sabato 8 febbraio 2014

"Taglio del 60% del debito come condizione per lo sviluppo". La conferenza stampa di Tsipras a Roma

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Sala gremita per la conferenza stampa di Alexis Tsipras, il candidato europeo dell'"opposizione radicale", come lo definisce Barbara Spinelli. In via dell'Umiltà, a due passi dal quartier generale di Forza Italia, c'è l'associazione Stampa estera, che ha aperto molto volentieri le porte al personaggio contro il quale nel Vecchio continente si stanno mobilitando "due o tre" cancellerie che contano, nel tentativo di fermare la sua corsa. Più che alla commissione europea, sicuramente a capo del futuro governo di Atene. Il mix di scadenze elettorali, infatti, è micidiale per il partito dell'Austerity e per la Troika: a maggio il voto per l'Europa e a giugno quello per la Grecia. E lui stesso non si nasconde che c'è il rischio concreto di un "monocolore" al Partenone. Se il Der Spiegel l'ha definito il "nemico pubblico numero uno" qualche ragione c'è. Quindi, par di capire, che se negli ultimi dieci giorni qualcuno ha lavorato per spargere la voce su possibili allungamenti del periodo di rientro dal debito, oppure di altri prestiti in arrivo, la posta in gioco deve essere molto alta. La Grecia è davvero l'anello debole dell'Europa. E lo è in tutti i sensi, mostrando che una via d'uscita all'unilateralismo dei poteri forti c'è eccome. 

E Tsipras sfrutta a pieno i riflettori puntati su di lui per dire con chiarezza che intanto l'Europa, se vuole uscire dall'alternativa "disintegrazione per mano del populismo di destra e austerità folle" deve tagliare il debito del 60%, altro che rientro nei parametri. Quelli erano altri tempi. Oggi serve lo sviluppo, e quindi serve una politica economica per lo sviluppo. ''La cancellazione del debito perlomeno del 60% - ha spiegato Tsipras, che e' favorevole alla permanenza nell'euro - non e' la soluzione ma e' la precondizione che deve accompagnare le politiche di rilancio''. Del resto, per dirla sempre con le sue parole, la futura Europa "o sarà democratica o non sarà". Un discorso che sgretola qualsiasi "teoria della colpa" su questo o quel bagordo delle singole nazioni, che i giornalisti tedeschi presenti in sala oppongono al candidato della Sinistra europea con piglio maniacale. 
Tsipras non si fa intimorire e dimostra dati alla mano che se prima della cura Merkel Atene aveva un debito del 120% oggi sta arrivando tranquillamente al 175%. Di questo passo l'Europa non arriverà a vedere i "primi cento giorni" della prossima legislatura. E a ben vedere, non è la prima volta che si parla di cancellazione del debito in Europa. La conferenza di Londra del 1953, ricorda Tsipras, nei confronti della Germania escogitò un taglio provvisorio ripagato a sviluppo consolidato. E a chi gli contesta il trucco contabile sui debito Tsipras risponde: "Il tango si balla in due". Insomma, ha le idee chiare il capo della coalizione della sinistra greca. Così come ce l'ha sulla strategia che è pronto ad usare. In questa fase, spiega, è sicuramente un risultato importante riuscire a trasferire il successo di Syriza in altri paesi europei. La Grecia viene considerata un paese-cavia. "Bene - sottolinea Tsipras - questo vuol dire che se passiamo da noi si può passare anche da altre parti". E quanto a Martin Shultz, il candidato dell'area socialista europea, non si fa illusioni. "Se la socialdemocrazia non avesse seguito la Merkel, l'Europa sarebbe diversa oggi". Insomma, il vaso è rotto. "Shultz è simpatico ma quando aveva incarichi importanti ha votato l'austerità. La sua candidatura rappresenta il vecchio che ha fallito". E già che c'è, dietro l'insistenza dei giornalisti, dice la sua anche su Grillo, che è un politico "a cui manca una dimensione europea"

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