CRONACA ORA PER ORA - Il Presidente della Repubblica vedrà il Presidente del Consiglio dimissionario verso le 16 e già domani ci saranno gli incontri con le delegazioni dei partiti. Forza Italia sarà guidata da Berlusconi, mentre M5s sta pensando di non presentarsi.
A questo punto le consultazione dovrebbero cominciare già domani mattina. Alcuni partiti confermano di essere stati già allertati. Infatti Silvio Berlusconi, che ha annunciato guiderà la delegazione di Forza Italia oggi andrà in Sardegna per chiudere la campagna elettorale di Ugo Cappellaccie farà ritorno a Roma e non a Milano. Un pregiudicato a colloquio con il Presidente? Uno scenario che non piace a molti e ha già scatenato numerose critiche. Chi invece probabilmente non si presenterà nemmeno per l’incontro è la delegazione del Movimento 5 stelle, che “per coerenza” potrebbe disertare la consultazione. Domenica Matteo Renzi potrebbe già essere incaricato di formare il nuovo governo, con il giuramento lunedì sera al massimo martedì. Rimangono però due nodi da sciogliere: la necessità o meno che ci sia un passaggio di Letta in Parlamento e come giustificare all’opposizione, compresa Forza Italia, il terzo premier scelto senza volontà popolare.
CRONACA ORA PER ORA
ore 10.32 – Grillo: “Ecco Renzi, nuovo boss carrierista senza scrupoli”
“Il nuovo boss non è Al Capone, ma un carrierista senza scrupoli, in arte Renzie, buon amico di Berlusconi, di Verdini e di gente che avrebbe fatto paura ai gangster del proibizionismo”. E’ quanto scrive Beppe Grillo in un post dal titolo “Il giorno di San Valentino”, in cui si paragona la strage degli irlandesi del 14 febbraio del 1929, a Chicago, “quella dei lettiani, almeno di quei pochi che non si sono riconvertiti al nuovo padrone vendendogli anche il culo”. E continua: “Chi ha eletto Renzie? 136 votantidella direzione del pdexmenoelle sempre più simile al PCUS sovietico. Il partito decide, la nazione prende atto, la democrazia può attendere”. E’ quanto scrive Beppe Grillo in un post pubblicato sul suo blog. “Al confronto del pdexmenoelle un nido di serpi è un luogo ameno”, aggiunge Grillo.
ore 10.14 – Renzi a Firenze per la festa di San Valentino: “Per me momento delicato, ma uno dei più belli”“Comunque andranno le cose a Firenze, mantenete l’affetto per la vostra città”. Matteo Renzi è a Firenze (dalle 9.30 a Palazzo Vecchio per decidere la sua agenda di giornata), nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, alla cerimonia in occasione della festa di San Valentino organizzata per le coppie che festeggiano le nozze d’oro. “In questi cinque anni io ho sentito questo affetto. Per me è delicato dirvi che questo è uno dei momenti più belli da cinque anni a questa parte”. Il sindaco che nelle prossime ore salirà al Quirinale, saluta la sua città. Una dichiarazione d’amore per il luogo dove tutto è cominciato, dice tra le righe. La testa è già a Roma, ma Renzi ha voluto a tutti i costi essere presente alla manifestazione, forse proprio per un ultimo addio. Negli ultimi anni il Comune, su iniziativa dello stesso Renzi, per la festa degli innamorati organizza infatti una cerimonia invitando le coppie che nel corso dell’anno festeggiano il mezzo secolo di matrimonio.
Con tutta probabilità quella odierna dovrebbe essere l’ultima cerimonia pubblica a cui Renzi partecipa in veste di sindaco. Nel momento in cui dovesse giurare da presidente del Consiglio, dovrebbe infatti dimettersi da primo cittadino. Lo scorso 8 gennaio Renzi aveva presentato ufficialmente la sua ricandidatura a sindaco della città per il secondo mandato e l’assemblea del partito fiorentino aveva dato il via libera alla sua candidatura senza prevedere il ricorso a nuove primarie. Un probabile incarico a Renzi per formare il nuovo governo riapre quindi a Firenze la partita per la carica a sindaco. Tra i nomi che circolano come possibili candidati per il Pd ci sono quelli di Eugenio Giani, presidente del Consiglio comunale e consigliere regionale e del deputato Dario Nardella, fino a un anno fa vicesindaco a Palazzo Vecchio. L’attuale vicesindaco Stefania Saccardi dovrebbe a giorni lasciare la Giunta comunale per entrare a far parte della Giunta regionale, dopo il rimpasto che sarebbe intenzionato a promuovere il governatore della Toscana Enrico Rossi.
ore 10.07 – Camera, gruppi chiedono sospensione dei lavori per la crisi di governo
I lavori dell’Aula della Camera si fermano. Per richiesta di tutti i gruppi, alla luce della crisi di governo, l’Assemblea, che doveva riprendere i lavori sul dl Milleproroghe, si è fermata ed è stata convocata una capigruppo per decidere il da farsi. Dopo la prima richiesta arrivata da Giancarlo Giorgetti (Lega), tutti i gruppi in Aula hanno chiesto la sospensione dei lavori sul dl Milleproroghe. “Chiedo – ha detto il capogruppo Fi Renato Brunetta – di sospendere i lavori dell’Aula e convocare una capigruppo per decidere il da fasi, non penso che sia accettabile che i lavori di quest’Aula proseguano senza colpo ferire per quello che succede fuori da qua. Sono a chiederle presidente – ha detto riferendosi a Laura Boldrini – una sospensione dei lavori d’Aula e una convocazione di una capigruppo per decidere il da farsi anche alla luce delle dimissioni di Letta e alla formalizzazione della crisi di governo”. Dello stesso avviso gli interventi di tutti gli altri gruppi. “Siamo d’accordo – ha detto il capogruppo Pd Roberto Speranza – con la convocazione di una conferenza dei capigruppo. Certo la direzione del Pd di ieri ha segnato un passaggio importante. Ma ricordo che abbiamo l’obbligo costituzionale di conversione dei decreti quindi massima disponibilità per la capigruppo ma l’Aula a nostro avviso deve continuare a lavorare”.
ore 9.37 – Sacconi (Ncd): “Siamo diffidenti, le urne sono ancora l’attualità”
“Il Pd doveva risolvere le sue contraddizioni interne, ma il modo con il quale lo ha fatto lascia l’amaro in bocca non solo a Letta, ma anche a noi”, ha detto Maurizio Sacconi (Ncd) a Radio Anch’io. “Ora c’è molta diffidenza – ha proseguito il senatore – intorno al governo di Matteo Renzi, ma ci vogliono patti chiari sulle misure da adottare per lo sviluppo e il lavoro. Altrimenti si torni immediatamente alle urne, tema che è tornato ad essere la vera alternativa”.
0re 9.13 – Richetti (Pd): “Entro due mesi provvedimenti shock”“Il governo Renzi”, ha detto Matteo Richetti a la telefonata di Canale 5, “è l’ultima chance per il nostro Paese. Se non riuscirà a raggiungere gli obiettivi si dovrà tornare alle urne. Nei prossimi due mesi Renzi – ha sottolineato il parlamentare vicino al sindaco di Firenze – dovrà adottare provvedimenti shock per l’Italia, per il lavoro e per il rilancio dell’economia. Bisogna togliere le ganasce al Paese, lasciare le briglie per farlo ripartire”. E sul rapporto con Forza italia commenta: “Escludo che Forza Italia possa dare un sostegno al governo Renzi, ma spero che il dialogo possa continuare per tutta la legislatura sulla riforma delle regole della nostra democrazia”. Richetti ha comunque aggiunto di ritenere che il governo Renzi possa avere “una maggioranza in Parlamento più ampia di quella dell’esecutivo Letta”.
ore 9.10 – Zampa (Pd): “E’ il contrario del caso Prodi-D’Alema”
E’ sbagliata, secondo Sandra Zampa, storica portavoce di Romano Prodi e ieri alla presidenza della direzione del Pd che ha deciso il cambio di governo, l’analogia fra l’avvicendamento Prodi-D’Alema: “Prodi – ha detto la Zampa, in un’intervista al Corriere di Bologna – era stato eletto dal popolo. Per certi versi è il contrario, perché Renzi ha avuto una legittimazione alle primarie. Credo – ha detto riferendosi a Renzi – che lui debba una spiegazione di quello che è successo agli italiani e ai suoi sostenitori. L’ha detto anche lui, la politica è anche rischiare. Io mi aspetterei che finite le riforme si possa tornare al voto”.
ore 9.00 – Fassino (Pd): “Rispettare il travaglio umano di Letta”Il sindaco di Torino, Piero Fassino,lancia un monito ad “avere grande rispetto per il travaglio, anche umano, di Letta”. Intervistato dalla Stampa spiega come il premier uscente “va rispettato, e lo dico sapendo la fatica, la solitudine e l’ingenerosità a cui è esposto il lavoro di un leader. L’ho sperimentata anch’io”. Parlando di Matteo Renzi, Fassino sottolinea che il suo “potenziale di rinnovamento” sta “soprattutto nel programma, più che nella maggioranza. Nella proposta che sarà capace di mettere in campo”. E avverte: “Tutta la maggioranza, compreso Alfano, dovrà fare i conti con la capacità innovativa del segretario”.
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