giovedì 21 ottobre 2021

Il moto ondulatorio, ovvero il vizietto di infiltrare. Da Genova e Roma… a Trieste

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I regimi e i governi alla fine si distinguono per l’involontaria comicità delle loro dichiarazioni. Chi non ricorda l’ingloriosa fine del cavalier Silvio Berlusconi che spacciò l’esuberante ragazza marocchina conosciuta come Ruby Rubacuori per la nipote dell’allora presidente egiziano Mubarak. Bene, l’Italia post-berlusconiana regala una nuova barzelletta, quella dell’agente che controlla il moto ondulatorio del blindato.

Questa volta la protagonista è l’ineffabile ministro degli Interni Luciana Lamorgese che smentisce la presenza di agenti infiltrati in piazza durante le manifestazione anti-green pass a Roma. Il guaio è che uno di questi agenti è oramai stato tranquillamente identificato e il filmato che inchioderebbe il poliziotto, prima divenuto virale su social come Twitter o Telegram, ora è riportato anche da canali ufficiali .

La Lamorgese non ha trovato di meglio che difendersi inventandosi un improvviso interesse per la fisica del poliziotto, che probabilmente, secondo l’illustre ministra, stava meditando di far concorrenza al neonobel Parisi cercando nuove leggi: dal gatto di Schrodinger al moto ondulatorio del blindato. Oppure, dato che aveva compiti di “osservazione”, stava applicando il metodo di Sherlock Holmes per meglio comprendere come un militante di Forza Nuova poteva far oscillare un blindato e distinguerlo così da un manifestante pacifico. La Lamorgese non specifica perché l’ispettore Callaghan de noantri stava controllando il moto ondulatorio. Semplicemente “osservava e mediava”. Il dramma è che i giornali riportano la cosa seriamente. Luciana Lamorgese viene addirittura lodata dal principale quotidiano nazionale per la sua “linea dura”. Ricordiamo che la Lamorgese è quella che secondo l’incommensurabile Megapresidente del Consiglio Clamoroso Sua Santità Mario Draghi “lavora bene”  opinione condivisa dai vari partecipanti ai rave party che non sfuggono all’occhio di cotanta ministra.

Al di là della barzelletta sul poliziotto-infiltrato che si diverte a scoprire leggi fisiche legate alle camionette della polizia, la difesa di Luciana Lamorgese lascia la falla degli infiltrati. Ora, chiunque sia un minimo informato dà per scontata la presenza di agenti provocatori infiltrati tra i manifestanti da Cossiga a Genova.

Voci social parlano addirittura di possibili agenti di polizia stranieri a Trieste, se non del primo impiego della famigerata Eurogendfor, come parrebbe da alcune immagini passate attraverso i canali social. La cosa potrebbe essere plausibile, non stupirebbe che l’ultraeuropeista Draghi, colui che nemmeno salutò la bandiera del suo Paese, potesse aver pensato di usare “mercenari”. Ma non stupisce nemmeno per un altro motivo, in quanto è dal 2016 che esiste una collaborazione tra la polizia italiana e quella cinese e questa cosa è durata almeno sino allo scoppio del Covid nelle principali città italiane. Non è quindi una cosa così improbabile che possano esserci anche agenti stranieri, visto che tale collaborazione internazionale esiste ed è alla luce del sole.

Sulle frasi della Lamorgese si scatena “Osho”, come era prevedibile, chiamando in causa anch’egli Parisi o alludendo scherzosamente a Forza Nuova. Il guaio è che l’implacabile pasquino che si cela sotto il nome di “Osho” è forse il commentatore e opinionista più serio su questa uscita della Lamorgese, perché non è possibile fare un commento serio sulla questione.

“Una risata vi seppellirà” scriveva l’anarchico russo Bakunin, e mai come oggi questa frase torna attuale. Perché oltre le immagini sinstre degli infiltrati e delle cariche della polizia, dei lacrimogeni su donne e bambini e di scene che davvero ricordano Bava Beccaris o Piazza Tienanmen, abbiamo dei dittatori che ricordano Adenoid Hynkel e Benzino Napaloni. “Dal sublime al ridicolo non vi è che un passo” diceva Napoleone. Il problema è che qui il sublime qui manco l’abbiamo mai visto, siamo passati direttamente al ridicolo.

ANDREA SARTORI

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