domenica 27 maggio 2018

Nord di Roma. Bracciano, il ritorno del lupo fa paura. Coldiretti: "Danni alle aziende"

Il Parco ha organizzato un convegno sostenendo che i lupi possono essere una soluzione all'emergenza cinghiali e un richiamo turistico, e subito l'associazione è insorta.


Bracciano, il ritorno del lupo fa paura. Coldiretti: "Danni alle aziende"È bastato pronunciare la parola lupo per assistere immediatamente all'ennesima levata di scudi contro il predatore, ancora visto come un grande nemico dagli allevatori. L'affascinante animale è tornato a popolare anche la zona del braccianese, il Parco Regionale Bracciano-Martignano ha organizzato per oggi un convegno ad hoc, sostenendo che i lupi possono essere anche una soluzione all'emergenza determinata dal proliferare incontrollato di cinghiali e un richiamo turistico (...? ndr C.R@P), e subito Coldiretti Lazio è insorta.

“Abbiamo appreso con un certo stupore del convegno “Il Ritorno del lupo”, organizzato oggi dal Parco", sostiene in una nota l'organizzazione agricola. Ancora: "Riteniamo utile il dibattito sulla convivenza tra attività umane e specie animali, ma auspichiamo che possa essere affrontato anche il tema della salvaguardia delle aziende agricole che svolgono un ruolo determinante per la conservazione degli ambienti naturali e devono convivere con stringenti vincoli burocratici e i danni da fauna selvatica, vertenza che va avanti da anni. Inoltre desta perplessità che il ritorno del lupo nel territorio di Bracciano venga presentato sul sito del Parco non solo come “soluzione ecologica e naturale al problema cinghiali”, ma anche come “un fattore di incremento turistico, attirando la presenza di visitatori che sperano in un fugace, raro avvistamento”.


Introdurre una specie che può provocare ulteriori, gravi danni alle numerose imprese agricole presenti sul territorio - concludono - non ci sembra la soluzione ottimale per contenerne un’altra, da tempo in espansione incontrollata, come più volte denunciato dalla Coldiretti. Non riteniamo, infine, che la presenza di lupi possa rappresentare un richiamo turistico, sicuramente non lo è per le aziende agricole, alle prese con lo sviluppo fuori controllo della fauna selvatica”.
Dunque l'ennesimo allarme lupi, una specie protetta dal 1971, dopo che alla fine degli anni Sessanta in Italia ne erano rimasti appena 160 esemplari confinati tra l'Abruzzo e le zone limitrofe, e che le ultime stime, nonostante il crescente e scarsamente contrastato bracconaggio, indicano essere tornata a 2600 esemplari. Tra pasticci burocratici nell'erogazione dei risarcimenti alle aziende danneggiate e una scarsa cultura sui sistemi di prevenzione degli attacchi, si torna a indicare un animale di grande importanza nella catena alimentare come un nemico. Appena due giorni fa del resto le stesse Regioni hanno cercato di far allentare i vincoli sul divieto di abbattimenti di lupi e orsi, facendo subito insorgere le associazioni ambientaliste. Ora il caso del Parco Bracciano-Martignano, un ente che sulla difesa del predatore ha messo la faccia.

Una scelta fatta dopo che il personale del Parco ha compiuto un attento monitoraggio sui lupi tornati nella zona da oltre dieci anni e man mano cresciuti di numero. Si tratta di lupi appenninici, segnalati anche nei parchi di Veio, dei Castelli Romani, a Castel di Guido, nella riserva statale del Litorale, sui Monti della Tolfa, sui Lepini, gli Aurunci e in diverse zone della provincia di Frosinone e dell'alto Lazio. Recentemente aveva poi suscitato grande commozione la notizia dell'uccisione di uno dei cuccioli di lupo nati nella riserva romana di Castel di Guido, probabilmente investito da un'auto. L'animale, disabile dalla nascita, aveva circa un anno e faceva parte di una cucciolata più grande. Non aveva l'uso delle zampe posteriori e le telecamere nascoste nel parco lo avevano ripreso spesso mentre arrancava dietro il branco, accudito da fratelli e sorelle.

I lupi presenti nel Parco di Bracciano-Martignano sono giunti li spontaneamente dai territori limitrofi dei Monti della Tolfa. Ora però dovranno fare i conti con i timori degli imprenditori agricoli.

Nessun commento:

Posta un commento