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Secondo indiscrezioni riportate da Digital King, su Weibo, entro marzo 2021 Huawei lancerà un nuovo computer laptop, il Qingyun L410, il quale sarà dotato – è questa la novità – di un processore proprietario, il Kirin 990.
Inoltre, altra novità davvero interessante, il laptop sarà fornito di un sistema operativo domestico. China Electronics Group, Wuhan Shenzhidu Technology e molte altre società nazionali, insieme, hanno creato un sistema operativo cinese che supporta Huawei HiSilicon, Kunpeng, Loongson, Shenwei, Zhaoxin, Feiteng, Haiguang e altre CPU domestiche.
HiSilicon è un’azienda di semiconduttori fabless, con sede a Shenzhen, e di proprietà di Huawei. Negli anni ha acquistato diverse licenze da ARM per i processori Cortex, sulla base dei quali ha sviluppato il processore proprietario Kirin che adesso viene montato sugli SmartPhone Huawei e che sarà usato anche sul nuovo Laptop.
Il laptop avrà un display da 14 pollici, con una risoluzione di 2K, 8 GB di RAM e 512 GB di memoria SSD, e sarà dotato del sistema operativo UOS 20.
UOS – Unity Operating System o Unified Operating System – è un Sistema Operativo sviluppato da UnionTech e commissionato dallo Stato cinese in vista della sostituzione, entro il 2022, del sistema offshore Microsoft Windows.
Il 23 dicembre 2019 Zhaoxin, società cinese di semiconduttori, creata nel 2013 come joint venture tra VIA Technologies e il governo municipale di Shanghai, ha annunciato che Unity UOS è stato adattato per girare sui suoi processori della serie Kaixian KX-6000 e Kaisheng KH-30000.
Le serie KaiXian KX-6000 e KaiSheng KH-30000 di Zhaoxin sono prodotte con tecnologia obsoleta a 16 nm. Tuttavia, l’azienda cinese prevede di raggiungere la parità con Intel e AMD – i due giganti che monopolizzano il mercato dei processori – entro il 2021.
Il 14 gennaio 2020 UnionTech ha annunciato ai suoi partner il rilascio ufficiale della versione stabile del sistema operativo Unity (UOS). UOS è sviluppato sulla base di Deepin, della Wuhan Deepin Technology.
Uniontech è nata con l’obiettivo di contrastare il monopolio del sistema operativo (OS) di Microsoft. Il 23 dicembre 2020, in un incontro a Pechino, il suo presidente, Wang Jiping, ha detto che, nell’ultimo anno, è stato creato un team di 2.000 persone, sono state rilasciate sei versioni di UOS e raggiunti oltre 1 milione di utenti.
La differenza tra UOS e Deepin è la stessa che passa tra Fedora e Redhat Enterprise (IBM), ovvero tra una distribuzione rivolta alla comunità globale degli appassionati e una versione commerciale.
Dunque, lo Stato cinese ha commissionato la produzione di un software che sarà commercializzato da aziende private. Non si tratta di una scelta anomala. E solo chi è ancora ubriaco delle critiche anni Sessanta rivolte allo Stato totalitario (Keynesiano e Sovietico), può interpretarla come una indebita ingerenza di un Leviatano Tecnologico in una supposta vita intima del cittadino globale.
Il governo cinese non sta facendo altro che rimettere le lancette indietro, e tornare a quello Stato sociale che noi, amici e nemici, abbiamo distrutto.
Il sistema UOS o Unity Cinese è basato su Deepin. Deepin è basato su Debian e Ubuntu. Debian e Ubuntu sono sistemi operativi costruiti a specchio su Unix. Unix è un sistema operativo scritto nel 1969 (1969, alla faccia della innovazione High Tech!) da ingegneri dei Bell Laboratories della AT&T, ovvero dell’azienda dei telefoni Statunitense. Azienda che per lungo tempo, sotto l’ombrello pubblico, ha esercitato un monopolio naturale, e che nel 1982 è stata smembrata e data in pasto al mercato – e qui comincia il grande scivolone che ci ha portati a questo sfacelo.
Le date sono importanti. Il 12 agosto 1981 viene lanciato da IBM il PC (Personal Computer) basato sui processori Intel e sul Sistema Operativo di Microsoft, il DOS. Parte l’era in cui i privati iniziano a chiedere un dazio per l’uso dei linguaggi, riportandoci al tempo in cui chi non sapeva scrivere era costretto a pagare uno scriba.
Se consideriamo il Sistema operativo come un mezzo di comunicazione e una lingua veicolare che ha permesso a tanta povera gente di poter avere in casa, per la prima volta nella storia del mondo, libri, musica, teatro, opera, etc, si può capire sia la portata di questa innovazione tecnologica, sia la sua diffusione capillare, sia il guadagno che i monopolisti privati hanno realizzato – senza produrre niente, ma, semplicemente, inventandosi come guardiani del canale di distribuzione.
Non è un caso che nel 1984 nasca la GPL, ovvero il sistema tecnico legale e sindacale per rivendicare ai produttori non solo il controllo del processo produttivo, ma anche il controllo del prodotto.
Rivendicazione e sistema di Sindacato che oggi permettono alla Cina di rimettere l’orologio indietro, e di riprendere la storia dell’Occidente là dove esso l’aveva lasciata scrivere ai privati.
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