che stava a simboleggiare affidabilità meccanica, serietà commerciale, sicurezza del posto di lavoro, buoni salari, welfare esteso, compartecipazione dei lavoratori (in realtà del sindacato…) alla gestione dell’azienda.


Qualcosa era giù scricchiolato negli anni scorsi, quando il “dieselgate” aveva incrinato il mito della serietà tedesca. Quell’aver taroccato i test sulle emissioni dei motori appariva un sotterfugio da “mediterranei”, tale da compromettere la credibilità del marchio.

Ma ora in discussione è tutto il “modello tedesco”, da anni indicato come “vincente” perché orientato alle esportazioni più che al mercato interno, con i salari congelati da venti anni (“grazie” al socialdemocratico Schroeder e alle sue “leggi Hartz” che hanno introdotti i “lavoretti” sottopagati all’italiana) e le filiere produttive europee subordinate in buona parte (nord Italia ed est europeo) all’industria di Berlino.

I conti della Volkswagen vanno male, proprio come tutti quelli delle case automobilistiche occidentali. 
E quindi, per la prima volta nella sua storia, chiuderà alcuni stabilimenti tedeschi, licenziando almeno 15.000 lavoratori. 
Non solo: il piano di “austerità” prevede anche un taglio degli stipendi, partendo da una serie di benefit fin qui concessi ai dirigenti.

Produci Consuma e Crepa in fretta. Due morti sul lavoro in poche ore: un 34enne schiacciato da una pressa a Varese, operaio muore durante la manutenzione di una funivia.

Schiacciati, uno da una pressa e l’altro da una cabina della funivia. Sono morti nella stessa, orribile, maniera gli operai Hamid Obid e Stefano Rabaglio

Due morti sul lavoro in poche ore: un 34enne schiacciato da una pressa a Varese, operaio muore durante la manutenzione di una funivia

ilfattoquotidiano.it

Il primo, 34 anni, è deceduto dopo essere rimasto schiacciato da una pressa per la lavorazione di materie plastiche in un’azienda di Gornate Olona, in provincia di Varese. Il giovane lavoratore era stato trasportato in codice rosso all’ospedale di Circolo di Varese, mentre i sanitari già stavano tentando di rianimarlo perché in arresto cardiocircolatorio, ma per lui non c’è stato nulla da fare.

La ricostruzione dell’esatta dinamica dell’incidente e le cause sono al vaglio dei carabinieri e funzionari di Ats, competenti in materia di infortuni sul lavoro. La procura ha aperto un’inchiesta e procede per omicidio colposo. 

Rabaglio, operaio della Monterosa spa, è invece deceduto a Gressoney-La-Trinité: aveva 51 anni. Residente a Issime e assessore comunale, Rabaglio stava facendo manutenzione sulla funivia Stafal-Sant’Anna quando pare sia rimasto schiacciato dalla cabina. Sul posto sono intervenuti il 118, il Soccorso alpino valdostano e le forze dell’ordine.

È tornato Dorellik

Non so a voi, ma a me il video di Salvini travestito da attore shakespearian-brechtiano è piaciuto un sacco.

(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano)

Mi ha ricordato Johnny Dorelli in Dorellik e Raimondo Vianello con la calzamaglia nera nella parodia della Ballata di Mackie Messer
Alla pochade si unisce un altro caratterista, ’Gnazio La Russa, che per dimostrare l’innocenza del vicepremier su OpenArms tenta di provare la colpevolezza di Conte: “Dice che della decisione di Salvini non era tanto convinto. Ma, se era un reato così grave da far rischiare 6 anni di carcere, doveva dimettersi e far cadere il governo, altrimenti vuol dire che era d’accordo”. 
Quindi il 14 agosto 2019, quando l’Open Arms giunse a Lampedusa e chiese di sbarcare i migranti, La Russa era in ferie su Marte: in Italia tutti sapevano che il Conte-1 era caduto l’8 agosto per mano di Salvini, con tanto di mozione di sfiducia. Il 9 agosto i legali dell’Ong chiesero al Tribunale dei minori di Palermo di far sbarcare i ragazzini. 
Il 12 il Tribunale chiese spiegazioni al governo. 
Il 13 Conte scrisse a Salvini di far scendere almeno i minori, invano. 
Il 14 il Tar Lazio sospese il divieto di sbarco e la nave giunse in Italia, ma Salvini rifiutò di indicare il porto sicuro e attaccò il premier: “Mi ha scritto per lo sbarco di alcune centinaia di migranti (163, ndr). Gli risponderò che non si capisce perché debbano sbarcare in Italia”.

Per una scuola che torni ad essere scuola - TeleRagione

Puntata speciale di TeleRagione con ospite Elisabetta Frezza, giurista, mamma di cinque figli e responsabile scuola dell'associazione ContiamoCi! 

Con Elisabetta, carissima amica e persona grandemente stimata dalle parti di TeleRagione, riprendiamo in mano le redini del discorso intavolato nella puntata dal titolo Le Covid-jugend. 

Parliamo del progressivo smantellamento della scuola pubblica, che va di pari passo con quello del Servizio Sanitario Nazionale, dell'ipotesi di riduzione da cinque a quattro anni della durata degli anni scolastici nei licei, del processo di digitalizzazione nelle scuole e dei test INVALSI come strumento di profilazione e incasellamento degli studenti. Discutiamo inoltre della petizione dello psicoterapeuta Pellai e del pedagogista Novara che punta a vietare l'utilizzo degli smartphone ai minori di 14 anni e l'accesso ai social ai minori di 16. 

Chiudiamo presentando il volume curato da Elisabetta dal titolo 'Per una scuola che torni ad essere scuola'.
 

Gli Houthi cambiano le regole del gioco - Stefano Orsi Giacomo Gabellini

I missili iraniani arrivano in Ucraina.

Non avremo né la pace né il condizionatore - Dietro il Sipario - Talk show

Kursk. Forze armate russe hanno liberato altri due insediamenti. Dall’inizio dell’invasione Kiev ha perso oltre 13.400 militari

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Continua l’offensiva russa nella regione di Kursk, le forze armate  hanno liberato altri due insediamenti: Uspenovka e Borki 

Lo ha riferito il Ministero della Difesa. “Le unità del gruppo di truppe Nord, continuando le operazioni offensive, hanno liberato gli insediamenti di Uspenovka e Borki”, ha detto il dipartimento. Inoltre, otto brigate ucraine nelle aree di Lyubimovka, Novoivanovka, Darino, Nikolo-Daryino, Tolstoy Lug, Plekhovo e Pokrovsky, sono state sconfitte.
Le truppe russe hanno anche respinto i contrattacchi delle forze armate ucraine in direzione degli insediamenti di Byakhovo, Bolshaya Obukhovka, Viktorovka, Lyubimovka e Malaya Loknya. Nella controffensiva lanciata la scorsa settimana, l’esercito russo  in soli due giorni ha riconquistato dieci insediamenti.

Al confine della regione di Kursk, gli elicotteri russi Ka-52M hanno bombardato ed eliminato le truppe ucraine e distrutto il loro materiale bellico, poi gli equipaggi sono tornati sani e salvi alla loro base. “Gli equipaggi dell’aviazione militare sugli elicotteri Ka-52M hanno sferrato un attacco con munizioni aeree contro le truppe ucraine e mezzi corazzati in una zona di confine della regione di Kursk”, si legge in una nota del ministero della difesa.

I russi avanzano in tutte le direzioni, ma non per il Corriere della Serva.

Da quando gli americani sono scappati dall' Afghanistan, la produzione di papavero da oppio si è ridotta del 99%.

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 Eric Packer

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Era tanto che non pubblicavamo estratti della felice società nordamericana.

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 ▪️Questa volta siamo a Vancouver in Canada ed il protagonista è sempre il Fentanyl.

lunedì 16 settembre 2024

Ma DRAGHI chi lo ha VOTATO? - con Marco Rizzo

15 set 2024 

Nell'intervista a Money.it. Marco Rizzo esprime la sua opinione sul ritorno sulla scena internazionale di Mario Draghi che ha presentato il suo rapporto sulla competitività dell'Europa, chiedendo riforme radicali ed urgenti a livello comunitario. 

“Sahra Wagenknecht è l’unica che pone le domande giuste — e offre le risposte giuste”

Il famoso sociologo tedesco discute delle recenti elezioni nella Germania orientale, della necessità di tornare allo Stato-nazione, del comunitarismo di sinistra e delle carenze del populismo di destra. Wolfgang Streeck è un sociologo ed economista politico tedesco, direttore emerito del Max Planck Institute for the Study of Societies di Colonia. 

wolfgang streeck buendnis sahra wagenknecht soziologe partei bildIl lavoro di Streeck si concentra sulle tensioni tra capitalismo e democrazia, in particolare su come i sistemi economici influenzano le strutture sociali e politiche. Tra i suoi libri più noti vi è Buying Time: The Delayed Crisis of Democratic Capitalism, dove esplora le conseguenze a lungo termine delle politiche neoliberali. Streeck è ampiamente riconosciuto per i suoi contributi alle discussioni sul futuro del capitalismo nelle economie avanzate.

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comunismoecomunita.org

Zeit: A cosa sta pensando in questo momento, signor Streeck?

Wolfgang Streeck: Qualcuno come me, che ha lavorato per decenni sull’economia politica, non può fare a meno di notare oggi che la nostra prospettiva sulle società è stata a lungo limitata, perché spesso abbiamo trascurato il fatto che ci occupiamo di società nazionali. La storia del capitalismo democratico, ad esempio, può essere compresa solo esaminando le connessioni tra le singole società nazionali e la società globale.

Zeit: Lei è considerato una delle principali influenze intellettuali della politica di Sahra Wagenknecht. È soddisfatto del successo dell’Alleanza Sahra Wagenknecht (BSW) in Sassonia e Turingia?

Libro. A sinistra vietato vietare?

Il presente lavoro è stato elaborato in occasione della presentazione del libro Vietato a sinistra (a cura di Daniela Dioguardi per i tipi di Castelvecchi Editore,2024) che si è tenuta a Palermo Giovedì 27 Giugno 2024 presso la libreria Feltrinelli.

noteblockrivista.blogspot.com Giovanni Di Benedetto

ndiasbv.pngQuestioni dirimenti come quelle della legge 54 del 2006 sull’affido condiviso, dell’utero in affitto, della gestazione per altri (GPA), del sex work,la prostituzione o sesso a pagamento, e del blocco della pubertà indotto tramite farmaco su minori che si percepiscono di sesso diverso da quello di nascita, non si possono liquidare facilmente né possono essere affrontate in modo semplicistico; richiedono una riflessione quanto più approfondita possibile e, soprattutto, quanto più partecipata possibile. La discussione e il dibattito su questi temi non può che fare bene alla nostra democrazia, che è già abbastanza azzoppata e claudicante di suo. Il libro intitolato Vietato a sinistra, curato da Daniela Dioguardi per i tipi della Castelvecchi (Roma 2024), ha il merito di fare riflettere su tali questioni, a dire il vero temi a cui non sempre si dà il giusto peso. È un libro che costringe a documentarsi e ad approfondire. In questo sta, probabilmente, il suo merito più importante.

Grazie Occidente! Grazie Rampini!

Come quella volta che in Afganistan il legittimo governo socialista – esistito dal 1978 al 1992 e guidato dal Partito Democratico Popolare – chiamò i sovietici in aiuto perché gli USA avevano armato i mujaheddin di Osama Bin Laden fino ai denti. 


In quel periodo, nella Repubblica Democratica dell’Afghanistan, le donne erano veramente libere, potevano andare a scuola e portavano pure la minigonna. Non solo. Nell’Afghanistan socialista, la rivoluzionaria femminista Anahita Ratebzad divenne vicepresidente del Consiglio rivoluzionario (seconda carica dello Stato) nel 1980, 40 anni prima di Kamala Harris.

Poi la CIA armò i mujaheddin, e per le donne afghane fu l’inizio della fine.

In 20 anni di occupazione militare, iniziata il 7 ottobre 2001, gli USA hanno speso 1 trilione di dollari, il Regno Unito ha speso 30 miliardi, la Germania 19 e l’Italia 8,7 miliardi di euro.

Bilancio dell’invasione? Tantissimi morti (numero ufficiale delle vittime dei bombardamenti: 241.000) distruzione e macerie.

Open Arms: lettera a Salvini

Signor Salvini, purtroppo ho visto il suo video, che ho trovato a dir poco inquietante, sia nei toni che nella forma, e ascoltato le sue parole, per me indegne di un essere umano che voglia definirsi tale. 



Lei chiama ripetutamente, e in maniera dispregiativa, “clandestini” delle persone, tra cui molti bambini e minorenni, che hanno dovuto subire l’inimmaginabile per arrivare nel nostro Paese che, le ricordo, è quello che più di ogni altro al mondo ha percentualmente emigrato e continua tutt’oggi ad emigrare, grazie anche alle discutibili e fallimentari politiche del suo governo e dei governi che l’hanno preceduta.

Lei dice che i nostri Sacri confini stavano per essere violati, ma violati da chi? Forse da feroci orde di criminali o da un agguerrito esercito nemico che ci minacciava e che ci aggrediva? Da quale pericolo lei ci stava difendendo, di grazia? Quali mortali rischi correva la nostra Patria, così impropriamente da lei invocata? Gli unici confini che sono stati infranti sono quelli della ragione e della dignità umana, ma ad infrangerli è stato proprio lei.

Pensioni: per la Ministra Calderone legge Fornero e fondi pensione privati non si toccano

Dalla lettura de Il sole 24 ore del 12 settembre apprendiamo che, dopo un’attenta riflessione, la ministra del Lavoro Calderone ritiene conveniente l’attuale calcolo contributivo, esteso a tutti con la riforma della ministra Fornero nel 2011 che il governo attuale diceva di voler abolire, e che il “primo pilastro”, il sistema pensionistico pubblico del nostro paese, è sufficiente a garantire pensioni adeguate.

Basta versare una quota maggiore di contributi.



Una riflessione a cui neanche gli osservatori più attenti e preparati erano giunti. Un plauso quindi all’affermazione illuminante della ministra.

Con il sistema contributivo, se si versa tanto, il rendimento sarà adeguato.

L’attuale sistema fissa diverse aliquote di contribuzione: 33% della base imponibile ai fini previdenziali per i lavoratori dipendenti, 20% per i lavoratori autonomi, dal 17% al 27% per i parasubordinati.

Quindi, l’importo della futura pensione dipende prevalentemente da tali percentuali e dalla base imponibile, che tradotto significa dalla retribuzione annuale, e per effetto dell’epitaffio del signor De La Palice “se non fosse morto sarebbe ancora in vita”: maggiore è la retribuzione, maggiore i contributi versati, maggiore la pensione ottenuta.

Come non averci pensato prima!?

Tutti i principali quotidiani italiani continuano a perdere i lettori

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Il numero di copie distribuite e vendute dai principali quotidiani italiani continua a crollare: è quanto emerge dai dati forniti dalla società Accertamenti Diffusione Stampa (ADS), la quale certifica la diffusione delle copie dei giornali nel nostro Paese. Secondo le statistiche, nei primi sei mesi del 2024 è stato registrato un brusco calo in quasi tutte le voci, e tra le peggiori figura il settore cartaceo, che anche quest’anno si conferma con un trend significativamente in discesa rispetto agli anni precedenti. Inoltre, i dati rilasciati dalla Federazione delle Concessionarie di Pubblicità mostrano che anche gli investimenti in pubblicità legale sarebbero calati a picco, e il fatto che ciò sia avvenuto nello stesso anno in cui non è stato rinnovato l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di comprare spazi sui giornali per le comunicazioni sembra sollevare interrogativi non indifferenti riguardanti gli “aiuti di stato” all’editoria.

Secondo i dati rilasciati da ADS e loro successive elaborazioni, nei primi sei mesi del 2024 l’aggregato delle testate quotidiane ha venduto mediamente 1,37 milioni di copie al giorno, dato che però tiene conto di tutte le voci di vendita (cartacee, abbonamenti e copie digitali) e che risulta in forte calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ovvero quando le copie medie vendute erano circa 1,48 milioni (ovvero circa l’8% in più). Se poi si dirige l’occhio verso il numero di distribuzioni effettuate anche nel 2021 e nel 2022, è possibile accorgersi che negli ultimi quattro anni la quota sta diminuendo del 7,7% circa, il che significa che, se questo trend dovesse essere mantenuto, entro 10 anni il numero di copie distribuite potrebbe persino dimezzarsi rispetto al numero attuale. Inoltre, per la prima volta è stato registrato un valore inferiore al milione per quanto riguarda il venduto in edicola: 942.000 copie medie con una flessione del 10% rispetto all’anno precedente e del 27% solo rispetto al 2021.

Un candidato, un assassino, una guerra

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Il comandante del gruppo di ricognizione delle forze speciali “Akhmat” ha pubblicamente dichiarato che i combattenti delle compagnie militari private degli Stati Uniti e del Regno Unito che hanno preso parte alla fallimentare avventura nella regione di Kursk, sono fuggiti dopo una settimana di combattimenti. E si capisce bene il perché: una cosa è uccidere civili iracheni o afghani, un’altra è ritrovarsi sotto gli attacchi combinati di artiglieria e Vks a Kursk o a Kupyansk, o altrove lungo un fronte di oltre 1.000 chilometri. Ma se questi personaggi se la fanno sotto al fronte e perdono il pelo del loro coraggio fasullo, una volta tornati a casa non perdono il vizio.

Così è proprio uno di questi “reduci” ad aver maldestramente tentato di uccidere Trump ormai oggetto del secondo tentativo di assassinio. Si tratta di  tale Ryan Wesley Routh che ha combattuto brevemente in Ucraina nel 2022 e che ora lavora attivamente per cercare volontari da regalare al regime di Kiev come lui stesso ha dichiarato al New York Times l’anno scorso. Al momento è impossibile sapere se si tratta di un pazzo isolato o molto presumibilmente di qualcuno collegato con i servizi sia americani che ucraini, ammesso e non concesso che ci sia una qualche differenza tra loro. Probabilmente  anche in questo caso non lo sapremo né oggi, né dopodomani e tutto verrà messo sotto il tappeto. Ma in realtà poco importa: la vicenda dimostra che la retorica anti Trump visto come male assoluto e dunque sottoposto a una campagna d’odio, sta ancora funzionando e a vari livelli  visto che a quanto pare anche questa volta c’erano dei buchi nella sorveglianza dell’ex presidente.

L'orchestrina del Titanic - TELERAGIONE

1. Aria fritta a lungo raggio. [... ] le reiterate pressioni ucraine per impiegare tali armi contro la Russia non mirano a soddisfare requisiti operativi, ma perseguono invece l’obiettivo politico-strategico di coinvolgere ulteriormente gli alleati nella guerra, forse l’unica svolta che potrebbe scongiurare la sconfitta dell’Ucraina. 

 2. Italia e Regno Unito sono pronti a riaffermare il loro impegno a difendere l'Ucraina mentre il primo ministro Keir Starmer si reca a Roma per cercare sostegno per una proposta che consenta a Kiev di utilizzare armi a lungo raggio non statunitensi contro la Russia. 

3. Burloni russi prendono di mira il ministro degli esteri polacco in una falsa telefonata sull'Ucraina. 

4. Missile ipersonico lanciato dagli Houthi yemeniti, colpisce un'area disabitata di Tel Aviv. 

5. Visa, che ha lasciato il mercato russo nel 2022, ha registrato di nuovo il marchio per fornire servizi bancari nel paese. Un preludio al ritorno sul mercato? 

6. Gli interessi sul debito federale USA superano oramai il trilione, ovvero 1000 miliardi. E si prevede che raggiungerà i 3 trilioni di dollari entro il 2030. 

7. La crisi senza fine della Germania. Stime sulla crescita tagliate e nuovo tonfo della produzione industriale: l'economia tedesca non riesca a uscire dal guado e languisce nella depressione.
 

Si sono "cacati sotto" ? questo è il dubbio che sorge di fronte alle sce...

Il giornalismo di Oriana Fallaci

Diciotto anni fa, il 15 settembre del 2006, si spegneva nella sua casa di Firenze Oriana Fallaci, scrittrice, giornalista e reporter di guerra che continua a far parlare.

 

(Guendalina Middei – lindipendente.online)

A suscitare in egual misura polemiche e riflessioni. Se dovessimo stilare una lista dei giornalisti e delle giornaliste più letti al mondo, il nome di Oriana Fallaci sarebbe in cima. Era diventata celebre per il suo stile diretto e frontale, senza peli sulla lingua lo avrebbe definito lei, con cui intervistava i potenti della Storia. Interviste strutturate come se fossero interrogatori. Da Henry Kissinger, artefice della politica estera di Nixon all’ayatollah Khomeini, il leader iraniano che ha fondato la Repubblica islamica in Iran; passando per Gheddafi, Andreotti, Pahlavi, Nenni, Arafat, Berlinguer, insomma leader, capi di stato e capi di partito, che hanno fatto la Storia del secondo dopo guerra, sono passati attraverso la scomoda esperienza di farsi intervistare e diventare oggetto della penna della Fallaci. 

Amata e odiata in egual misura, controversa e divisiva per il suo rifiuto di sottostare all’autorità, per la sua lotta incessante contro ogni forma d’ideologia, di qualunque colore fossero, anche in vecchiaia ha infiammato i dibattiti per via delle sue posizioni contro l’Islam. Nel bene e nel male ha portato avanti le sue idee anche quando erano in netto contrasto con l’opinione pubblica.

Un agente della CIA operativo in Ucraina ha provato ad uccidere Trump.

Houthi in pantofole e un drone d'attacco statunitense MQ-9 Reaper del valore di decine di milioni di dollari, che hanno abbattuto stanotte.

 https://t.me/c/1895007072/52569


 Questo Reaper segna il decimo anniversario dell'abbattimento dell'UAV costosissimi sullo Yemen dall'inizio dell'attuale escalation.

Ma mi faccia il piacere

Giornalismo fantasy. “Boccia a Rete4 attacca ancora. Ieri sera l’imprenditrice si è seduta nel salotto di Cartabianca. Una partecipazione che ha fatto sobbalzare Palazzo Chigi” (Domani, 11.9). E noi che pensavamo che non ci fosse andata e che un palazzo non potesse sobbalzare.

(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano)

Formitoti. “Formigoni: ‘Torno in campo? È possibile. Il caso Toti è uguale al mio’” (Verità, 2.9). Infatti sono entrambi colpevoli.

Reo con fesso/1. “Il patteggiamento di Toti? Non ne ero a conoscenza” (Marco Bucci, sindaco di Genova, Repubblica, 14.9). “Marco Bucci lo sapeva: gliel’ho annunciato poche ore prima di firmare” (Giovanni Toti, Corriere della Sera, 14.9). Uno patteggia, l’altro punta direttamente all’incapacità di intendere e volere.

Reo con fesso/2. “Molti cittadini me lo hanno chiesto (di candidarsi a presidente della Regione Liguria, ndr), e lo hanno fatto anche i partiti. Mi sarebbe piaciuto, ma ho subito risposto di no per due ragioni: ho preso un impegno con i genovesi fino al 2027 e sarebbe un tradimento non rispettarlo; e poi non godo di ottima salute e non potrei garantire il mio impegno assoluto per i prossimi cinque anni. Candidarsi pertanto avrebbe significato prendere in giro gli elettori” (Marco Bucci, Libero, 31.8). “Ho deciso di candidarmi alla presidenza della Regione Liguria” (Bucci, 11.9). Cioè di tradire i genovesi e prendere in giro gli elettori.

Draghi e la consegna dell’Oro alla Finanza.

Un dato su tutti: delle 50 più importanti società tecnologiche mondiali, appena quattro sono europee.  


(Salvatore Bianco – lafionda.org)

Nel suo rapporto sullo stato comatoso dell’economia europea, pubblicato lunedì 9 settembre, Mario Draghi è stato chiaro: occorrono tanti soldi per «competere». Circa 800 miliardi di euro all’anno, corrispondenti al 4,5% del Pil comunitario nel 2023, per tre anni. Tanto per iniziare. La parola ripetuta ossessivamente come un mantra è quella di «autosufficienza», che per analogia richiama alla mente quella ben più sinistra di «autarchia». «l’Unione Europea dovrebbe orientarsi – afferma solennemente Draghi – verso l’emissione regolare di strumenti di debito comune per consentire progetti di investimento congiunti tra gli Stati membri». Siamo alla svolta keynesiana? Ma neppure per sogno. Si legge infatti nella relazione immediatamente dopo: «e contribuire all’integrazione dei mercati dei capitali».  

Scholz: ‘no uso di armi tedesche per colpire in Russia’

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il cancelliere tedesco Olaf Scholz

La Germania non permetterà all’Ucraina di lanciare attacchi con armi tedesche in profondità nel territorio russo “anche se altri paesi decideranno diversamente”

Lo ha affermato il cancelliere Olaf Scholz, secondo quanto riportano i media di Kiev e Berlino. Durante un discorso pubblico a Prenzlau nel Brandeburgo, Scholz ha assicurato che la Germania “continuerà a sostenere militarmente l’Ucraina” in modo che il paese “non crolli”, ma ha sottolineato che rimarrà contrario all’idea che Kiev utilizzi armi a lungo raggio tedesche per attaccare obiettivi in Russia. “Resto fermo sulla mia posizione, anche se altri paesi decidono diversamente”, ha affermato il cancelliere tedesco

Missile dallo Yemen colpisce il centro di Israele, beffati i sistemi antimissili israeliani

 https://contropiano.org

 

Le forze degli houthi yemeniti del movimento Ansarallah, nelle prime ore di ieri, hanno lanciato con un successo contro Israele un missile balistico terra-terra. L’attacco missilistico ha fatto suonare le sirene in tutto il centro di Israele intorno alle 6.30 del mattino, con allarmi uditi da est di Tel Aviv fino a Modiin. Secondo le forze di difesa israeliane, l’esercito ha tentato più volte di intercettare il missile, ma i risultati di tali tentativi si sono rivelati un insuccesso. Diversamente i razzi lanciati dagli Hezbollah dal Libano sono stati quasi tutti intercettati.

Si può presumere che se era un missile da crociera, il lancio è stato effettuato attraverso un percorso indiretto dallo Yemen – probabilmente attraverso un punto di ingresso inaspettato o un lungo percorso di aggiramento – forse attraverso regioni montuose. Ciò potrebbe aver complicato il rilevamento”, scrive l’agenzia israeliana Ynet news.

Il missile è stato lanciato intorno alle 6.21 del mattino dallo Yemen e le sirene hanno iniziato a suonare in tutto il centro di Israele alle 6.32. Secondo gli Houthi, il missile ha raggiunto velocità ipersoniche e ha raggiunto Israele in 11 minuti.

Venezuela sventa un piano terrorista con Usa e Spagna coinvolti

 https://www.lantidiplomatico.it

 

Le rivelazioni del ministro venezuelano Diosdado Cabello hanno gettato luce su un vasto e pericoloso complotto orchestrato dagli Stati Uniti, con il sostegno della Spagna, volto a destabilizzare il Venezuela attraverso atti di terrorismo e sabotaggio. L'operazione, descritta in dettaglio durante una conferenza stampa e successivamente in un'intervista a teleSUR, rivela il coinvolgimento diretto di un militare attivo degli Stati Uniti e di agenti spagnoli, che insieme a gruppi criminali locali pianificavano attacchi su larga scala contro il governo e la popolazione venezuelana.

Secondo Cabello, uno dei principali artefici del piano era Wilbert Joseph Castañeda, un membro dei Navy Seals statunitensi, veterano delle guerre in Iraq e Afghanistan, che era entrato clandestinamente in Venezuela per coordinare una serie di operazioni terroristiche. "Immaginate il livello di questo cittadino di cui la Casa Bianca ha parlato recentemente", ha dichiarato Cabello, sottolineando l'alto profilo del militare coinvolto. Castañeda, entrato in Venezuela più volte tra marzo e luglio, aveva stabilito contatti con politici e criminali locali, tra cui il noto gruppo del Tren de Aragua, per portare a termine il piano.

Nel corso dell'intervista a teleSUR, Cabello ha rivelato che l'operazione non si limitava solo al Venezuela: “Questo piano fa parte di un disegno più ampio, che include attacchi contro servizi essenziali per generare ansia e caos nella popolazione". Inoltre, ha specificato che un altro statunitense, esperto di hacking, è stato arrestato, suggerendo che gli attacchi avrebbero potuto coinvolgere infrastrutture digitali e servizi critici del paese.

Il piano prevedeva anche azioni militari più dirette, come l'occupazione dell'aeroporto di Maiquetía e del Palazzo di Miraflores, supportate da mercenari stranieri. "Questa operazione è diretta dagli Stati Uniti attraverso la CIA", ha denunciato Cabello, aggiungendo che la Spagna avrebbe fornito i mercenari stranieri necessari per eseguire questi attacchi.

La russofobia è l’arma con la quale l’UE si sta suicidando.

Simona Mangiante: “Il livello complessivo del dibattito politico america...

⚠️ ULTIMA ORA: il presidente Trump è stato placcato dai servizi segreti alla quinta buca del suo campo da golf mentre gli venivano sparati dei colpi

 https://t.me/JosefSternInformazioniLibere/29721


 “Nel giro di pochi secondi, i servizi segreti si sono avventati sul presidente e lo hanno coperto. C'erano degli sniper con i treppiedi. Sapevano la direzione in cui erano stati sparati i colpi e avevano gli occhi puntati sul luogo in cui erano stati sparati i colpi.”

I servizi segreti risposero quindi al fuoco contro l'aggressore.

Il sospettato del tentato omicidio di Trump è Ryan Routh, riferisce l'Associated Press citando fonti.

 https://t.me/donbassitalia/24445?single


A giudicare dai suoi social network, sostiene attivamente l'Ucraina. Ha pubblicato le foto del Maidan e ha anche chiesto di “inviare tutte le armi di cui dispongono gli Stati Uniti alla parte ucraina”. Dopo il probabile arresto di Routh, il suo account Facebook, vietato nella Federazione Russa, non è più accessibile.

Il nome del sospettato e le sue motivazioni non sono ancora state rese note ufficialmente.

😊Vincenzo Lorusso (http://t.me/donbassitalia) 👍
Giornalista Lugansk🇷🇺 ( LNR-Russia)
Bannato da 📱 e da 📱

Ecco i volti delle sei spie inglesi dell'Mi6 beccate e smascherate dai russi.

 https://t.me/infodefITALY/19831


 I sei personaggi erano una cellula che aveva come base l'ambasciata britannica a Mosca e si occupavano di "scambi culturali" in vari ambiti, fra cui dirittumanismo e LGBT ma in realtà sobillavano, creavano, organizzavano e finanziavano movimenti di disturbatori come è stato quello, ad esempio, di Sergey Navalny il principale oppositore di Putin con lo 0,5%.
La Russia, pubblicandone volti e nomi, ha distrutto la carriera di questi elementi che non potranno mai più essere utilizzati in quanto noti. Perderanno il lavoro oppure finiranno per sempre dietro una scrivania, sono bruciati.
Espulsi dal suolo russo e il danno d'immagine, economico e di operatività per la UK è enorme.
Formarne altri richiederà anni e soldi.



SIC SEMPER TYRANNIS

domenica 15 settembre 2024

Marocchinate, 80 anni dopo ancora dimenticate le vittime

 https://www.imolaoggi.it/

 

Emiliano Ciotti

Ottanta anni dopo ancora dimenticate le vittime degli stupri di guerra del 1944. L’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate denuncia la “perdita di memoria di autorità ed esponenti politici”

“In questi mesi sono stati giustamente ricordati importanti e tragici fatti avvenuti in Italia e in Europa 80 anni fa: lo sbarco in Normandia, la battaglia di Cassino, varie rappresaglie attuate dalle truppe tedesche, ecc.
Purtroppo le massime autorità dello Stato, del Governo e delle Istituzioni Nazionali, si sono dimenticate di commemorare le donne e gli uomini che subirono violenze da parte delle truppe Alleate.

Il presidente dell’associazione nazionale vittime delle marocchinate, Emiliano Ciotti, denuncia con forza questa situazione che dopo ottanta anni sta diventando scandalosa.

Le violenze generalizzate e incontrollate dei coloniali francesi presero il nome di “marocchinate” e iniziarono con lo sbarco in Sicilia del luglio 1943, proseguirono nel 1944 in Campania, Lazio e Toscana per terminare alle porte di Firenze, quando questi soldati furono ritirati dal fronte italiano per essere utilizzati nello sbarco sulle coste meridionali della Francia.

Draghi, il fossile vivente

 https://ilsimplicissimus2.com

 

Ci sono personaggi che scrivono in anticipo il loro epitaffio, ma difficilmente potremmo vedere un defunto tenere la propria orazione funebre. Eppure talvolta accade e recentemente è successo con Mario Draghi che ha presentato un delirante piano per l’Europa nel quale riassume tutti i suoi dogmi e ribadisce il ruolo di plenipotenziario della finanza nord americana. Soprattutto cerca di mettere rimedio a quella scellerata politica delle sanzioni alla Russia e in generale al mondo non occidentale di cui è stato il maggior fautore e ideatore. Ma di certo non si pente e anzi suggerisce che  il continente europeo si trasformi in una specie di zona permanente di guerra ad uso e consumo di Washington: vuol far ripartire la mitica “competitività” che egli stesso ha ucciso partendo dall’industria bellica grazie a un impulso di 800 miliardi di euro l’anno che naturalmente dovrebbero essere reperiti nelle tasche dei cittadini o magari attraverso oscure speculazioni che comunque si tradurranno in un impoverimento della cittadinanza.

Umberto Pascali: l’Italia o si desta o muore

è finito il divertimento in Ucraina per i ragazzi...

 https://t.me/bordernights/35288


 I Reclutatori militari arrivano in discoteca, Ucraina occidentale.

🇺🇦 CENTINAIA DI MIGLIAIA DI RICHIESTE DI RINUNCIA ALLA CITTADINANZA UCRAINA

 https://t.me/infodefITALY/19823


 ⚫️A suonare (https://t.me/OstashkoNews/152343) l'allarme è il deputato della Verhovna Rada, Mykola Knyazhytsky:

🗣"Abbiamo un disastro. Prima abbiamo avuto numerose lamentele quando agli ucraini non sono stati forniti i servizi consolari. Ora ci sono centinaia di migliaia di richieste di rinuncia alla cittadinanza ucraina".

🔴Il 22 aprile la sospensione dei servizi consolari ai cittadini ucraini di sesso maschile in età di leva che si trovavano all'estero, è stata ordinata da Andrey Sibyga, recentemente nominato Ministro degli Esteri dell'Ucraina.

🔴Il fatto curioso è che solo negli ultimi sei mesi, 400.000 persone hanno lasciato l'Ucraina, mentre almeno 6,7 milioni di cittadini ucraini hanno lasciato il Paese dall'inizio dell'Operazione Militare Speciale.

Landini: «la denuncia di Draghi sull'Europa va accolta».

 https://t.me/DemocraziaSovranaPopolare/1432

 


Questo sarebbe il leader di quello che era il più grande sindacato italiano, la Cgil.
Di Vittorio si gira nella tomba di fronte a questo tradimento. In che baratro ci vogliono trascinare?!

Produci Consuma e Crepa in fretta. Morto sul lavoro in una carpenteria di Darfo Boario. E’ la seconda vittima in poche ore nel Bresciano

Ancora una morte sul lavoro in provincia di Brescia.

Morto sul lavoro in una carpenteria di Darfo Boario. E’ la seconda vittima in poche ore nel Bresciano 

ilfattoquotidiano.it

 Si tratta della seconda vittima in poche ore. In una carpenteria a Darfo Boario, in Valle Camonica, questa mattina è deceduto un uomo di 49 anni, caduto da un’altezza di otto metri. L’uomo, che avrebbe compiuto cinquant’anni lunedì, è deceduto sul colpo nonostante l’intervento di altre persone presenti al momento dell’incidente. Giovedì scorso un operaio di 55 anni era morto travolto da un carico nei capannoni di un’impresa di Torbole Casaglia.

Altro infortunio, sempre nel Bresciano, nella notte tra giovedì e ieri: la custode 61enne di una azienda di Castenedolo è rimasta gravemente ferita perché il cancello della ditta è uscito dai binari e l’ha investita. Stando agli ultimi dati Inail, il 2024 è un anno particolarmente nefasto per le morti sul lavoro. Nei primi sei mesi dell’anno le vittime sono state 469, 19 in più dell’anno prima.

(ANSA).

Inquinamento da Pfas in Veneto, conto da 180 milioni per bonificare i terreni contaminati dalla Miteni. Dubbi su chi pagherà.

Sono trascorsi undici anni da quando venne scoperto il colossale inquinamento della falda del Veneto causato dallo sversamento di sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) utilizzate nello stabilimento Miteni di Trissino, in provincia di Vicenza.

Inquinamento da Pfas in Veneto, conto da 180 milioni per bonificare i terreni contaminati dalla Miteni. Dubbi su chi pagherà

 

VENEZIA –  La bonifica dei terreni e delle acque è però ancora di là da venire e costerà almeno 180 milioni di euro. L’annuncio è stato dato dal procuratore della Repubblica di Vicenza, Lino Giorgio Bruno, durante un’audizione davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari.

Il magistrato ha compiuto una ricostruzione delle inchieste penali e delle attività di messa in sicurezza operativa dell’impianto industriale. È stato archiviato (tra le proteste dei sindacati) il filone che riguarda i danni causati dai Pfas ai lavoratori della Miteni, su richiesta della Procura, per l’impossibilità di provare una correlazione tra le malattie e utilizzo delle sostanze chimiche. È invece ancora in corso il processo in Corte d’Assise per disastro ambientale a carico di una dozzina di manager che si sono succeduti, sotto diverse proprietà, nella gestione dell’azienda. La conclusione è prevista nella primavera 2025.

Innocente a sua insaputa.

Quando in Italia vigeva il Codice penale, chi voleva dimostrare la sua innocenza puntava all’assoluzione.

 

(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano)

Ora invece patteggia, poi si fa intervistare da giornalisti compiacenti (quasi tutti, se è un politico non 5Stelle), dice che concordare una “pena detentiva” significa essere innocenti e quelli ci credono. Ci è appena riuscito Giovanni Toti, agevolato dal fatto che per quattro mesi stuoli di scudi umani hanno spacciato lui per un martire e le sue tangenti per atti dovuti in quanto regolarmente fatturate. Come se uno che assolda un killer per ammazzare qualcuno, al posto dell’alibi, estraesse la ricevuta. Il giorno dell’arresto, Sallusti giurò sull’“onestà di Toti”, certo che “il tempo sarà galantuomo”; poi il suo Giornale denunciò la “giustizia medievale”, i “giudici ricattatori” che “sovvertono il voto” e chiese che “la politica possa spiare la magistratura”. Ora, poveretto, titola: “Toti esce dal processo” (nel senso che la pena se la dà lui da solo) e commenta: “Lo ammette anche la Procura: Toti non ha mai intascato personalmente un solo euro” (no: la Procura dice l’opposto, e ora pure Toti), a parte un “modesto patteggiamento sull’ipotesi di ‘corruzione impropria’, specie di reato che riguarda atti legittimi nella forma ma per l’accusa dubbi nella sostanza” (nessuna specie di reato: è quando il pubblico ufficiale si vende gli atti del suo ufficio in cambio di tangenti). 

Insomma “Toti e la Procura fanno pari e patta” (no: ammesso che sia un derby, Procura batte Toti 25 mesi a zero).

La legge del più forte.

Il Brasile brucia, e sta bruciando da mesi. Decine di migliaia di incendi che una siccità catastrofica favorisce, e la mano dell’uomo (o meglio, di pochi e specifici uomini) alimenta.

 

(Michele Serra – repubblica.it)

Milioni di ettari di foresta e di zone umide (il Pantanal è la più vasta del mondo) sono una distesa di cenere. Su quelle ceneri sorgeranno nuove piantagioni di soia transgenica per alimentare quella mostuosità che sono gli allevamenti intensivi. Al posto di migliaia di specie vegetali e animali, al posto di tutto quanto la natura ha creato in milioni di anni, una sola specie nata in laboratorio. Morta la pluralità della vita, vive solo l’Uno. E l’Uno è il profitto, che ha lo sguardo corto ma le mani leste.

Elena Basile. Kamala, Draghi&C.: i dem tifano guerra e povertà.

Kamala Harris ha segnato vari punti contro Donald Trump nel dibattito sull’Abc. Non che ci volesse uno sforzo intellettuale notevole per contrastare il tycoon e le sue sciocchezze. Bastava ridere di lui e fare battute. 


(Elena Basile – ilfattoquotidiano.it)

La stampa è soddisfatta, la Meloni anche. Si era esposta offrendo la testa bionda al bacio del presidente Joe Biden che ha mostrato all’audience mondiale il suo declino mentale. Sono felici i moderati di destra, ma soprattutto i progressisti del Pd. Veltroni e Renzi improvvisano un balletto, stretti l’uno all’altro.

Massimo Fini, alla festa del Fatto, ha invitato pubblicamente Marco Travaglio ad abbandonare ogni tanto la satira con editoriali più “seri”. Ma a me sembra che, data la realtà surreale dei nostri giorni, l’unica possibile traduzione per i lettori debba necessariamente essere cabarettistica. Come si può prendere sul serio la politica quando viene trattata come una partita di ping pong? L’Europa istituzionale e mainstream esulta al pensiero che una scadente vicepresidente, rimessa a nuovo dal botox, ridanciana e fotogenica, prenda il potere a Washington, promettendo di continuare la strategia fallimentare del suo predecessore in Ucraina e in Medio Oriente. L’escalation a Kiev deve continuare, bisogna colpire la Russia in profondità, far soffrire le popolazioni come soffrono gli ucraini nella speranza che il tiranno cada. Il mondo delle favole macabre in bianco e nero della Harris trionfa. A nulla vale spiegare che da un anno e mezzo questa postura occidentale produce solo escalation e vittorie russe, lutti in Ucraina (molti più che a Mosca) e ha avvicinato le lancette dell’orologio dell’apocalisse alla mezzanotte.

Sono nella base militare aerea russa di Perm’.

I paesi BRICS stanno sviluppando una nuova valuta digitale sostenuta dall’oro.

 https://t.me/c/1895007072/52423


 I paesi BRICS stanno sviluppando una nuova valuta digitale sostenuta dall’oro. In questo contesto, American Thinker prevede la fine dell’egemonia del dollaro.

Secondo i giornalisti, la Russia ha aumentato gli acquisti di oro da 1,12 miliardi di rubli al giorno a 8,2 miliardi. La Federazione Russa e la Cina stavano cercando un modo per continuare a commerciare senza fare affidamento sul sistema bancario occidentale o sul dollaro. Sono stati in grado di utilizzare l’oro per eludere le sanzioni.

L'inflazione è cresciuta del 94,8%.

 https://t.me/LoSquilloDiGilbertoTrombetta/3869


 Da quando è salito al Governo Milei (dicembre 2023), la popolazione in condizioni di povertà è passata dal 41,7% al 52%, gli indigenti dall'11,9% al 17,9%. L'inflazione è cresciuta del 94,8%. Un capolavoro.

Regno Unito. I nuovi eroi.

 https://t.me/ArsenaleKappa/13187






 

L’Ucraina ha finito i soldi, ma non vuole finire la guerra.

L’Ucraina contro il Cristianesimo.

Le ore più buie - Le offensive russe procedono bene

sabato 14 settembre 2024

Il Quantum Financial System arriva alle Banche Centrali - Gabriele Sannino

I mezzi militari per Zelenskij a spese dei cittadini italiani.

I russi hanno sfondato la linea occidentale ucraina a Kursk.

➡️-L'ivermectina è spesso riconosciuta – seconda solo alla penicillina – come quella che ha il maggiore impatto sulla salute umana.

 https://t.me/JosefSternInformazioniLibere/29693


 La sua scoperta valse addirittura il premio Nobel.

Ma i propagandisti, come Rachel Maddow, ti hanno detto che era un "pericoloso vermifugo per cavalli".

Bene, ora stiamo scoprendo che l'ivermectina ha notevoli proprietà antitumorali.

Il rinomato cardiologo Dr. Peter McCullough ha detto a Brannon Howse: "Ci sono ora diversi documenti che dimostrano modelli preclinici che l'ivermectina ha proprietà antitumorali".

Ha aggiunto che la curcumina, un composto attivo presente nella curcuma, ha anche proprietà antitumorali.

Il potenziale dell'ivermectina come farmaco antitumorale viene ora preso sul serio, poiché il Burzynski Center in Texas e il Brio-Medical Center in Arizona stanno utilizzando l'ivermectina "in formato protocollo", ha rivelato il dott. McCullough.

Il Draghetto dove lo metto

Ma non mi dire: l’11 settembre, data particolarmente consona alle disgrazie, Mario Draghi (sempre sia lodato) ha incontrato Marina Berlusconi e Gianni Letta.


(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano)

Due giorni prima aveva presentato la nuova Agenda in pelle umana, subito cestinata dalla von Sturmtruppen e dal governo tedesco tranne che per la parte peggiore: quella della terza guerra mondiale. 
Che ci faceva l’ex direttore generale del Tesoro, vice-chairman di Goldman Sachs, governatore di Bankitalia e della Bce, premier e aspirante trombato al Quirinale con la figlia e il lobbista dell’amico B.? 
Un portavoce della rampolla parla di “incontro di cortesia già pianificato da tempo, oltre che un’occasione di conoscenza reciproca… nella prassi consolidata di incontri a vari livelli che la Presidente svolge in qualità di imprenditore”, cioè di presidente Fininvest e Mondadori. 
Avranno certamente parlato del futuro dell’editoria libraria e televisiva, o magari della pubblicazione del suo agile e avvincente Il futuro della competitività europea, 394 pagine che si leggono come un romanzo (horror). 
Non certo di politica: i figli di B. sono notoriamente disinteressati all’articolo, anche se tutti pensano che facciano capoluogo, sennò ci sarebbe un conflitto d’interessi; e Draghi è proverbialmente alieno da mire e pensieri sì prosaici. 
Capita però, di tanto in tanto, che per puro caso venga colto col sorcio in bocca.