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A Latina si produce un farmaco con anticorpi monoclonali, in grado di neutralizzare il virus Sars Cov-2, ma in Italia non può essere usato. Furgoni carichi di milioni di dosi partono per gli Stati Uniti, per il Canada e adesso anche verso la Germania.
Un’industria farmaceutica di Latina, la BSP Pharmaceuticals, produce
un farmaco a base di anticorpi monoclonali, in grado di neutralizzare il
virus Sars Cov-2, ovvero di impedirne la replicazione all’interno
dell’organismo.
Si tratta di un farmaco salvavita perché agisce già nelle prime 72 ore
della malattia ed evita l’aggravamento e il ricovero dei pazienti in
ospedale. Il presidente Donald Trump, soggetto considerato a rischio per
età e sovrappeso, si è curato in pochi giorni proprio con un farmaco
simile.
Prodotto a Latina, il farmaco finisce all’estero
L’aspetto sconcertante della vicenda è che un’azienda italiana produce
il farmaco, ma nel nostro Paese lo stesso non può essere somministrato,
mentre furgoni carichi di milioni di dosi partono per gli Stati Uniti e
per il Canada e adesso anche verso la Germania.
“Abbiamo ‘pallottole’ specifiche contro il virus. Possono salvare
migliaia di pazienti, evitare ricoveri e contagi, ma decidiamo di non
spararle. Non si spiega”, ha commentato Massimo Clementi, virologo
dell’ospedale San Raffaele di Milano.
Il no di AIFA, Ministero della Salute e Cts
A fine ottobre l’azienda di Latina aveva proposto all’Italia di
utilizzare il farmaco per una sperimentazione clinica: 10 mila dosi sono
state offerte a titolo gratuito, ma AIFA (l’Agenzia Italiana del
farmaco), il Ministero della Salute e il Comitato tecnico scientifico
hanno rifiutato la proposta. La motivazione ufficiale è la mancanza
dell’approvazione dell’Ema, l’agenzia europea per i medicinali. Ancora
una volta terapie efficaci nella cura del covid-19 vengono
inspiegabilmente osteggiate.
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