lunedì 30 settembre 2024

Inneggiare all'omicidio di Nasrallah e celebrare le azioni di Netanyahu sono due crimini.


 

Allarmi siam fascisti

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In futuro nessuno potrà dire “non sapevo”, “non credevo”, “non me ne sono accorto” e insomma una qualsiasi delle frasi che esprimono la cattiva coscienza, la pigrizia intellettuale, la paura di ribaltare concezioni abbarbicate come un mollusco alle rocce. Che il globalismo sia la nuova forma di fascismo non solo è evidente a chi non russa nei labili sogni dogmatici del declino, ma viene apertamente affermato da molti protagonisti di questo assalto alla libertà. La loro tracotanza fa il paio con la loro stupidità etica e storica. Per esempio John Kerry, ex segretario di stato di Obama, figura eminente dei democratici e ultimamente divenuto “climatologo” politico, ha sostenuto che il Primo emendamento della Costituzione Usa “rappresenta un ostacolo importante nella capacità di estirpare la disinformazione. Ciò di cui abbiamo bisogno è vincere… il diritto di governare, sperando di ottenere abbastanza voti da essere liberi di poter attuare il cambiamento”.

Andrea Lucidi: Forum Eurasia Global

Riassunto complessivo del conflitto ucraino.

Grazie al cazzo, perché non dovrebbe farlo un "operatore di mercato" ma lo Stato!

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 "nessun altro operatore di mercato sarebbe disposto a farsi carico del servizio alle condizioni attuali."

"Ucraina, ultimo atto"

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 A quanto pare i media occidentali appena adesso iniziano ad aprire gli occhi. In questo caso l'italiano Panorama calcola che un milione di persone sono state uccise, ferite o disperse in Ucraina. Centinaia di migliaia di soldati ucraini hanno disperatamente disertato. E Zelensky e il suo entourage militare, invece di una via d'uscita, "stanno chiedendo un'escalation finale".

Il ringhio del bassotto: è l'impero che fa la lotta di classe (con Fulvio Grimaldi)

fulviogrimaldi.blogspot.com

La mazzata è terribile. Sia per l’ Asse della Resistenza che si vede decapitata e privata della direzione della sua principale forza di combattimento; ma sia anche per il tumore sionista. Gli azzeccagarbugli che si divertivano a definire il male maggiore, il male minore, il bene e il male, si ritrovano seppelliti da un mostro terrorista, questo sì epitome del male che cova nei recessi oscuri dei disumani, che ha superato ogni forma di abominio in precedenza praticato. Qui si tratta di malvagità, nequizie, scelleratezze, compiute effettivamente. Non a costruzioni della propaganda, o della Storia manipolata e adulterata.

In questa trasmissione ci siamo occupati di due concetti, destra e sinistra che, fin dai tempi di Giorgio Gaber (uno acuto, ma anche un tantino qualunquista) andavano precipitando verso l’agonia di senso. Agonia che, con l’ormai sistematica inversione dei rispettivi significati, è oggi giunta alla fase finale.

Ecco, dunque, Israele, entità celebrata su vasta scala come presidio di democrazia in una regione formicolante di dittatori e integralismi.

La guerra cognitiva in Occidente.

In Occidente la censura è diventata un metodo di altri tempi per governare. La Nato sta conducendo una guerra cognitiva: non combatte idee e ragionamenti, ma agisce per compromettere la facoltà delle persone di tener conto della forma mentis di altre culture. Questa guerra ha dapprima portato alla messa al bando dei media russi, RT, Sputnik e così via; poi a pressioni molto forti su opinion leader come Scott Ritter e Jürgen Eslässer, che non vedono i russi come nemici perché sono in grado di capirli.

Rossia Segodnia è il gruppo radiotelevisivo pubblico russo per l’estero. Produce sei canali televisivi (RT Group), agenzie di stampa (Sputnik, RIA-Novosti), siti internet (Voice of Europe). Attualmente è amministrativamente messo al bando in tutta l’Unione europea; presto lo sarà anche negli Stati Uniti.

voltairenet.org Thierry Meyssan

La vulgata occidentale sul conflitto tra anglosassoni e Russia non tollera contraddizioni. Molti personaggi o società che riportavano punti di vista difformi sono stati oggetto di repressione arbitraria.

Tutto è iniziato in Francia, durante la campagna elettorale per le elezioni presidenziali di maggio 2017. Due media russi, RT e Sputnik, diffondono file hackerati dell’équipe del candidato Emmanuel Macron e le affermazioni di un deputato su un suo presunto conto off-shore alle Bahamas. Macron denuncia Twitter (ora X), senza indicare l’autore del reato; i media russi coinvolti annunciano a loro volta di voler denunciare Macron per diffamazione (ma durante il mandato il presidente non può essere processato). Nulla si muove fino a quando, un mese dopo, a Versailles, il neo-presidente Macron tiene una conferenza stampa con l’omologo russo, Vladimir Putin, durante la quale definisce i media russi «organi d’influenza [che hanno] ripetutamente prodotto falsità sulla mia persona e sulla mia campagna (…) Russia Today e Sputnik non si sono comportati come organi di stampa e giornalisti, ma si sono comportati come organi di influenza, di propaganda, propaganda menzognera, né più né meno».

La viltà dell’Occidente davanti al genocidio.

Penso spesso al rapporto tra il genocidio dei palestinesi e la nostra responsabilità, di noi occidentali. 

Immagine: Barbara Kruger, “Untitled (Your comfort is my silence)”, 1981.


Mi sembra di cogliere una certa relazione dialettica tra le colpe di Israele – e degli Stati Uniti suoi alleati – con l’indifferenza e l’ipocrisia, atteggiamenti tipici di gran parte della popolazione e della politica occidentale; d’altra parte, ciò che si manifesta con tanta crudeltà non potrebbe manifestarsi senza il nostro disinteresse o la nostra complicità.

Ho smesso di preoccuparmi di informare sulla natura criminale della prassi israeliana; mi sono persuaso dell’inutilità di qualsiasi precisazione: i dati dello sterminio e delle politiche genocidarie di Israele sono facilmente recuperabili, e davvero non serve insistere. 
Rispetto all’enormità di ciò che accade, solo una canaglia può negare i crimini di guerra e contro l’umanità che sta compiendo l’esercito israeliano. 
 
La questione per me più urgente, quasi un’ossessione, è quella della viltà occidentale. 
Si direbbe che l’unico senso dei “valori” occidentali sia ormai diventato quello di contribuire all’orrore, di consolidare lo sterminio, di perfezionare l’ostinazione omicida del peggiore stato colonialista oggi esistente.

29 settembre. Strage di Marzabotto, l’ordine di Kesselring: radere al suolo tutto. Una disumanizzazione che parla all’oggi.

Il 29 settembre 2024 ricorre l’ottantesimo anniversario della strage di Marzabotto costato la vita a 770 persone fra queste: 115 bambini, 102 bambine, 25 ragazzi, 32 ragazze e 132 anziani fra uomini e donne. 

Strage di Marzabotto, l’ordine di Kesselring: radere al suolo tutto. Una disumanizzazione che parla all’oggi

E’ l’atto più sanguinoso compiuto dai nazisti in Europa occidentale, parte di una politica di occupazione condotta contro i civili, quasi sempre a prescindere da attacchi compiuti dal movimento di Resistenza.  
Si tratta di una dinamica di aggressione contro gli inermi che si è dispiegata in oltre 5.000 episodi lungo la Penisola, come attestano le ricerche guidate dalla Commissione storica congiunta italiana e tedesca, i cui risultati sono consultabili in rete nell’Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia. Ovunque abbiano messo piede le armate naziste hanno lasciato dietro di loro migliaia di fucilazioni di massa e stermini di civili. Questa era la loro guerra.

La strage, indicata a Marzabotto, include un territorio più ampio con altri due comuni dell’Appenino bolognese – Grizzana e Monzuno – ed è eseguita dal 16° battaglione esplorante corazzato delle SS al comando del maggiore Walter Reder già macchiatosi tra il 24 e il 27 agosto dell’eccidio di Vinca, nella provincia di Massa Carrara, costato la vita a 162 persone. Come a Vinca, anche nell’area di Marzabotto la strage dura più giorni, fino al 5 ottobre.

Da Prezzolini a Meloni: l’invenzione della nazione.

Con toni spavaldi si torna a parlare di nazioni come comunità di destino. Ma che cos’è esattamente che dovremmo celebrare quando ricordiamo i fautori del nazionalismo? Che senso hanno queste operazioni di uso e abuso del passato?

 

(Michela Ponzani – editorialedomani.it)

«L’Italia ci pareva un paese provinciale, piccolo, meschino poco tendente alla potenza. E invece la guerra fu un momento dell’Italia. Vi assicuro che era bellissimo». Correva l’anno 1968 quando Giuseppe Prezzolini scriveva con rammarico quanto esaltante fosse stato per la sua generazione l’essere stati sedotti dal mito rigenerativo del sangue nelle trincee.

Nazionalista convinto, tra i più accaniti sostenitori delle piazze interventiste del 1915, il fondatore della Voce aveva fortemente creduto nella guerra come «sola igiene del mondo», per poi cedere al culto di una giovinezza fin troppo spavalda nell’uso della violenza squadrista, mito immortale di una rivoluzione fascista, che alla resa dei conti era stata soltanto un’abile messa in scena.

Persino negli anni da direttore alla Casa italiana della Columbia University, non aveva esitato a diffondere un’immagine positiva della patria del duce. Ma il suo Giornalino non aveva infiammato molto i cuori degli studenti americani, fin troppo distanti dalle sorti dell’Italia di regime.

Daniele Raineri. Una soffiata, poi 80 bombe: così ha colpito lo Squadrone 69 che ha ucciso Nasrallah.

I retroscena dell’operazione che ha permesso al battaglione d’élite di uccidere il leader di Hezbollah. È lo stesso reparto che si era ribellato a Netanyahu contro la riforma della giustizia.

 Una soffiata, poi 80 bombe: così ha colpito lo Squadrone 69 che ha ucciso Nasrallah

(Daniele Raineri – repubblica.it)

L’intelligence di Israele conosceva la posizione di Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah ucciso venerdì, da molti mesi e questo è un ulteriore segno rivelatore — se ce ne fosse ancora bisogno — di quanto la sicurezza interna del gruppo libanese sia ormai molto compromessa. Non era ancora arrivata, però, la decisione politica di ucciderlo. Il governo Netanyahu l’ha presa mercoledì per due motivi. Il primo è che il momento è stato considerato giusto, perché dopo mesi di confronto a bassa intensità Israele ha cominciato una campagna massiccia per sradicare il più possibile Hezbollah dal confine Nord.


 

Per quasi un anno non c’è stata urgenza, poi la situazione è stata rivalutata: intollerabile. Il secondo motivo è che Nasrallah nel giro di pochi giorni avrebbe cambiato nascondiglio — e questo ci dice che Israele o riesce a intercettare le comunicazioni del Partito di Dio oppure ha alcune talpe all’interno dell’organizzazione, perché non ci sono altre spiegazioni per giustificare la qualità delle informazioni a sua disposizione.

La logica delle guerre uccide lo Stato di diritto.

Noi europei occidentali vi assistiamo, forti di crederci al riparo delle catastrofi globali.

Karachi, Pakistan

(Massimo Cacciari – lastampa.it)

Ciò che più stupisce – o forse dovremmo dire atterrisce – nel modo in cui da ogni parte politica o quasi vengono seguite e commentate le tragedie di questo decisivo momento della nostra storia, quelle medio-orientali in particolare, è l’assoluta dimenticanza in cui sono precipitati principi, idee, simboli che, fino a un non remoto passato, avevano cercato di mantenere viva la speranza di poter giungere a un accordo, se non a una pace, nonostante la violenza del conflitto. Vi erano voci, sia israeliane che islamiche che europee, le quali facevano memoria della triplice preghiera di Abramo, per gli incirconcisi, per Isacco e per Ismaele, voci che non si arrendevano allo “scontro di civiltà” e ricordavano gli innumeri episodi che testimoniano come non solo la contrapposizione, ma anche la complementarietà abbiano caratterizzato nei secoli i loro rapporti. Non è un destino ineluttabile che il bellum civile tra i popoli che incarnano i grandi monoteismi abramitici debbano assumere l’aspetto della guerra assoluta, della guerra che non può finire se non con l’annullamento del nemico.

27 settembre 2024 - Francesca Albanese, Elena Basile: "La causa palestinese e il sionismo"

Malgradotutto
27 settembre 2024 Francesca Albanese, Elena Basile: "La causa palestinese e il sionismo".

Elena Basile: "Capisco l’indignazione per quello che sta avvenendo a Gaza. La politica non deve abbandonare la Palestina" Seconda giornata della rassegna culturale “Resistenzə”, l’evento organizzato da Our Voice al Cre.Zi. Plus, presso i Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, che continuerà fino a domenica 29 settembre. 

Al centro del dibattito che si è svolto nella giornata di ieri: “La causa palestinese e il sionismo”, con la discussione di problemi e possibili soluzioni per affrontare un genocidio di cui si parla troppo poco. Finora, oltre 41 mila persone, tra uomini, donne e bambini, sono morti a causa dell'offensiva israeliana su Gaza, iniziata dopo l'attacco del 7 ottobre 2023. 

Servire la patria nei campi😳

Tutti i guai dell’industria bellica polacca.

CANAPA: dall’uso quotidiano al proibizionismo - con @MatteoGracisOfficial

Israele scommette sui fanatici religiosi.

L’Occidente è dalla parte sbagliata della Storia | Elena Basile

Il partito contro le sanzioni alla Russia vince le elezioni in Austria.

 https://t.me/terzaroma/9710


 ▪️Secondo i primi exit poll delle elezioni austriache, il Partito della Libertà (FPÖ), di destra e contrario alla guerra e alle sanzioni alla Russia è il primo partito con il 29,1% dei voti, un gran balzo  rispetto al 16,2% ottenuto nel 2019.

▪️Il Partito Popolare (ÖVP), attualmente al governo, subisce una netta flessione, passando dal 37,5% al 26,2%. In calo anche il Partito Socialdemocratico (SPÖ), che raccoglie il 20,4% dei consensi, leggermente sotto il risultato del 2019 (21,2%).

▪️I Verdi calano di 5 punti percentuale e sono all'8,6%,  mentre i liberali di NEOS crescono lievemente, raggiungendo l'8,8% (8,1% nel 2019).

▪️Herbert Kickl, a capo del Freiheitliche Partei Österreich (FPÖ) dal 2021, aspira a diventare cancelliere. I suoi cavalli di battaglia sono la sospensione del diritto d'asilo e la revoca delle sanzioni contro la Russia.

ISRAELE ATTACCA ANCHE LO YEMEN

 https://t.me/JosefSternInformazioniLibere/29949


 L’IDF bombarda lo Yemen, Israele entra in guerra contro l’intera regione

Aerei da guerra israeliani hanno colpito la città di Hodeidah , e il suo porto strategico, con un totale di 8 raid aerei

Quattro paesi – Palestina, Libano, Siria e ora Yemen – sono stati tutti presi di mira dallo Stato ebraico nelle ultime 24 ore.

Questa mattina, gli Houthi ha colpito l'aeroporto israeliano Ben Gurion con un missile balistico.

➡️➡️ Israele assassina il leader di Hamas Ismaël Haniyeh nella sua casa a Teheran... Lo Stato ebraico colpisce silenziosamente le capitali dei suoi vicini

domenica 29 settembre 2024

Il fanatismo ha casa in Occidente

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A me hanno sempre fatto ridere quelle schede prodotte dai servizi segreti occidentali nelle quali si spiega che il tal terrorista, ovviamente e molto opportunamente morto perché non potesse parlare, si era radicalizzato in un certo periodo e in un determinato contesto. In realtà questo “salto quantico”, ammesso che quei report golosamente diffusi dai media mainstream avessero un qualche senso, era del tutto naturale, semplicemente perché essi vivevano in un contesto occidentale ormai fanatizzato. Ovviamente nessuno di noi se ne accorge così come un essere bidimensionale non potrebbe mai concepire la terra rotonda, eppure non appena esercitiamo un po’ di pensiero laterale ce ne accorgiamo facilmente e cominciamo a guardare con un po’ di “pietas” quelli che si bevono qualunque cosa venga loro detta.

Per esempio proprio ieri un ufficiale israeliano ha dichiarato alla Nbc che è stato deciso di uccidere Nasrallah perché non ha accettato di abbandonare i palestinesi al loro destino di annientamento voluto da Tel Aviv. Tuttavia quest’uomo etichettato come “terrorista” è morto perché si è rifiutato di rinnegare ciò che tutte le risoluzioni Onu e l’immensa maggioranza della comunità internazionale hanno chiesto incessantemente, ovvero il ritiro di Israele da Gaza. Ma la nostra informazione non cessa di esaltare questo assassinio perché Nasrallah non è stato ucciso in quanto terrorista cattivo, ma semplicemente perché si opponeva al terrorismo sionista. E questo è un peccato mortale per il nostro mainstream e per coloro che lo seguono come i topi dietro il flauto magico.

Umberto Pascali: vita breve per la NATO?

Vi presento “Espanola”, un reparto militare di ultras russi.

La spaccatura tra Zelenskij e Budanov.

Una delle peggiori tragedie della seconda guerra mondiale è il massacro di Babi Yar.

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 83 anni fa, nazisti e nazionalisti ucraini uccisero più di 33.000 persone, civili innocenti, in due giorni.

L'ultimo testimone vivente di quel massacro è Mikhail Sidko.

All'epoca aveva cinque anni, ma ricorda ancora l'immagine orribile. Davanti ai suoi occhi, i nazisti uccisero sua madre, la sorella di tre anni e il fratellino di sei mesi.

I ricordi di Mikhail compaiono in un estratto del documentario
"Operazione Ucraina:l'ombra oscura di Bandera".

😊Vincenzo Lorusso (http://t.me/donbassitalia) 👍
Giornalista Lugansk🇷🇺 ( LNR-Russia)
Bannato da 📱 e da 📱

🇦🇷📈 FINANCIAL TIMES: IL TASSO DI POVERTÀ IN ARGENTINA SUPERA IL 50% SOTTO JAVIER MILEI

 https://t.me/occhisulmondo/3298


 Il tasso di povertà dell'Argentina è salito al 52,9% grazie al programma di austerità del suo governo, in un segnale di allarme per il presidente libertario Javier Milei, mentre la sua popolarità inizia a vacillare. Il tasso, pubblicato giovedì dall'agenzia nazionale di statistica, è il peggiore degli ultimi vent'anni e supera di 11,2 punti percentuali quello della seconda metà del 2023, quando si attestava al 41,7%, il che significa che 3,4 milioni di argentini sono caduti in povertà quest'anno.

Milei, insediatosi a dicembre, ha tagliato la spesa pubblica nel tentativo di ridurre l'inflazione annuale che ha raggiunto un picco vicino al 300% ad aprile. L'aumento dei prezzi ha eroso il potere d'acquisto di lavoratori e pensionati.
-FT (https://www.ft.com/content/ccaeb4f5-6818-4aec-8112-cbf3639ad557)

Il governo polacco strumentalizza Auschwitz.

Passione di Ugledar.

sabato 28 settembre 2024

27 settembre 2024 - Carlo Savenago intervista Armando Savini e Lamberto ...

23 settembre 2024 - Expedition - Nicole Ciccolo intervista Corrado Malan...

Rifiutiamo la guerra illegale della Ue

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Se Zelensky ha per ora fallito nella sua missione di far scoppiare un conflitto mondiale, ci pensa Netanyahu a dare speranza ai guerrafondai con i suoi bombardamenti sul Libano e il suo vano tentativo di indebolire gli avversari uccidendone i capi e non rendendosi conto che questo è del tutto inutile, visto che i capi possono cambiare, ma cresce sempre di più la resistenza contro Israele. Tuttavia è ormai chiaro a chiunque abbia ancora un po’ di cervello e di autonomia rispetto alla sagra di un’informazione bugiarda per vocazione che rischiamo concretamente un conflitto mondiale la cui vittima sacrificale sarà proprio l’Europa, con un posto di prima fila, assieme alla Germania, assegnato all’Italia che ha truppe di occupazione americane in ogni dove.

Andrea Zhok: "Israele vincerà tutte le battaglie e perderà la guerra"

 https://www.lantidiplomatico.it/

 

di Andrea Zhok*

 

L'evoluzione dell'attacco israeliano al Libano mi sembra descriva una situazione non inaspettata, ma forse più netta di quanto poteva essere preventivato.

Israele sta dimostrando due cose: 1) di essere militarmente molto più forte di ogni altro avversario nell'area, esibendo una superiorità tecnologica assoluta; 2) di non riconoscere alcun limite morale all'esercizio della violenza e del proprio potere.

Sul primo punto, sembra che Israele abbia distrutto in partenza, il primo giorno, la capacità di comunicazione interna di Hezbollah, e nella guerra odierna il coordinamento attraverso un'efficace comunicazione è importante quanto i missili. La contraerea di Hezbollah sembra inesistente e Israele ha dunque il completo dominio dei cieli. L'intelligence israeliana ha evidentemente infiltrato da tempo ad ogni livello il Libano e questo ha permesso l'individuazione di sedi militari, depositi d'armi, ecc.

Pepe Escobar - Il crollo finale dell'ONU

 https://www.lantidiplomatico.it

 

di Pepe Escobar*

 

"IL CROLLO FINALE DELL'ONU"


Lasciatelo assorbire - lentamente (non è ancora stato recepito).

Un irredimibile criminale di guerra e genocida psicopatico, che ha violato decine di risoluzioni dell'ONU e rischia un mandato d'arresto da parte della Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) - dichiaratamente ambigua - si reca all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York e ordina, DALL'INTERNO DELL'EDIFICIO, un altro crimine di guerra: spazzare via un intero isolato nel sud di Beirut con bombe americane. 

Mentre si rivolgeva all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, oltre la metà dei delegati ha inscenato un'uscita di massa. La sala era di fatto quasi vuota di veri diplomatici. Al pubblico rimanente è stata presentata l'ennesima esibizione di “mappe” infantili e prive di quoziente intellettivo con i “benedetti” - Arabia Saudita, Sudan, Egitto, Giordania, Emirati Arabi Uniti - e i “maledetti” - Iraq, Iran, Siria, Libano, Yemen.

L'ONU tenta il colpo di stato sulle nazioni - Gabriele Sannino Stefano Re

L’autunno non ferma l’avanzata russa.

aggressore e aggredito

 ✒️ ho visto i TG, ho letto i giornali online, ma non ho capito se in Libano c'è un aggressore e un aggredito.

Un nuovo potentissimo bombardamento russo scuote il regime di Kiev.

L’autunno non ferma l’avanzata russa.

Domanda del giorno:

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 Ma armi al Libano per difendersi dall’attacco militare contro uno Stato sovrano non le mandiamo?

Di Vladimiro Giacché

Da Ustica a Gaza: una lunga scia di sangue - Lamberto Rimondini Armando ...

Netanyahu contestato all’Onu: quando inizia a parlare diverse delegazioni vanno via – Video

 https://www.fattieavvenimenti.it

 

Il video mostra il momento in cui le delegazioni di diversi Paesi abbandonano la sala dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite non appena il primo ministro israeliano Netanyahu inizia il suo intervento

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Una protesta iniziata con diverse delegazioni che non appena Netanyahu ha iniziato a parlare si sono alzati e sono andati via e alla fine del suo discorso in Aula ad applaudirlo è rimasta praticamente solo la sua delegazione.

📢"Non possiamo essere contro la Russia. Siamo lo stesso popolo"

 https://t.me/tutti_i_fatti/43402


 👀Così qualche anno fa si esprimeva il presidente ucraino Volodymyr #Zelensky, prima di diventare un accanito antirusso costantemente alla ricerca di denaro e armi in giro per il mondo.

Trump ha umiliato Zelenskij.

❗️10 edifici residenziali sono stati completamente distrutti dopo l'attacco israeliano a Beirut, - media.

 https://t.me/c/1895007072/53687


 Allo stesso tempo, il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah è vivo e in un bunker, riferisce il difensore dell'OSINT USA.

La 68ma brigata Jäger ucraina è in una situazione catastrofica a Pokrovsk.

🇩🇪 DOPO L'INDUSTRIA, ANCHE L'AGRICOLTURA TEDESCA È SOTTO ATTACCO A CAUSA DELL'UCRAINA— Bild

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 🔴Il prezzo del grano in Germania è sceso a 160 euro la tonnellata. Gli agricoltori tedeschi sono sull'orlo della rovina, afferma (https://www.bild.de/news/inland/billig-weizen-aus-der-ukraine-ruiniert-unsere-getreide-bauern-66eac1a23694503ff1e85bec) la Bild tedesca.

🗣“Offriamo grano che produciamo secondo i più alti standard tedeschi. Allo stesso tempo, il grano viene importato nel Paese dall'Ucraina, che non ha l'obbligo di dimostrare l'uso di prodotti fitosanitari o la quantità di fertilizzante. Per non parlare del pericolo di contaminazione del grano a causa di azioni militari", la Bild cita la dichiarazione di un agricoltore tedesco.

🔴Avendo perso il canale marittimo per l'esportazione del grano attraverso il Mar Nero, l'Ucraina ha inondato di grano il mercato tedesco. Si presumeva che sarebbe stato esportato ulteriormente, ma i mulini e i mangimifici tedeschi acquistano grano a prezzi stracciati.

⚫️Allo stesso tempo non diminuiscono i prezzi del pane e dei prodotti da forno. Tutti i profitti finiscono nei conti delle aziende alimentari, mentre panettieri e agricoltori soffrono.

venerdì 27 settembre 2024

Mauro Armanino. Dov’è il dolore, là il suolo è sacro.

Per il dolore è come per l’ingiustizia. Non ci si dovrebbe mai abituare alla loro pervasiva presenza. Molto spesso il dolore è una conseguenza dell’ingiustizia. 


Entrambi sono a loro modo una rivelazione. Il dolore è una delle risposte, quella forse più immediata e drammatica, alla separazione tra la realtà e l’anelito alla pienezza di vita.

Rivela un disagio, spesso incomunicabile, con se stessi, gli altri e il mondo. L’ingiustizia si esprime come un tradimento perpetrato alla persona che viene privata del primo e fondamentale diritto che è il riconoscimento della sua inalienabile dignità umana.

Dov’è il dolore, là il suolo è sacro’, scrisse il drammaturgo e poeta di origine irlandese Oscar Wilde. Il Sahel è dunque un luogo sacro e come tale andrebbe accolto e rispettato. Il suolo di cui parla il poeta non è solo quello geologico o geopolitico.

Vietato parlare di Palestina e Israele: l’università di Siena censura la conferenza

Il 7 ottobre è vietato parlare di Palestina e Israele all’Università di Siena. 


contropiano.org

Questo è il messaggio chiaro del Senato Accademico che ha revocato l’autorizzazione per lo svolgimento di una conferenza prevista per quella data, con ospiti internazionali illustri come Ilan Pappé, storico israeliano di fama internazionale, Francesca Albanese, Relatrice speciale ONU per il territorio palestinese occupato, Karem Rohana, attivista italo palestinese e Giuseppe Flavio Pagano, divulgatore di geopolitica.

Nonostante il nostro pieno rispetto di tutte le procedure, il 17 settembre durante la seduta del Senato Accademico, tre docenti – Gerardo Nicolosi, Mario Perini e Cristina Capineri, rispettivamente direttori dei dipartimenti di Scienze Politiche, Giurisprudenza e Scienze Sociali, Politiche e Cognitive – hanno presentato un’interrogazione per ostacolare il nostro evento. Senza avviso o possibilità di appello, ci è stata comunicata la revoca dell’autorizzazione.

L’Occidente è dalla parte sbagliata della Storia | Elena Basile.

Pochi giorni dopo lo scatenamento dell’operazione che ha portato all’esplosione di migliaia di cercapersone, walkie-talkie ed apparecchiature elettroniche di vario genere in possesso di altrettanti cittadini libanesi, Israele ha attaccato pesantemente il Libano prendendo di mira quartieri residenziali, infrastrutture e i vertici sia civili che militari di Hezbollah. A sua volta, il Partito di Dio ha risposto con il lancio di un nugolo di missili in territorio israeliano, in attesa che l’Israeli Defense Force lanci l’invasione di terra, denominata “Frecce del Nord”. In appena un giorno, circa 500 libanesi sono morti per effetto dei bombardamenti israeliani, a fronte delle circa 1.200 vittime mietute nel conflitto del 2006, protrattosi per poco meno di un mese. Le immagini provenienti dal Libano meridionale mostrano file chilometriche di cittadini intenti ad abbandonare le proprie abitazioni per trovare rifugio più a nord. Ibraham Amine, direttore del quotidiano «al-Akhbar» dotato di solide entrature presso la struttura di comando di Hezbollah, scrive che «non si può più parlare di insediamenti e soluzioni. In un solo minuto, il nemico è riuscito a sferrare i suoi colpi più duri al corpo della Resistenza […]. Il nemico ha confermato che non intende rispettare le regole di ingaggio. Si sono aperte le porte di una guerra senza limiti e senza confini […]. Il nemico israeliano non farà alcuna distinzione tra un combattente che opera al fronte e un individuo che lavora in un ufficio lontano». Dal 7 ottobre 2023, sia Israele che Hezbollah hanno evitato di scatenare una grave escalation attraverso l’osservanza di regole di ingaggio non scritte, come quella che impone di non prendere di mira i civili. Ma ora la situazione è mutata radicalmente. Nel suo primo discorso da quando gli ordigni sono stati fatti esplodere, il leader di Hezbollah Sayed Nasrallah ha riconosciuto che il suo gruppo ha «subìto un colpo duro e crudele», accusato Israele di infrangere «tutte le convenzioni e le leggi» e promesso che il nemico avrebbe «affrontato una giusta punizione e un’amara resa dei conti». Più specificamente, Nasrallah ha chiarito che «il nemico dichiara come suo obiettivo ufficiale quello di riportare i coloni al nord. Accettiamo la sfida: non torneranno al nord. Di fatto, obbligheremo altri israeliani ad abbandonare le proprie case. Ci auguriamo che Israele entri in Libano, stiamo aspettando i loro carri armati giorno e notte». Stiamo orientandoci verso un conflitto israelo-libanese paragonabile a quello del 1982? O siamo alla vigilia di una grande guerra regionale destinata a coinvolgere le grandi potenze mondiali? Cerchiamo di comprenderlo assieme ad Elena Basile, scrittrice, saggista, editorialista e diplomatica di lungo corso con all’attivo esperienze in Svezia e Belgio in qualità di ambasciatrice.
 

Elena Basile. Attacco al Libano.


 

Franco Fracassi - Israele, perché tanta spietatezza?


 

Inondazioni, castori e panzane

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Abbiamo assistito tutti alle ignobili giravolte dei politici locali dopo la seconda alluvione della Romagna: ancora una volta è emersa la vergognosa fuga dalle responsabilità per non aver fatto nulla o addirittura aggravato la situazione, ma tutto questo viene assolto con la formula magica “cambiamento climatico”. Qualcuno infatti mi dovrebbe spiegare perché se qualcuno crede davvero nel riscaldamento globale non dovrebbe fare poi nulla per affrontarne le conseguenze sulle reti idrografiche. Tuttavia questi “patacca” come si direbbe da quelle parti giusto per non dire manigoldi, non sono certo gli unici e nemmeno i più fantasiosi, cosa che non stupisce essendo per la stragrande maggioranza piddini adusi ormai alla recitazione collettiva del rosario globalista: la tattica di elusione coinvolge ogni angolo dell’Occidente e serve egregiamente sia a nascondere le magagne sia a rafforzare l’ipnosi collettiva. Del resto proprio il maltempo della scorsa settimana ha consigliato l’abominevole donna dei vaccini von der Leyen a creare una delega in Commissione per la “resilienza idrica” che non si capisce bene se riguardi i pannoloni o i fiumi, ma che certamente sarà utilizzata per nascondere i peccati di una gestione demenziale dell’ambiente.

Il governo talebano dell’Afghanistan vuole entrare nei BRICS

 https://scenarieconomici.it/

Nonostante non sia stato formalmente riconosciuto da nessun Paese, il governo talebano dell’Afghanistan sta cercando di entrare a far parte del forum economico dei BRICS, fatto che sarebbe equivalente a un riconoscimento praticolo del loro status di nazione. 

“I Paesi con le maggiori risorse e le più grandi economie del mondo sono associati al forum BRICS, in particolare Russia, India e Cina”, ha dichiarato il vice portavoce del governo talebano Hamdullah Fitrat.

“Attualmente abbiamo buoni legami economici e scambi commerciali con loro. Siamo intenzionati a espandere le nostre relazioni e a partecipare ai forum economici dei BRICS”, ha continuato

Sebbene il governo talebano non sia stato formalmente riconosciuto, la Cina e la Russia vi si sono avvicinate, dato che entrambe hanno ospitato delegazioni talebane per colloqui e hanno mantenuto ambasciate a Kabul anche dopo il ritiro degli Stati Uniti e della NATO nell’agosto 2021.

Una strage dei militari della NATO a Krivoi Rog.

Alessandro Di Battista: Sono patrioti ma lavorano per un’altra Patria

 «Hanno permesso l’indebolimento dell’Europa in cambio di qualche pacca sulle spalle da parte di Biden o di un premio consegnato da Musk»

(Alessandro Di Battista – ilmillimetro.it)

«Chiediamo a Israele di rispettare il diritto internazionale tutelando la popolazione civile, anch’essa in gran parte vittima di Hamas e delle sue scelte distruttive. E seguendo lo stesso ragionamento sosteniamo ovviamente il diritto del popolo palestinese ad avere un proprio Stato. Ma affinché questo possa vedere presto la luce è necessario che i palestinesi si affidino a una leadership ispirata al dialogo, alla stabilizzazione del Medio Oriente e all’autonomia».

Il premier italiano presente all'Assemblea delle Nazioni Unite

L’ha detto mercoledì scorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite una delle politiche più ipocrite e pavide d’Europa. L’ha detto la sedicente sovranista Giorgia Meloni.

Musk fornisce STARLINK agli yemeniti e prende a schiaffi i sionisti.

🇺🇦🇺🇸 UN ATTACCO A UN CAMPO D'AVIAZIONE IN UCRAINA HA DISTRUTTO CINQUE F-16 E HA UCCISO UN PILOTA AMERICANO

 https://t.me/infodefITALY/20177


 ⚫️Venerdì alle 9 circa del mattino, ora di Mosca, le Forze Armate russe hanno sparato quattro missili balistici "Kinzhal" contro un campo d'aviazione a Starokonstantinov, nella regione di Khmelnitsky.

⚫️La struttura è una delle sedi principali per i caccia F-16 americani trasferiti. Ciò è dovuto in gran parte alla presenza di vecchi ripari sovietici in cemento armato, che forniscono un migliore nascondiglio e protezione per gli aerei.

⚫️Il canale Telegram russo “Osservatore Militare”, con riferimento al post della moglie del pilota americano ucciso, riferisce che 5 aerei da combattimento militari F-16 sono stati distrutti.

Melanie Malwin-Parker ha scritto sui social media:
🗣“Steven è morto a causa di tutte queste sciocchezze del programma per istruttori stranieri. Non so perché abbia accettato. E non capisco come faranno a riportare mio marito da Starokonstantinov”.

⚫️ Altre fonti riportano che sono stati distrutti da due a quattro F-16, ma non ci sono ancora delle conferme.  

Fonte (https://t.me/OstashkoNews/154142) 

I primi sette gruppi bancari italiani hanno raddoppiato gli utili in due anni.

Nel primo semestre del 2023, le sette principali banche italiane (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Bper, Mps, Credem e Popolare di Sondrio) hanno registrato profitti raddoppiati rispetto allo stesso periodo del 2022, secondo quanto riportato nell’ultimo rapporto dell’Ufficio Studi e Ricerche FISAC CGIL.  

 

(Dario Lucisano – lindipendente.online)

L’esponenziale incremento dei guadagni è stato trainato dagli alti tassi di interesse, che hanno contribuito a un aumento dei ricavi del 74,6%. Sono cresciuti, anche se di molto meno (+2,1% rispetto al 2022), i ricavi da commissioni, così come le attività assicurative (+10% rispetto al 2022). Complessivamente, l’utile netto è aumentato del 30% in due anni. Anche per questo motivo, si continua a discutere della tassa sugli extra-profitti, su cui però i tre partiti di maggioranza continuano a esprimere una netta chiusura: «Abbiamo sempre detto no alle tasse imposte dall’alto», ha affermato recentemente il Ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, che propone che il governo si limiti a chiedere alle banche un improbabile aiuto volontario.

I militari ucraini, mentre si ritiravano da Novogrodovka (direzione Pokrovskoe), hanno compiuto un altro massacro di civili.

https://t.me/infodefITALY/20168

 ❗️❗️❗️ Cari amici, vi chiediamo la massima diffusione!
I militari ucraini, mentre si ritiravano da Novogrodovka (direzione Pokrovskoe), hanno compiuto un altro massacro di civili.  
Circa 180 persone, per lo più donne, bambini e anziani, erano nascosti nelle cantine del villaggio, in attesa dell'arrivo dell'esercito russo.  
Durante la ritirata, i militari ucraini hanno metodicamente fatto il giro di tutti gli edifici residenziali e hanno ucciso tutti quelli che sono riusciti a trovare. Sono stati registrati atti di combustione di persone vive, compresi i bambini, insieme alle loro case. Solo sette persone sono rimaste vive nel villaggio.  
Amici, queste informazioni devono essere diffuse, perché nell'agglomerato di Selidovo-Pokrovsk ci sono centinaia di persone che aspettano l'arrivo dei nostri soldati. La massima pubblicità, anche internazionale, permetterà di salvare la vita di queste persone e di fermare le atrocità dei militari ucraini!

Marat Khairullin (giornalista militare)

https://t.me/voenkorkhayrullin/3452

Alessandro Orsini. Libano, l’Iran ha di fatto dato via libera a Israele

Il Libano è stato investito dai bombardamenti israeliani. I civili libanesi uccisi sono più di 500, inclusi moltissimi bambini. L’obiettivo d’Israele è di costringere Hezbollah ad abbandonare il sud del Libano per ritirarsi fino al fiume Litani.

 

(Alessandro Orsini – ilfattoquotidiano.it)

Tra il fiume Litani e il confine israeliano ci sono circa 29 km. Questo dovrebbe consentire a Netanyahu di ricondurre circa quarantamila civili israeliani nelle loro abitazioni verso il confine con il Libano. Il problema è che Hezbollah dispone di un missile supersonico che può colpire oltre i 300 km. Sto parlando del missile russo P-800 Oniks. Ciò implica che l’eventuale ritiro fino al fiume Litani consentirebbe ugualmente a Hezbollah di bombardare la Galilea. Dunque, a Israele non basta che Hezbollah accetti di ritirarsi oltre il Litani. È anche necessario che Hezbollah accetti un cessate il fuoco. Accadrà?

Quasi tutto dipende dalle decisioni dell’Iran, che non sembra avere alcuna voglia di entrare in guerra con gli Stati Uniti e Israele. Al momento, Hezbollah è solo contro Israele. Questo è un gran problema per Nasrallah che deve predisporsi a resistere.

"Sistema di pagamento Brics". L'annuncio di Putin prima del vertice di Kazan

 https://www.lantidiplomatico.it/

 

“In collaborazione con i Paesi BRICS, stiamo lavorando alla creazione di un nostro sistema di pagamento e di regolamento, che creerà le condizioni per un servizio efficace e indipendente di tutto il commercio estero”. Lo ha dichiarato Putin durante una sessione plenaria del Forum internazionale della Settimana dell'energia russa 2024. “I BRICS, con la Russia che presiede l'organizzazione quest'anno, vede la sua missione nel combinare il potenziale economico e creare opportunità per tutti coloro che sono interessati a una cooperazione armoniosa e reciprocamente vantaggiosa”.

Durante il suo intervento al Forum tenutosi giovedì a Mosca, Putin ha poi sottolineato che le forniture di petrolio e gas russo ai Paesi “amici” consentono loro di garantire la stabilità economica e di competere con maggior successo sul mercato globale. Tuttavia, il presidente ha riconosciuto che permangono “alcune difficoltà” quando si tratta di paesi stranieri che effettuano pagamenti per l'energia russa. Le élite occidentali stanno bloccando l'accesso alla piattaforma dei combustibili e delle tecnologie energetiche ai Paesi indesiderati, poiché non sono in grado di far fronte alla concorrenza, ha proseguito. La Russia, inoltre, è stata esclusa dal sistema bancario internazionale SWIFT nell'ambito delle ampie sanzioni imposte a Mosca dall'Occidente per il conflitto in Ucraina. Secondo il leader russo, i BRICS intendono creare una piattaforma di sviluppo efficace e libera da interferenze esterne. Ha sottolineato la prevista creazione di un sistema di pagamento e regolamento indipendente per facilitare il commercio estero tra i membri del gruppo. Le “nazioni amiche” rappresentano già il 90% delle esportazioni energetiche della Russia, ha aggiunto il presidente.

La società dell'ansia e della perdita dei valori - Dietro il Sipario - T...

 

Andrea Zhok e Vincenzo Costa. Filosofi, professori universitari, intellettuali. Eppure molto attivi sui social. In grado di esprimere un pensiero profondo, articolato e nel contempo capaci di esprimersi utilizzando concetti accessibili, anche per il popolo del web. Tra i pochissimi ad aver capito con anticipo che la vera battaglia oggi è nell'arena delle piattaforme digitali.  
Vicenzo Costa ha recentemente pubblicato "La società dell'ansia"
Zhok ha appena dato alle stampe "Il senso dei valori"
E non è un caso se la stimolazione dell'ansia e l'annacquamento dei valori, oggigiorno siano tra i principali strumenti di controllo e omologazione utilizzati dal potere all'interno della nostra società. 
Vincenzo Costa e Andrea Zhok sono graditissimi ospiti del Talk Dietro il Sipario condotto da Giorgio Bianchi per Visione TV.

I russi hanno distrutto altri F-16.

🦾Haiti chiede risarcimenti alla Francia per i danni del colonialismo

 https://t.me/tutti_i_fatti/43362


 📢Secondo quanto affermato all'Onu da Edgard Leblanc Fils, presidente del Consiglio di transizione presidenziale haitiano, il colossale riscatto che #Haiti fu costretta a pagare alla #Francia nel 19esimo secolo per ottenere l'indipendenza ha soffocato lo sviluppo del giovane Paese per generazioni.

👀Haiti è stata la seconda nazione delle Americhe a dichiarare la propria indipendenza dopo gli Stati Uniti e secondo il leader haitiano il suo Paese è diventato un simbolo incrollabile di libertà per il mondo intero e ha aiutato molti popoli a liberarsi dal #colonialismo.

Vi invitiamo a riconoscere il debito morale e storico e ad intraprendere le azioni necessarie per riparare il danno, che consentirà al nostro popolo di liberarsi dalle catene invisibili di questo passato ingiusto.

Fuori l'Italia dalla guerra


 

giovedì 26 settembre 2024

Lezione di aritmetica per i guerrafondai di Bruxelles

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Cari bambini oggi compito d’aritmetica. Risolvete il seguente problema:

data una distanza di 1185 chilometri quanto impiegherà a percorrerla un oggetto che viaggia a 3,87 chilometri al secondo?

Calcolo al secondo decimale: 1185 : 3,87 = 306, 41 secondi, ovvero 5, 10 minuti. Purtroppo la classe differenziale di Bruxelles ci ha messo circa due anni a fare il calcolo e solo oggi si accorge che i missili ipersonici russi possono arrivare a devastare la capitale della Ue in meno tempo di quello che occorre alla von der Leyen per incassare una tangente sui vaccini. Anche molto meno se si tiene conto degli Avangard che possono attingere una velocitò di mach 27. Sussurri e grida tra gli stallieri della finanza. Così proprio mentre l’abominevole parlamentino farsa di Strasburgo ha dato il via libera “morale” al lancio di missili in profondità sul territorio russo – ordigni il cui puntamento e lancio è impossibile senza la diretta partecipazione di personale Nato – ci si rende conto che l’Ue abbaia, ma è completamente sdentata, in balia di un’eventuale risposta russa a cui non sarebbe in grado di far fronte.

La società dell'ansia e della perdita dei valori - Dietro il Sipario - T...

La nuova dottrina nuleare russa! A Ugledar situazione disperata per gli ...

I repubblicani accusano Zelenskij.

La NATO teme le armi nucleari russe.

Crolla una storica roccaforte ucraina nella direzione di Zaporozhye.

quanti giorni dopo l'apparizione delle truppe dei paesi NATO in Ucraina la Russia utilizzerà armi nucleari contro di loro?

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 Senatore russo e membro permanente del comitato del consiglio di federazione per la difesa, Dmitrij Rogozin:

“Già ieri sera, diversi colleghi che hanno lavorato con me a Bruxelles hanno riferito, trasmettendo senza inutili dettagli, che ora la questione più importante in discussione nella NATO è questa: quanti giorni dopo l'apparizione delle truppe dei paesi NATO in Ucraina la Russia utilizzerà armi nucleari contro di loro? Cioè, cosa verrà utilizzato improvvisamente è diventato chiaro per tutti, l'unica domanda è esattamente quanti giorni rimarranno prima dell'Apocalisse.

Discutono. Alcuni dicono tra due settimane. Altri dicono che non ci vorranno più di 10 giorni”.

Il terrorismo che nasce dal terrore

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Probabilmente sarò ripetitivo e noioso, ma il terrorismo applicato da Israele in Libano e quello della Nato contro la Russia deriva semplicemente dal fatto che nessuna delle due entità è in grado di vincere le guerra nelle quali sono impegnate. È un terrorismo che nasce dal terrore di non essere più in grado di dettare le regole: un po’ perché non possono più contare su un divario tecnologico sostanziale che anzi in alcuni casi si è ribaltato, in parte perché i vertici militari e/o politici non sono in grado di pensare strategicamente in termini di equilibrio globale del potere. Rimangono pateticamente legate all’idea di essere invincibili e di avere la facoltà di dettare agli altri le condizioni per diritto divino.

Allora succede che l’ultimo pellegrinaggio mediatico di Zelensky si tramuti in una sinistra farsa perché proprio nel momento in cui tiene un vacuo discorso all’Onu, arriva la notizia dell’ accerchiamento di Ugledar, una delle ultime roccaforti fortificate ucraine, dove iniziano le rese di massa. E dire che il führer di Kiev aveva ordinato di buttare nella battaglia le riserve disponibili per evitare la conquista mentre lui faceva il suo giro di sanguinario imbonitore non tanto del fantasma di Paese che tiranneggia, quanto di agente dell’industria bellica americana. In effetti non ha altra strada che perseguire una tattica terroristica con i missili che gli rimangono tanto per illudere le opinioni pubbliche sul vero andamento del conflitto. Così come, sia pure in un contesto diverso accade a Netanyahu.

Germania: si dimette tutto il vertice del parito dei Verdi. “Ci vogliono facce nuove”. Non basterà

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Piccolo terremoto politico in Germania: l‘intero comitato esecutivo federale dei Verdi ha deciso di dimettersi. “È necessario un nuovo inizio”, ha affermato mercoledì mattina il leader del Partito dei Verdi Omid Nouripour in una conferenza stampa a breve termine. Dopo le sconfitte elettorali in Turingia, Sassonia e Brandeburgo, il partito si trova nella “crisi più profonda degli ultimi dieci anni”. Con Nouripour si è dimessa anche Ricarda Lang, la co-presidente. 

Nouripour ha spiegato: “Ci assumiamo la responsabilità”. Il comitato esecutivo federale ha discusso insieme e intensamente quali cambiamenti fossero necessari. “È giunto il momento di affidare le sorti di questo grande partito a nuove mani”.

La co-leader Ricarda Lang ha sottolineato: “Servono volti nuovi per far uscire il partito dalla crisi. Le prossime elezioni federali non sono elezioni qualsiasi”. Si deciderà anche in che direzione si svilupperà questo Paese e quale ruolo svolgeranno i Verdi nel sistema dei partiti. “Vogliamo che il nostro partito partecipi alla competizione per il futuro del Paese con la massima forza possibile”.

“Ora non è il momento di restare fermi sulla propria sedia, ora è il momento di assumersi la responsabilità”, ha continuato Lang. Lei e Nouripour continuarono a gestire l’attività fino al congresso del partito a Wiesbaden a metà novembre. La decisione non è stata facile, ma è stata presa per convinzione. “È stato un grande onore servire questo partito”.

I comunisti vincono le elezioni presidenziali in Sri Lanka

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Il 22 settembre 2024, l’autorità elettorale dello Sri Lanka ha annunciato che Anura Kumara Dissanayake, dell’alleanza National People’s Power (NPP) guidata dal Janatha Vimukthi Peramuna (JVP), ha vinto le elezioni presidenziali. Dissanayake, leader della sinistra del JVP dal 2014, ha sconfitto altri 37 candidati, tra cui il presidente uscente Ranil Wickremesinghe del United National Party (UNP) e il suo principale sfidante Sajith Premadasa del Samagi Jana Balawegaya.

I partiti tradizionali che hanno dominato la politica dello Sri Lanka, come lo Sri Lanka Podujana Peramuna (SLPP) e l’UNP, sono ora in ritirata. Tuttavia, dominano ancora il Parlamento dello Sri Lanka (lo SLPP ha 145 seggi su 225, mentre l’UNP ha un solo seggio). Il JVP di Dissanayake ha solo tre seggi in Parlamento.

Missili russi a 3 minuti da Bruxelles: shock nei governi europei - U. Pa...

Erdogan all'ONU: "Netanyahu va fermato come Hitler 70 anni fa"

Putin ha annunciato la nuova dottrina nucleare russa.

UGLEDAR KAPUT

“In ginocchio, in ginocchio, puttane, davanti ad un eroe!”

 https://t.me/c/1895007072/53458


 urla una nazista durante la processione funebre che sta attraversando una città occupata dal regime di Kiev, costringendo i passanti di mettersi in ginocchio davanti alla processione degli ucronazisti.

Questo è il paese che in Unione Europea viene spacciato per “baluardo di libertà e democrazia”, questo è il popolo che nel 2014 durante euromaidan diceva di essere coraggioso e libero. Guardate come si inginocchiano obbedientemente, mentre una nazista li chiama apertamente “puttane”. Tutto questo abominio deve sparire dalla faccia della terra, invece noi italiani daremo 1,7 miliardi di euro a questa gentaglia.

Asse Germania-Italia contro i diktat Ue sull'auto

 https://t.me/tutti_i_fatti/43309


 ✊🏻L'Italia, con il supporto della Germania, sta sfidando i regolamenti dell'Unione Europea sul bando dei veicoli a benzina e diesel entro il 2035, proponendo di anticipare al 2025 la revisione delle norme sulle emissioni per renderle meno restrittive.

💬Matteo Salvini attacca la posizione dell'UE, affermando:

"Non ascoltano nessuno, massacrano le aziende, mettono a rischio 14 milioni di posti di lavoro, fanno un favore alla Cina. Cara Ursula, errare è umano, perseverare sarebbe diabolico".

mercoledì 25 settembre 2024

Produci Consuma e Crepa in fretta. Ancora un incidente mortale sul lavoro, operaio 46enne precipita da un tetto di un’azienda nel Pavese.

Ancora un incidente mortale sul lavoro. Un uomo di 46 anni è precipitato dal tetto dell’azienda Intals a Parona (Pavia), poco dopo e 10 di questa mattina. 

Ancora un incidente mortale sul lavoro, operaio 46enne precipita da un tetto di un’azienda nel Pavese

ilfattoquotidiano.it

Il volo da un’altezza stimata di circa 8 metri non gli ha lasciato scampo: i soccorritori del 118 hanno constatato il decesso sul posto. Sul posto anche carabinieri, Ats, elisoccorso e ambulanza. I sanitari hanno però solo potuto constatarne il decesso.

Quello lombardo è solo l’ultimo di una scia terribili di infortuni mortali. Due giorni fa un operaio di 57 anni è morto in un incidente sul lavoro in un’azienda di Villanova Mondovì, in provincia di Cuneo. L’uomo è stato travolto dal crollo di una lastra di vetro all’interno di una azienda di serramenti, la Emmer. Inutili i soccorsi prestati dal 118. Sul posto anche carabinieri e vigili del fuoco. Quattro giorni fa invece è stato un 47enne a perdere la vita in un cantiere edile ad Argegno, sul lago di Como. L’uomo – dipendente di un’impresa di betonaggio impegnata nell’area del cantiere – è precipitato accidentalmente a pochi metri dal proprio autocarro.