venerdì 28 luglio 2023

Difendersi Ora: il governo autorizzerà il pignoramento dei conti correnti in modo automatico

 https://www.vietatoparlare.it

 

Nel testo della legge si parla di ‘pignoramento’, quindi l’amministrazione pubblica, ovvero l’agenzia delle Entrate non potrà mettere mano ai conti correnti senza una precisa decisione della magistratura.

Però è vero che ciò che appare è come la visualizzazione di un pescecane che, comincia a ruotare intorno alla preda in mare, nuotando a circoli concentrici sempre più vicini. Questo richiama alla mente un episodio accaduto in Canada durante la pandemia, dove i camionisti in protesta si videro confiscati i conti correnti e furono colpiti con pesanti multe da parte del presidente Trudeau, senza alcuna decisione proveniente dall’autorità giudiziaria. Un altro caso, seppur meno grave, ma comunque significativo, è il blocco del conto corrente del leader della Brexit, Farage.

Queste situazioni contribuiscono a delineare un clima in cui i diritti finanziari dei cittadini sembrano essere minacciati, suscitando riflessioni profonde sulla nostra società e sulle possibili implicazioni future.

Ma ecco la didascalia del video dello stesso Avv. Alessandro Fusillo:

DELEGA FISCALE E CONTI CORRENTI ESTERI

In un nuovo video parliamo della delega fiscale: ⬇️
https://youtu.be/ErbkITghQqg

È in corso di approvazione una legge che delega il governo ad approvare un’ampia riforma fiscale.

La legge delega (https://www.camera.it/leg19/126?tab=1&leg=19&idDocumento=1038&tipo=)  fissa i principi cui il governo dovrà attenersi quando scriverà il testo effettivo della riforma.

Uno dei punti cardine è la riscossione, cioè l’attività di recupero forzoso delle somme di cui lo stato ritiene di essere creditore. L’art. 16 del disegno di legge delega prevede, con il solito linguaggio oscuro del gergo burocratico, la possibilità di attuare procedure automatizzate di pignoramento. In sintesi: il prelievo diretto delle somme che la pubblica amministrazione vuole estorcere ai cittadini dai loro conti correnti.

Questo piano va letto insieme a due altre riforme già approvate. Anzitutto il nuovo sistema, fortunatamente facoltativo, dell’INAD o indice nazionale dei domicili digitali previsto dall’art. 6 quater del d.lgs. 82/2005: la propaganda governativa sta cercando di spingere quante più persone possibili a munirsi di una pec e a registrare la posta certificata sull’indice dei domicili digitali.

L’altra riforma è prevista dall’art. 26 DL 76/2020 e riguarda la notifica degli atti della pubblica amministrazione ai cittadini. Dal 30 novembre gli atti amministrativi verranno caricati come documenti informatici su una piattaforma nazionale per le notificazioni (https://notifichedigitali.pagopa.it/cittadini/). Oggetto della notifica, che sarà solo elettronica per chi ha una pec e cartacea per chi ne è sprovvisto, sarà un avviso con la notizia dell’avvenuto caricamento sulla piattaforma del documento vero e proprio che la malcapitata vittima delle attenzioni della repubblica italiana dovrà andare a scaricare.

A partire da un termine di sette o dieci giorni dopo questa “notifica” inizieranno a decorrere i termini per proporre opposizioni e impugnazioni. Possiamo stare certi che molti non faranno nulla perché non si renderanno nemmeno conto che è stato loro notificato un atto amministrativo (ad esempio una cartella esattoriale o un avviso di addebito). Scaduti infruttuosamente i termini, l’amministrazione passerà direttamente al prelievo dai conti correnti.

Ovviamente ciò sarà possibile solo per i conti correnti italiani. Sui conti correnti esteri il gioco sporco previsto dalla delega fiscale non funziona. Ricordiamo che detenere un conto corrente all’estero è lecito.

Maggiori dettagli nel video: https://youtu.be/ErbkITghQqg

Difendersi ora – Avv. Alessandro Fusillo

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