mercoledì 30 dicembre 2020

FCA INVESTE IN POLONIA: UNA DELOCALIZZAZIONE CHE NON FINISCE MAI

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FCA INVESTE IN POLONIA: UNA DELOCALIZZAZIONE CHE NON FINISCE MAI

Mai come in questo momento l’Italia avrebbe bisogno di investimenti e della creazione di nuovi posti di lavoro. Uscire dalla crisi, nonostante il virus e nonostante le restrizioni dovrebbe essere una priorità per tutti.

2 miliardi per la Polonia, in Italia quando?

FCA, l’ex Fiat, ha deciso di investire 2 miliardi di euro in nuova produzione e occupazione. Peccato che il Paese scelto per quest’investimento non sia l’Italia, ma la Polonia. L’annuncio è arrivato con un comunicato dello stesso gruppo automobilistico che così descrive il prossimo investimento in terra polacca.

Ci saranno nuovi investimenti strategici in Polonia che porteranno all’innovamento dello stabilimento di Tychy dove sarà allestita una linea produttiva per tre nuovi modelli rispettivamente con i marchi Jeep, Fiat e Alfa Romeo. sarà commercializzata nella seconda metà del 2022 e tutti i nuovi modelli saranno alimentati da sistemi sia ibridi che completamente elettrici.

Investimenti nella produzione, nuovi modelli di auto del tutto innovativi e soprattutto tanti posti di lavoro creati. Insomma quello che servirebbe come il pane all’Italia, viene invece fatto con disinvoltura a migliaia di chilometri di distanza.

Cassa integrazione e sussidi statali: tutti i favori ricevuti da FCA

L’Italia infatti non sembra godere dello stesso generoso trattamento da parte di FCA. Recentemente il sindacato FIOM aveva infatti lanciato un allarme proprio sul livello di produttività di alcuni stabilimenti FCA. “Dopo appena otto settimane ecco rispuntare gli ammortizzatori sociali e le fermate produttive”, aveva dichiarato il rappresentante del sindacato per denunciare il reiterato utilizzo da parte del gruppo automobilistico dello strumento della cassa integrazione.

Cassa integrazione che sarà coperta in buona parte dal prestito con garanzia statale ottenuto dal gruppo FCA con un accordo trovato la scorsa estate. 6,3 miliardi di euro totali è la cifra prevista in questo pacchetto e che sarà garantita dallo Stato. Prendi i soldi e scappa era il titolo di una fortunata pellicola di Woody Allen. Lo stesso titolo potrebbe ora rappresentare il comportamento di una multinazionale che, dopo aver ottenuto ingenti prestiti statali, decide di investire altrove, dove probabilmente la mano d’opera ha un costo decisamente inferiore.

Quello di FCA sembra però essere un comportamento recidivo che si colloca in linea di continuità con la scelta di delocalizzare anche la sede legale e quella fiscale, rispettivamente in Olanda e Regno Unito. Era quindi prevedibile che FCA non avrebbe avuto interesse ad investire in Italia, perché quindi il Governo ha comunque deciso di garantire un ulteriore prestito al Gruppo?

 

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