mercoledì 26 luglio 2023

Le menzogne che riscaldano il clima

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Come si poteva immaginare – vista la banalità e prevedibilità assoluta della cupola di potere e dei suoi megafoni dell’informazione – il picco di caldo estivo nell’Europa meridionale, è stato sfruttato a fondo per inoculare le suggestioni  del catastrofismo climatico che serve alle oligarchie per le loro ingegnerie sociali. Così i record a parole hanno infranto ogni record e ogni livello di stupidaggini per chiosare un’ estate calda. E fino a che le cazzate le scrive il redattorino  che vuol fare la Greta giornalaia, il danno fatto a una corretta informazione con il sensazionalismo da quattro soldi, esattamente quanto vale chi lo fa, è grave, ma non mortale. Quando invece è l’Agenzia spaziale europea a produrre un  deliberato inganno climatico  allora ci si deve domandare qual è il ruolo reale di questi enti e istituzioni che hanno una direzionalità politica più che uno scopo scientifico che vada oltre il compito di tappare i buchi della Nasa, facendo cose marginali.

E’ a questo Ente che si deve infatti uno sciatto rapporto del 13 luglio scorso – evidentemente commissionato – nel quale si parte parlando della temperatura dell’aria, durante l’ondata di caldo nell’Europa meridionale , ma in realtà si danno poi le temperature al suolo prese  da satellite,  queste ultime come si sa sono molto più alte e “vietate” in  meteorologia perché fuorvianti: non ha senso prendere la temperatura dell’asfalto o del cemento e spacciarla o tentare di farlo  come temperatura dell’aria.  L’immagine di apertura svela appunto l’inganno, visto che nella cartina sono segnate le temperature al suolo invece di quelle dell’aria. Ma questa differenza cruciale è passata completamente inosservata ai media e ai giornalisti che hanno riferito di nuove temperature record. Quando lo stratagemma è stato scoperto dai lettori più attenti e informati era troppo tardi:  la notizia si era diffusa in tutto il mondo ed era già penetrate nelle menti prive di difesa. Così si è costruito il falso record dei 48 gradi che non ha alcuna consistenza se non nel gioco degli inganni mentre le  temperature massime dell’aria sono ancora lontane dai 47 gradi di Atene, mantenuti per diversi giorni nel 1977 quando c’era molto meno Co2 rispetto ad oggi. Alla fine abbiamo scoperto che d’estate può fare caldo.

A questo inganno dell’Esa e al coro di sciamannati che gridano alla catastrofe ad ogni incendio di sterpaglia dimenticando i grandi incendi  dolosi per “autocombustione” che si sono susseguiti per mezzo secolo grazie alla speculazione, si è aggiunto  anche una sorta di giochino cognitivo, per cui si è tentato di collegare il catastrofismo climatico  ai risultati di uno studio secondo il quale 400 mila anni fa la Groenlandia era libera dai ghiacci cercando in questo modo di aumentare il livello di allarme e dunque di consenso alle folli politiche di Net Zero. Ma se i ghiacci si sono sciolti al di fuori di ogni  influsso antropico e probabilmente a prescindere dai livelli di Co2 che non è stata misurata nella “carota” di ghiaccio presa dai ricercatori, questo significa che l’influsso  dell’uomo sul clima conta poco o niente.  A dire la verità per anni i portatori non sani di catastrofismo hanno dato battaglia all0pinione peraltro più che fondata  che Groenlandia significasse in lingua vichinga o norrena  “terra verde” proprio perché se fosse passata l’idea di un clima indipendente dall’influsso antropico, allora tutto il retrostante piano politico – sociale sarebbe stato in pericolo mentre  adesso si dice che potremo evitare queste oscillazioni climatiche solo se non produrremo Co2: il ragionamento è così idiota che forse potrebbe ambire ad essere uno storico esempio di cretineria, ma dimostra come ormai ci si attacca proprio a tutto, anche ai rami cedevoli pur di dare a bere la narrazione climatica. Che insomma la stupidità non solo viene arruolata nelle file del catastrofismo, ma fa anche carriera.

Tuttavia la cosa più divertente è che in realtà la conferma della diminuzione progressiva delle macchie solari ci dice che stiamo entrando in un Grande  minimo solare durante il quale la nostra stella emetterà meno radiazioni, una riduzione del campo magnetico, già in atto  e meno calore provocando così una sensibile diminuzione delle temperature medie. Gli studi sul sole permettono di comprendere che a quanto pare ci sono cicli andati in altri  in altri e  che ci sono circa cinque  grandi minimi in un millennio, uno più o meno forte ogni 200 anni, il prossimo che già si annuncia con una eccezionale carenza di macchie sta cominciando con un certo ritardo, ma  promette di essere piuttosto marcato. Forse tra non molto ci diranno di produrre più gas serra possibile: non abbiate dubbi chi gestisce politicamente il caldo sa come trarre profitto anche dal freddo.

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