venerdì 21 febbraio 2014

Il governo Renzusconi

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Domani, forse, cono­sce­remo la com­po­si­zione del nuovo governo e capi­remo qual­cosa di più, ma fin da ieri era già evi­dente che avremo un governo Renzi-Berlusconi. Senza l’intesa tra i due su legge elet­to­rale, riforme della Costi­tu­zione e poli­tica eco­no­mica non saremmo arri­vati alla pre­sen­ta­zione del governo. La sostanza è quella di uno spo­sta­mento a destra rispetto al governo Letta (un governo del Pd liqui­dato dal Pd). Così che Alfano, per difen­dersi da Ber­lu­sconi, deve gri­dare con­tro la patri­mo­niale e c’è attesa per vedere chi sarà il mini­stro respon­sa­bile dell’economia; ci vorrà il gra­di­mento di Ber­lu­sconi, visto che, lo ripeto, siamo pas­sati da un governo Letta a un governo Renzi-Berlusconi.

Que­sto peri­co­loso pastic­cio poli­tico avviene nel con­te­sto di una crisi eco­no­mica di grave por­tata, direi sto­rica. E aggiungo che le crisi eco­no­mi­che in occi­dente hanno sem­pre spo­stato a destra gli equi­li­bri poli­tici e nes­suno denun­cia que­sto ogget­tivo peri­colo. Sul ter­reno della poli­tica e del Pd va regi­strato che le pri­ma­rie – lo ha spie­gato molto bene Asor Rosa sul mani­fe­sto del 15 feb­braio — sono un disa­stro e mi ver­rebbe da ricor­dare ai let­tori che nel Pd è stata avan­zata la pro­po­sta di non chia­marsi più par­tito, ma solo «demo­cra­tici». Insomma basta con i par­titi, meglio i gruppi di inte­resse che senza masche­ra­ture poli­ti­che dichia­rano diret­ta­mente i loro obiet­tivi.



Tutta que­sta con­fu­sione poli­tica in una crisi eco­no­mica di estrema gra­vità, che inve­ste dura­mente l’Europa e anche, e gra­ve­mente, l’Italia. Viviamo una situa­zione dif­fi­cile per l’economia e assai peri­co­losa per la poli­tica. Il ren­zi­smo non pro­spetta nulla di buono. Biso­gna spe­rare che nel Pd cre­sca una forza di oppo­si­zione e anche (impor­tante ma tut­ta­via secon­da­rio) che Alfano non pensi di resi­stere a Ber­lu­sconi spin­gendo ancora più a destra Mat­teo Renzi. Per ultimo, rac­co­man­de­rei al let­tore di fare atten­zione agli atteg­gia­menti di Con­fin­du­stria e dei vari poten­tati della finanza e delle ban­che. Per Renzi sono forze di soste­gno, nei fatti – e ne avremo con­ferma – forze di comando. 

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