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Verso la proroga del Green pass sul lavoro. Questa è la risposta del Governo alle manifestazioni, alle rimostranze dei lavoratori e anche alle evidenze. Motivo? Ufficialmente, la risalita dei contagi. Uno scenario davvero inaspettato, con l’85% degli over 12 vaccinati e dopo 10 mesi dall’inizio della campagna vaccinale, sebbene l’ultimo report pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità fotografi una situazione decisamente stabile: l’incidenza settimanale a livello nazionale sarebbe di 29 casi per 100.000 abitanti, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è pari a 0,86, cioè al di sotto della soglia epidemica anche se in leggero aumento rispetto alla settimana precedente.
Obiettivo reale, dunque, come non mancano di sottolineare diversi quotidiani mainstream, spingere alla vaccinazione la resistenza che manca all’appello. A ribadirlo anche Sergio Mattarella, che ieri in conferenza stampa ha puntato il dito contro i non vaccinati, affermando che «non possono prevalere i pochi che vogliono far imporre le loro teorie antiscientifiche, con una violenza a volte insensata». A quale violenza si riferisce il Presidente della Repubblica? A quella esercitata su cittadini indifesi come è accaduto a Trieste, per esempio? O alla violenza insensata cui lo stato sembrerebbe sottoporre una parte della popolazione?
In ogni caso, il Governo fa i conti in tasca agli italiani, e valuta che tra rincari generali, benzina, bollette e così via di certo molti non potranno permettersi la spesa aggiuntiva dei tamponi per il green pass per altri cinque mesi. Dunque, sulla scacchiera fa la sua mossa la proroga del green pass fino a marzo. Varrà lo stesso anche per lo stato di emergenza? Non è ancora chiaro, anche se si creerebbe un conflitto non indifferente, visto che il green pass è una misura legata a doppio filo allo stato di emergenza. Peraltro, salvo modifiche della legge, oltre febbraio non si potrebbe andare visto che scadrebbe il termine di due anni previsto dalla legge, sebbene secondo i Mille avvocati per la costituzione era già incostituzionale la proroga al 31 dicembre 2021. Il tutto mentre proprio in queste ore la credibilità dell’intero impianto su cui si poggia il green pass viene meno, dopo il furto delle chiavi per generare i codici, che sta allarmando mezza Europa, compresa l’Italia
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