lunedì 28 dicembre 2020

Conti correnti, niente "scoperti" dal primo gennaio. Con il rosso stop ai pagamenti.

Unimpresa lancia l'allarme: "Situazione preoccupante. Il rischio è una fortissima stretta al credito".

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huffingtonpost.it

Dal prossimo gennaio “cambiano le regole per la gestione dei conti ‘in rosso’: gli addebiti automatici non saranno più consentiti, infatti, se i clienti non avranno sufficienti disponibilità liquide sui loro depositi bancari. C’è il rischio, pertanto, di un improvviso stop ai pagamenti di utenze, stipendi, contributi previdenziali, rate di finanziamenti”. A mettere in allarme i titolari di conti correnti è un documento in via di pubblicazione del Centro studi di Unimpresa, che spiega come la novità è stata introdotta in seguito all’entrata in vigore delle nuove norme dettate dall’Eba (l’autorità bancaria europea). 

Inoltre, dopo 3 mesi di mancati pagamenti da soli 100 euro, le nuove regole impongono alla banca di segnalare il cliente alla centrale rischi e di classificare tutta la sua esposizione come ‘crediti malati’.

“Il nuovo quadro regolatorio”, spiega il vicepresidente di Unimpresa Salvo Politino, “che non è stato sufficientemente spiegato dalle banche, è preoccupante. Non saranno più possibili nemmeno piccoli sconfinamenti e questo vuol dire, per molti artigiani, commercianti, piccoli imprenditori e anche per molte famiglie, non poter più usufruire di quelle piccole forme di flessibilità che, specie in questa fase così critica a causa degli effetti economici della pandemia Covid, sono fondamentali per far fronte ai pagamenti di utenze o altri adempimenti, come gli stipendi e i contributi previdenziali, le rate di finanziamenti e mutui”. Il rischio che si sta correndo, continua il vicepresidente, è quello di una “fortissima stretta al credito, conseguenza inevitabile delle segnalazioni alla centrale rischi e della riclassificazione degli affidamenti della clientela in caso di piccoli arretrati”.

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