Gianfranco Incollu, di 55 anni, è morto dopo una giornata trascorsa a cercare di domare gli incendi scoppiati nella giornata del 24 luglio nelle campagne di Jerzu, provincia di Nuoro, dove le temperature hanno toccato i 48 °C.
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Il suo turno era iniziato alle 14, le ore più calde della giornata, e dopo ore di lavoro in quelle condizioni il fisico di Incollu, impiegato come operaio semestrale nella campagna antincendio dell‘agenzia regionale Forestas, ha ceduto. Ha cominciato ad accusare segni di malessere ed ha chiesto di poter rientrare a casa, a Baunei. I familiari hanno notato che le sue condizioni erano preoccupanti e hanno lanciato un primo allarme al medico di base, che invano ha provato a rianimarlo. Una volta allertato il 118, è stato richiesto l’intervento dell’elisoccorso, che però non ha fatto in tempo ad arrivare: stava per atterrare nel campo di calcio del paese quando Incollu è morto. A stroncare il 55enne, stando ai primi accertamenti, un infarto.
A poche ore un altro decesso ha sconvolto il comune agrigentino di Raffadali. Un operaio di 69 anni, Antonino Burgio, stava lavorando al recupero di una cappella funebre del cimitero comunale di Aragona quando è caduto da un’altezza di circa quattro metri. Il 118 e l’elisoccorso sono giunti sul posto ma era troppo tardi, l’impatto è risultato fatale. I carabinieri stano ancora cercando di risalire alla compagnia presso cui la vittima era impiegata, visto che al momento nessun datore di lavoro si è fatto vivo. E sempre una caduta è costata la vita anche ad un operaio di 40 anni intento a sostituire una finestra a Vado Ligure, Savona. L’uomo è precipitato dal ponteggio dal quale lavorava, e l’intervento di ambulanza e Vigili del fuoco non ha potuto impedirne il decesso, quasi immediato. Sul posto i carabinieri stanno attualmente svolgendo vari accertamenti per verificare se tutto fosse a norma.
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